Ecco come funziona la cessione del credito, a che cosa serve e quali utilità ha per le parti.
La cessione del credito è un contratto estremamente utile, sia per le aziende che per i privati. Come si evince dal nome, prevede il trasferimento di un diritto di credito da una parte all’altra. Un’operazione che può apparire quasi inutile per la semplicità di funzionamento, ma che in realtà ha risvolti pratici estremamente convenienti per le parti coinvolte. Approfondiamo più nel dettaglio che cos’è la cessione del credito, come funziona e soprattutto a cosa serve.
Cos’è la cessione del credito e a cosa serve
Con la cessione del credito un soggetto titolare di un credito (detto cedente) trasferisce questo diritto a un’altra persona, il cessionario, dietro un corrispettivo. Il cessionario acquisisce tramite il contratto di cessione il credito con tutti gli attributi che lo caratterizzano (ad esempio ipoteche o garanzie). È molto più utile fare un esempio:
Tizio ha un diritto di credito di 20.000 euro nei confronti di Caio, ma deve attendere ancora diversi mesi perché scada il termine di pagamento. Tizio non può esigere il pagamento immediato da Caio, allora cosa può fare se ha necessità di quei soldi? Cedere il credito a Sempronio. In questo modo, Tizio ha subito i soldi che gli servono, mentre Sempronio potrà recuperarli al termine di pagamento del debitore.
Caio, infatti, dovrà essere informato della cessione e dovrà ripagare il suo debito a Sempronio. Altrimenti, se il debitore non viene informato dell’avvenuta cessione del credito e dunque paga il creditore originale si considera comunque liberato dall’obbligo.
A questo punto sorge un dubbio abbastanza spontaneo: che motivo ha Sempronio di fare da cessionario? Essenzialmente, le ragioni possono essere due: il prestito in amicizia oppure il guadagno. Con la cessione dei crediti, infatti, si verifica nient’altro che un prestito, soltanto che sarà qualcun altro a dover restituire i soldi. Perciò si può optare per questo contratto semplicemente per fare un favore a qualcuno, ad esempio un amico in difficoltà.
Questa motivazione è però quasi una forma eccezionale, dato che molto spesso i cessionari sono spinti dal ricavo economico. Di norma, infatti, il corrispettivo pagato dal cessionario è inferiore rispetto al valore totale del credito. Ritornando all’esempio di prima, Sempronio potrebbe acquistare il credito di Tizio pagando 16.000 euro e così guadagnarne ben 4.000. Si notano nuovamente le similitudini con i prestiti, anche se la valutazione del corrispettivo e di eventuali utili è rimessa alle parti.
Secondo la legge, infatti, la cessione del credito non comporta automaticamente degli interessi o un pagamento per il servizio reso dal cessionario. Difatti, la cessione può essere anche a titolo gratuito. Chiaramente, però, una forma contrattuale in cui ci sono vantaggi per entrambe le parti risulta molto più agevole da proporre.
In genere, la cessione del credito risponde alla necessità di denaro e praticità, come accade in diverse operazioni commerciali. La cessione dei crediti è utilizzata dai privati per gli stessi motivi, ma in minor misura (spesso per una semplice disparità economica e la conseguente minore sicurezza).
Come funziona la cessione del credito
La cessione del credito è con tutta probabilità uno dei contratti più semplici da eseguire tra tutti quelli previsti dal nostro Codice civile. In effetti, per compiere la cessione è sufficiente una scrittura privata tra le parti o perfino un accordo verbale. A seconda della situazione, poi, può essere però consigliabile formalizzare il contratto in modo che abbia un data certa, quindi attraverso la registrazione o l’autentica delle firme da parte del notaio.
Questi adempimenti non sono necessari a perfezionare la cessione, ma sono indubbiamente utili quando la cessione è utilizzata per fini fiscali oppure si rivela utile per tutelarsi da un pignoramento. Il debitore, in ogni caso, non deve prestare alcun consenso a riguardo, proprio perché la cessione del credito non ha alcun effetto sul debito e sull’adempimento. Ovviamente, il debitore deve però essere informato della cessione del credito, in modo da sapere a chi dovrà corrispondere quanto dovuto.
La cessione del credito non deve quindi essere confusa con la cessione del contratto. In quest’ultimo caso, infatti, il cessionario acquista anche il dovere di eseguire una determinata prestazione (o qualsiasi altra obbligazione prevista). Tornando all’esempio iniziale, Tizio cede il credito se ha già eseguito una prestazione per Caio e quest’ultimo deve ancora pagarla. Altrimenti, Tizio dovrà cedere il contratto e Sempronio si obbligherà a eseguire la prestazione al suo posto, per ricevere il compenso. In questo caso, è necessario il consenso di tutte e tre le parti.
Per quanto riguarda i semplici crediti, invece, la cessione è sempre realizzabile con il solo consenso del creditore e del cessionario, a meno che si tratti di crediti personali non cedibili (come gli assegni familiari o i crediti alimentari) oppure il contratto che ha originato il credito non escluda in modo specifico la cessione.
Che garanzie ha chi acquista un credito
La cessione del credito può essere pro soluto oppure pro solvendo. Se non viene specificato diversamente dalle parti, ogni cessione è pro soluto : il cessionario si assume il rischio dell’insolvenza e non può pretendere nulla dal creditore originale in caso di inadempimento del debitore.
In alternativa, le parti possono concordare che la cessione avvenga pro solvendo , ossia con una garanzia per il cessionario che può agire contro il cedente in caso di insolvenza del debitore ed essere risarcito.
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