Poste Italiane ha bloccato le cessioni del credito per il superbonus 110% e non solo: cosa sta succedendo? Vediamo le possibili motivazioni e le ultime novità nelle sentenze della Cassazione.
La cessione del credito per il superbonus 110% con Poste Italiane è di nuovo bloccata. Ad annunciarlo è la società stessa, con un avviso sul proprio sito, in cui si segnala che non vengono più accettate nuove pratiche.
Il comunicato è stato pubblicato ieri, il 7 novembre, prima nelle aree personali dei clienti in possesso di un profilo attivo per le cessioni dei crediti, per poi apparire sulla pagina di Poste la guida all’avvio di una procedura di cessione. In questo modo, Poste si allinea a quanto stanno già facendo tutti i principali istituti di credito sul mercato. Anche le banche, infatti, non stanno più accettando nuove pratiche, a causa dell’esaurimento della capacità fiscale.
Perché Poste Italiane ha bloccato le nuove cessioni del credito per superbonus e agevolazioni edilizie
La precedenza è data alle operazioni di cessione già avviate. Le ipotesi degli addetti ai lavori sono due: potrebbe trattarsi di uno stop temporaneo dovuto ad adeguamenti tecnici, necessari viste le ultime modifiche normative, oppure l’interruzione potrebbe essere dovuta a questioni di capienza fiscale. Poste Italiane, insomma, potrebbe aver esaurito il plafond disponibile per l’accettazione di nuove pratiche.
L’avviso sul sito di Posterecita:
“Gentili clienti, il servizio di acquisto di crediti d’imposta ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i., è sospeso per l’apertura di nuove pratiche.”
Tuttavia, continua sottolinea il comunicato, è possibile seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare.
Le nuove cessioni bloccate, quindi, non riguardano solo il superbonus, ma tutti i tipi di agevolazione fiscale legate all’edilizia per cui è possibile l’opzione.
Superbonus e cessione del credito, le ultime novità dalla Cassazione
Nessuna spiegazione da parte di Poste Italiane. Uno dei fattori però è senza dubbio l’incertezza normativa che continua a caratterizzare il settore. Le ultime novità riguardano alcune sentenze della Cassazione, che hanno stabilito una disciplina estremamente penalizzante per gli acquirenti in materia di sequestri preventivi. In pratica, la Cassazione ha confermato la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di sequestrare i crediti in capo al cessionario nel caso in cui venga avviata una procedura per un sospetto di frode.
In tutte le sentenze (cinque, per ora) la Cassazione ha sostenuto che se si registra una frode il sequestro dei crediti è sempre ammesso, a prescindere dal fatto che il cessionario abbia qualche responsabilità nella frode stessa. Anche nel caso i cessionari siano del tutto estranei al reato e quindi nell’acquistarli abbiano agito in buona fede.
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