Cashback, come cambia dal 2022

Laura Pellegrini

08/04/2021

La mozione sullo stop al cashback presentata da Fratelli d’Italia e discussa in Senato è stata bocciata: non si andrà verso lo cancellazione dei rimborsi, ma verso l’introduzione di alcuni correttivi.

Cashback, come cambia dal 2022

Non si placano le discussioni nella maggioranza e nell’opposizione sul destino del cashback di Stato, la misura introdotta dal Governo Conte per frenare l’evasione fiscale e favorire i pagamenti digitali.

La mozione di cancellazione proposta da Fratelli d’Italia è stata bocciata dal Senato, mentre ha ottenuto l’approvazione l’ordine del giorno della maggioranza: non si parla più di stop al cashback, ma della possibile introduzione di alcune modifiche per trovare soluzione alle criticità emerse negli ultimi mesi.

Come cambia il cashback di Stato dal 2022: ecco il piano del Governo per “salvare” una misura che sta portando molti benefici al nostro Paese.

Cashback, come cambia nel 2022

Con 114 no, 20 sì e 89 astensioni (tra le quali esponenti della Lega, di Forza Italia e di Italia Viva), la mozione di cancellazione del cashback di Stato che Fratelli d’Italia aveva presentato ancor prima dell’insediamento del Governo Draghi (a gennaio) è stata respinta.

Approvato con 190 voti favorevoli, 20 contrari e 13 astenuti il piano della maggioranza che prevedrebbe l’introduzione di correttivi al cashback per arginare le criticità emerse nei primi mesi. Il Senato, quindi, “impegna il governo ad approfondire il monitoraggio del programma”, anche “al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi, con una valutazione retrospettiva di costi e benefici in un quadro più generale di riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti effettuati al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa, arte o professione”.

Durante le dichiarazioni di voto è intervenuto il senatore Pd Antonio Misiani, ricordando come il cashbackè stato accolto positivamente da quasi il 70% degli italiani”, ma ad oggi “bisogna introdurre misure migliorative per renderlo più efficace ”.

Il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, in serata, ha descritto su Facebook alcuni effetti positivi del cashback: “Sono 23 i miliardi che si stimano in termini di maggiori consumi nel biennio, sulla base dei numeri prodotti da quando esiste il Cashback”. Inoltre, “aderire al cashback ha spinto ben 8 milioni di cittadini (in soli 3 mesi) ad attivare la Spid, che rappresenterà sempre di più la chiave per accedere a tutti i servizi della Pubblica amministrazione”, ha aggiunto.

Stop al cashback: respinta la mozione di Fratelli d’Italia

Secondo quando dichiarato dal centrodestra - che riporta anche le parole del membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), Yves Mersch, quando scrisse una lettera all’allora ministro dell’Economia Roberto Gualtieri - il cashback andrebbe a premiare soltanto coloro che già utilizzano la moneta elettronica e non vi sarebbero evidenze sul recupero del gettito.

La mozione, che portava come prima firma quella di Luca Ciriani di Fdi, punta sulla mancanza di proporzionalità tra pagamenti digitali e in contanti. Per non parlare del problema dei “furbetti” del cashback sorpresi a dilazionare i pagamenti per collezionare transazioni: per loro il Governo ha in mente un piano ad hoc.

Per risolvere queste criticità, Fratelli d’Italia proponeva di abolire il cashback e di utilizzare i 5 miliardi risparmiati per concedere ulteriori sostegni e aiuti alle imprese in crisi. Ma per il momento la misura continua.

Cashback di Stato, cosa dicono i dati

Per capire se il cashback sia o meno una misura efficace nei suoi obiettivi è necessario analizzare i dati raccolti negli ultimi mesi in merito alla partecipazione dei cittadini e al numero di transazioni effettuate rispetto agli anni precedenti.

I sostenitori del cashback descrivono una misura molto apprezzata dai cittadini: gli utenti che hanno aderito sono “passati da quasi 6 milioni nel periodo sperimentale di dicembre 2020 (con più di 4 milioni di utenti attivi), a più di 8 milioni a marzo (con 7 milioni di utenti attivi)” (dati riportati dal sottosegretario al MEF Durigon durante l’interrogazione del 24 marzo).

Allo stesso modo, anche le transazioni sono cresciute, passando da 2,9 milioni a 4,1 milioni (dato di febbraio), mentre l’importo medio speso è inferiore a 25 euro.

Se ciò non bastasse, è stato realizzato un altro studio dal The European House Ambrosetti, che rivela come il cashback sia utile per recuperare i sommersi, con un potenziale di 1,2 miliardi e un impatto addizionale sui consumi da 9,3 miliardi nel 2021 e 13,9 miliardi nel 2022.

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