Case green, ecco chi può salvarsi dalla stangata

Nadia Pascale

14 Giugno 2023 - 13:54

Previste nuove deroghe alla direttiva case green dell’Unione Europea, molti propritari potranno evitare la stangata di 60.000 euro prevista per l’adeguamento

Case green, ecco chi può salvarsi dalla stangata

È iniziata l’ultima fase prima di rendere operativa la direttiva Case Green dell’Unione Europea, cioè i negoziati tra le istituzioni dell’UE e gli Stati membri.

In questa fase, cruciale è il ruolo dei Paesi e vi sono alcuni che esprimono perplessità sulla Direttiva soprattutto per quanto riguarda i costi che i proprietari dovrebbero sostenere per adeguare i propri immobili alle nuove regole sull’efficientamento energetico. Parte della partita si giocherà sulle esclusioni di categorie di immobili dall’applicazione di questa normativa e tra i Paesi che più di altri esprimono incertezze vi è proprio l’Italia.

Sono diverse le categorie di immobili che potrebbero essere escluse dall’applicazione della normativa, vediamo quali sono per ora le case che possono evitare la stangata dei lavori di efficientamento per l’adeguamento degli immobili alla direttiva Case Green.

Stangata Case green da 60.000 euro a famiglia

La Direttiva prevede che gli edifici residenziali debbano raggiungere la classe energetica “E” entro il 2030 e la classe energetica “D” entro il 2033, proprio su questa categoria di edifici, cioè quelli già esistenti, vi sono però delle deroghe, cioè una serie di categorie di immobili che non hanno l’obbligo di adeguarsi.

Raggiungere la categoria “E” e “D” prevede dei costi, infatti, è necessario effettuare lavori che consentano di migliorare le prestazioni energetiche e quindi inquinare meno, può essere necessario sostituire i vecchi infissi, sostituire la caldaia con un modello meno inquinante, applicare pannelli solari per la produzione di acqua calda ed energia, eseguire lavori di isolamento come la coibentazione dei tetti e la realizzazione di cappotti termici.

Non è detto che basti uno solo di questi interventi per realizzare l’obiettivo ed è proprio questo l’aspetto più preoccupante. Si calcola che in media per ogni abitazione serviranno circa 60.000 euro per l’adeguamento.

Nel frattempo ricordiamo che sono ancora in vigore bonus per i lavori in edilizia che consentono di ottenere le detrazioni per i lavori effettuati. Non sono più in vigore cessione del credito e sconto in fattura. Le agevolazioni fiscali attualmente in vigore sono:

Deroghe alla direttiva case green, chi può salvarsi dalla stangata

Le critiche principale riguardano il fatto che questi lavori chiedono al proprietario di anticipare i soldi, devono inoltre avere sufficiente capienza fiscale per recuperare gli importi e quindi un reddito medio-alto e infine, occorre attendere fino a 10 anni per recuperare gli importi.

Proprio per questo molti sono preoccupati di non riuscire a sostenere le spese per l’adeguamento del proprio immobile alla direttiva Case Green.
Ci sono però alcuni proprietari che possono tirare un sospiro di sollievo in quanto non dovranno adeguare il loro immobile e di conseguenza potranno evitare la stangata. Ecco chi sono.

La direttiva case green prevede attualmente queste deroghe:

  • luoghi di culto o comunque utilizzati a fini religioso;
  • immobili ad uso temporaneo non superiore a 2 anni;
  • siti industriali, officine, depositi e magazzini che hanno un ridotto consumo energetico e ridotto bisogno di rinfrescamento e riscaldamento. Un deposito per lo stoccaggio di merci non sottoposto a riscaldamento o climatizzazione, se anche non è realizzato con criteri eco-friendly, produce basse emissioni;
  • edifici agricoli non residenziali;
  • immobili ad uso residenziale utilizzati per un periodo non superiore a 4 mesi l’anno (casa per le vacanze, essendo poco utilizzata le emissioni sono comunque ridotte);
  • fabbricati indipendenti con una superficie calpestabile inferiore a 50 mq;
  • stazioni di approvvigionamento infrastrutturale;
  • edifici storici.

In realtà ad oggi non possiamo escludere che durante la fase dei negoziati siano approvate ulteriori deroghe. Deve inoltre essere ricordato che non vi è un termine entro il quale i negoziati devono terminare e di conseguenza è meglio attendere prima di iniziare i lavori di adeguamento del proprio immobile.

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