Cashback, torna l’ipotesi abolizione per finanziare la riforma fiscale: si infoltiscono le fila in maggioranza di chi vorrebbe vedere i 3 miliardi destinati ai rimborsi impiegati in altre misure.
Cashback sì, cashback no: continua la saga che da un lato prospetta l’abolizione della misura per finanziare la riforma fiscale, e dall’altro si cerca di introdurre solo modifiche al perimetro normativo.
Eppure, crescono le fila di chi vorrebbe vedere spostati i fondi destinati al cashback in altre misure, anche per la cosiddetta lotta alla povertà.
Quel che è certo è che bisogna stabilire nuove regole per riparametrare la misura e non sprecare i fondi in rimborsi non spettanti.
Cashback verso l’abolizione per finanziare la riforma fiscale?
Si infoltiscono le file di chi vorrebbe vedere il cashback abolito: nella maggioranza in molti chiedono lo stop anticipato della misura in modo da recuperare i 3 miliardi di euro stanziati per il 2021 e investirli in altri progetti, primo fra tutti la riforma fiscale.
A chiedere di mettere un punto al cashback non solo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma a che Italia Viva, con il presidente della commissione Finanze della Camera Luigi Marattin.
In realtà anche lo stesso Partito Democratico, nonostante il periodo abbastanza caotico che sta vivendo, sembra favorevole a rafforzare i fondi per la lotta alla povertà.
I primi indizi li vedremo nel DEF, il Documento di Economia e Finanza.
Cashback verso l’abolizione? Il primo step è la stretta sui micropagamenti
Ma se da un lato c’è chi vorrebbe vedere i 3 miliardi del cashback destinati per altre misure, c’è chi come Laura Castelli, sottosegretaria MEF, difende la misura, pur consapevole della necessità di intervenire sul perimetro normativo.
Un’ipotesi potrebbe essere anche quella di procedere per gradi, prima di cancellare definitivamente la misura (checché se ne dica, la Consap ha erogato 223 milioni di euro in rimborsi, e solo per il mese sperimentale di dicembre: è innegabile la spinta ai pagamenti elettronici).
Un primo step quindi potrebbe essere intervenire con una stretta sui micropagamenti, quelli fatti dai “furbetti” per scalare la classifica del super cashback.
Dalla Lega arriva la proposta di introdurre una soglia minima dei pagamenti per renderli validi ai fini del cashback.
Sono varie le ipotesi in campo: non resta che attendere le decisioni dei tecnici del MEF.
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