Canone di locazione nel modello 730 precompilato, l’importo va adeguato

Patrizia Del Pidio

18 Luglio 2024 - 16:04

Bisogna fare molta attenzione all’importo del canone di locazione annuo predisposto nel 730 precompilato perché non tiene conto della rivalutazione.

Canone di locazione nel modello 730 precompilato, l’importo va adeguato

Il canone di locazione va dichiarato nel modello 730/2024 se non si opta per la cedolare secca. Si tratta, infatti, di un reddito su cui si paga l’Irpef e, quindi, deve essere inserito nella maniera corretta. Il problema è che diversi contratti di locazione sono soggetti ad adeguamento annuale Istat all’inflazione e se si utilizza il modello precompilato il dato inserito dall’Agenzia delle Entrate potrebbe non essere corretto.

La stagione dichiarativa e nel suo pieno svolgimento e non tutti i contribuenti hanno ancora presentato il proprio modello per dichiarare i redditi. Si può procedere con modello 730/2024 o con modello Redditi. Ricordiamo che la dichiarazione con il modello 730, quest’anno, deve essere inviata entro il 30 settembre.

Per chi avesse già provveduto a inviare il 730/2024, inoltre, non è più possibile annullare la dichiarazione già trasmessa poiché questo era possibile solo fino al 24 giugno. Da quella data in poi in caso di omissioni o errori di compilazione si dovrà procedere con il 730 integrativo, che deve essere presentato tramite Caf o professionista abilitato entro il 25 ottobre, o dichiarazione correttiva tramite modello Redditi PF.

Il quadro più importante, per i contribuenti, è senza dubbio quello che riguarda gli oneri detraibili e deducibili, ovvero quello in cui si inseriscono tutte le spese sostenute nell’anno di imposta precedente che danno diritto a uno sconto sull’Irpef da versare. Si tratta del Quadro E, in cui deve essere inserita anche la spesa sostenuta per i canoni di locazione perché anche questi ultimi danno diritto a una detrazione per chi li versa.

Quello che bisogna tenere presente, però è che nel 730 il canone di locazione non deve essere inserito solo da chi deve ottenere una detrazione perché lo versa, ma deve essere indicato anche da chi deve pagarci le imposte perché lo riceve.

Canoni di locazione e importo

Per chi ha un immobile concesso in locazione per il cui contratto è stato scelto il regime della cedolare secca, l’importo del canone mensile resta invariato per tutta la durata del contratto. Questa tipologia di contratto, infatti, non è soggetta all’adeguamento all’indice Istat e per l’affittuario, quindi, l’importo da versare mensilmente non cambia fino a quando non si firma un nuovo contratto.

Per chi ha scelto una tipologia di contratto che non rientra nel regime della cedolare secca, il canone di locazione potrebbe essere soggetto ad adeguamento in base all’indice Istat annualmente (si deve controllare sul contratto stesso se l’adeguamento è previsto). Questo significa che l’importo da pagare mensilmente, se l’inflazione cresce, potrebbe salire da un anno all’altro. E questo significa, per il proprietario dell’immobile, ricevere da un anno all’altro una cifra più alta.

Canone di locazione nel 730 precompilato

Quando si utilizza il 730/2024 precompilato bisogna fare molta attenzione a questo particolare se si è titolari di un contratto di locazione che non ricade nella cedolare secca. Nell’inserimento dei dati del precompilato, infatti, l’Agenzia delle Entrate indicherà il canone di locazione che risulta dall’anno precedente senza tenere conto dell’eventuale adeguamento all’indice Istat.

Se si tratta di un contratto nuovo, invece, riporterà il canone di locazione annua presente nella banca dati degli atti di registro del contratto stesso. Di fatto, quindi, si potrebbe trovare questa parte del modello già precompilata, ma non è detto che i dati inseriti siano quelli giusti.

Come intervenire sul canone di locazione adeguato

Se il canone annuo da un anno all’altro aumenta a causa dell’adeguamento Istat, questo non sarà automaticamente riportato nel 730 precompilato e il contribuente potrebbe trovare un dato pre inserito errato.

In questo caso il contribuente stesso dovrà intervenire sul 730 precompilato indicando nella dichiarazione il canone aggiornato, andando a modificare l’importo inserito dall’Agenzia delle Entrate con quello adeguato all’indice Istat.

In quale quadro si indicano i redditi da locazione?

Il quadro di interesse è il Quadro B del modello 730 e nello specifico i righi da B1 a B6.

Nella colonna 1 si dovrà indicare la rendita catastale dell’immobile.

Nella colonna 2 l’utilizzo con uno dei seguenti codici:

  • ‘1’ immobile utilizzato come abitazione principale;
  • ‘2’ immobile, ad uso abitativo, tenuto a disposizione oppure dato in uso gratuito;
  • ‘3’ immobile locato in regime di libero mercato;
  • ‘4’ immobile locato in regime legale di determinazione del canone (equo canone);
  • ‘5’ pertinenza dell’abitazione principale;
  • ‘8’ immobile situato in un comune ad alta densità abitativa;
  • ‘9’ immobile che non rientra in nessuno dei casi individuati;
  • ‘10’ abitazione o pertinenza data in uso gratuito a un proprio familiare;
  • ‘11’ immobile in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione in regime di libero mercato;
  • ‘12’ immobile in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione in regime di libero mercato situato in uno dei comuni ad alta densità abitativa;
  • ‘14’ immobile situato nella regione Abruzzo, dato in locazione a persone residenti o con dimora abituale nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 le cui abitazioni principali sono state distrutte o dichiarate inagibili;
  • ‘16’ reddito dei fabbricati attribuito da società semplice imponibile ai fini Irpef;
  • ‘17’ reddito dei fabbricati attribuito da società semplice non imponibile ai fini Irpef.

Nella colonna 3 bisogna indicare il periodo di possesso in giorni e nella colonna 4 la percentuale di possesso.
Nella colonna 5 va indicato il codice del canone di locazione indicando uno dei seguenti:

  • ‘1’ 95% del canone nel caso di applicazione della tassazione ordinaria;
  • ‘2’ 75% del canone nel caso di applicazione della tassazione ordinaria, se il fabbricato è situato nella città di Venezia centro e nelle isole della Giudecca, Murano e Burano;
  • ‘3’ 100% del canone nel caso di opzione per il regime della cedolare secca;
  • ‘4’ 65% del canone, nel caso di applicazione della tassazione ordinaria, se l’immobile è riconosciuto di interesse storico o artistico, in base al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

Nella colonna 6 si deve indicare il canone di locazione annuo indicando la percentuale di interesse del canone annuo previsto dal contratto (ad esempio il 95% del canone annuo se nella colonna 5 è stato indicato il codice 1).

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