Cessione del credito Poste Italiane, chi si avvale della remissione in bonis deve optare per altre soluzioni, Poste non è tra i soggetti che possono offrire questa possibilità
La cessione del credito con Poste Italiane ha nuovi limiti e condizioni, non è infatti possibile avvalersene con la remissione in bonis, a spiegare il perché è Poste Italiane.
Dovrebbero mancare pochi giorni alla riapertura della piattaforma per la cessione del credito da Superbonus e altri bonus edilizi e Poste Italiane ha provveduto a dare ulteriori delucidazioni ai contribuenti riguardanti la possibilità di remissione in bonis per comunicazione tardiva, ma entro il 30 novembre 2023, all’Agenzia delle Entrate.
Molti soggetti che hanno crediti nei cassetti fiscali stanno aspettando la riapertura della piattaforma di Poste Italiane per riuscire a collocare i loro crediti attraverso la cessione e non essere costretti ad avvalersi delle detrazioni fiscali Irpef che consentono di recuperare le somme, ma solo in caso di capienza fiscale e comunque in più rate (4 o 10 rate annuali).
Poste Italiane nell’annuncio del mese di agosto ha sottolineato che sarà possibile effettuare solo prime cessioni e per importi non superiori a 50.000 euro. Inoltre la piattaforma sarà aperta a privati, ma non a imprese.
Emergono però nuovi limiti, infatti non sarà possibile cedere il credito avvalendosi della remissione in bonis, ecco perché.
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Il comunicato di Poste Italiano di agosto è abbastanza scarno e ad oggi non è stata ancora comunicata la data ufficiale nella quale la piattaforma sarà aperta, ma è molto probabile un vero e proprio ingorgo perché le risorse messe a disposizione sono limitate e l’attesa è davvero elevata.
Proprio a tal riguardo l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 27 del 7 settembre 2023, ha ritenuto opportuno fare delle precisazioni riguardanti la possibilità di accedere alla cessione del credito con remissione in bonis .
La remissione in bonis è stata introdotta dall’articolo 2, comma 1, del Dl 16/2012 permette di sanare irregolarità nelle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate versando una sanzione di 250 euro.
Le norme previste per ottenere lo sconto in fattura e la cessione del credito prevedono l’obbligo di inviare, per le spese sostenute nel 2022, entro il 31 marzo 2023 la
Comunicazione dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica
Con la remissione in bonis il termine slitta al 30 novembre 2023. Tuttavia Poste Italiane ha reso noto che non è possibile ottenere la remissione in bonis con la cessione del credito a Poste Italiane. Per potersi avvalere di tale agevolazione il cessionario deve essere un soggetto qualificato: una banca o un intermediario finanziario.
Nella Circolare 27 dell’Ade viene sottolineato che la cessione con comunicazione tardiva regolarizzata con la remissione in bonis può essere accettata solo da banche, assicurazioni e intermediari finanziari.
Il decreto Cessioni prevede la possibilità di avvalersi di tale agevolazione, ma limita l’ipotesi al caso di
- banche;
- intermediari finanziari;
- società appartenenti a un gruppo bancario;
- imprese di assicurazione autorizzate.
Di conseguenza Poste Italiane potrà acquistare crediti nei limiti prima visti, l’operazione sarà limitata solo per lavori eseguiti nel 2023 e successive annualità, nei limiti in cui sarà ancora possibile avvalersi della cessione del credito.
Per coloro che non rientrano tra i potenziali beneficiari Poste Italiane consiglia di valutare soluzioni alternative, tra cui anche le detrazioni fiscali.
Ad oggi ancora non si conoscono i dettagli dell’operazione e in particolare la percentuale di credito che sarà riconosciuta a coloro che decidono di optare per la cessione del credito.
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