Il “cessate il fuoco” a Gaza è diventato un caso politico nel Regno Unito. La Camera dei Comuni precipita nel caos e accusa il presidente di aver consentito ai laburisti di dirottare la mozione.
La Camera dei Comuni è precipitata nel caos più totale per la richiesta del cessate il fuoco a Gaza, che è diventato un vero caso politico.
Mentre migliaia di manifestanti pro-Palestina si riunivano in Piazza del Parlamento, secondo i Tory e lo Scottish National Party (SNP), la richiesta per un “cessato il fuoco immediato” sarebbe stata strumentalizzata e dirottata dal partito labourista.
A trovarsi nell’occhio del ciclone il Presidente della Camera dei Comuni, Lindsay Hoyle, il quale avrebbe preso una decisione controversa, ossia quella di consentire la votazione di due emendamenti aggiuntivi a alla mozione dello Scottish National Party (SNP) per il cessate il fuoco: quello del partito Labourista e quello del Governo.
Una scelta che è costata cara al Mr. Speaker, per il quale alcuni deputati hanno chiesto le dimissioni immediate. E a poco sembrano essere valse le scuse e le giustificazioni addotte da Holey per le sue decisioni.
Ma esattamente cosa è accaduto alla Camera dei Comuni, perché si parla di poca trasparenza e di dirottamente della mozione per il cessate il fuoco e soprattutto quali saranno le conseguenze per Gaza?
È opportuno fare chiarezza sulla posizione del partito labourista, come funziona il parlamento inglese e cosa accadrà ora a Gaza. Di seguito tutto quello che serve sapere sull’“House of Commons gate”.
Regno Unito, perché il cessate il fuoco a Gaza è diventato un caso politico?
Il cessate il fuoco a Gaza è diventato un vero e proprio caso politico nel Regno Unito a causa di una serie di fattori legati alle procedure parlamentari e alle dinamiche interne ai partiti.
Il parlamento inglese è stato protagonista di una vera e propria ribellione dei Tory e del SNP alla decisione del Mr. Speaker, il presidente della Camera dei Comuni, Lindsay Hoyle. In via del tutto eccezionale, il giorno in cui la Camera avrebbe dovuto ascoltare e votare la mozione del partito SNP, Hoyle ha consentito la votazione di due emendamenti aggiuntivi, uno del Labour e uno del Governo.
Il tutto - stando a fonti interne - su pressione del leader labourista, Sir Keir Starmer. Ciò ha letteralmente infuriare i Conservatori (Tory) e lo Scottish National Party (SNP), i quali hanno giudicato la decisione scorretta e dannosa per la trasparenza. Dopo il dibattito , il leader scozzese Stephen Flynn ha dichiarato che è stata “una vergogna che Sir Keir Starmer e lo Speaker abbiano colluso per bloccare il voto del Parlamento sulla mozione SNP”.
In effetti, non si può ignorare la provenienza del Presidente Lindsay Hoyle dal partito laboursita, che avrebbe dovuto abbandonare definitivamente senza favorirlo - come consuetudine vuole - per ricoprire il ruolo del Presidente della Camera dei Comuni. Inoltre non bisogna dimenticare il ruolo che tale mozione ha avuto per il partito labourista, nella quale si sostiene che “non ci si può aspettare che Israele cessi i combattimenti se Hamas continua con la violenza”, favorendo la narrazione di Israele, che sta compiendo crimini di guerra contro il popolo palestinese.
Infatti, la mozione labourista giunge in un momento delicato per la leadership di Starmer, il quale a novembre ha subito una rivolta, quando 56 dei suoi deputati lo hanno sfidato a sostenere una mozione dell’SNP che sollecitava un cessate il fuoco immediato. La decisione di Hoyle ha quindi evitato un potenziale ammutinamento all’interno del partito Labour, poiché i parlamentari laburisti sono stati in grado di mostrare il loro sostegno a un cessate il fuoco senza votare per una mozione dell’SNP.
Tutto ciò si è tradotto con l’immediata richiesta da parte di alcuni parlamentari delle dimissioni di Hoyle, che adesso rischia di essere sfiduciato, pur essendosi scusato pubblicamente, giustificando la sua decisione in merito ai possibili scontri.
Quali saranno le conseguenze per Gaza?
Ma l’approvazione all’unanimità (con boicottaggio del SNP e dei Tory) della richiesta di cessate il fuoco a Gaza cosa significa davvero per la Palestina? In realtà non molto. Infatti, il governo non è obbligato ad adottare la posizione dei laburisti in quanto il voto non è vincolante.
In pratica, l’approvazione non ha portato ad alcun cambiamento per l’esito concreto del cessate il fuoco, mettendo in luce solo le aspre divergenze sulle condizioni richieste dai partiti inglesi. I partiti si accusano a vicenda di aver preferito a soluzioni serie solo “giochi politici”. Il governo insiste per “un’immediata pausa umanitaria” cercando si raggiungere un “cessate il fuoco permanente e sostenibile”.
Mentre migliaia di palestinesi continuano a morire e ad essere uccisi sotto le bombe e i colpi d’arma da fuoco israeliani, il Regno Unito continua a dibattere, trasformando un atto necessario per impedire un genocidio in un potente strumento politico per la campagna elettorale in vista delle elezioni del 2024. Ancora una volta una polemica sui meccanismi di politica interna rischia di oscurare la vera sostanza del dibattito: come raggiungere un cessate il fuoco.
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