Il 4 aprile è la data ultima per presentare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, in caso contrario si rischia di perdere il beneficio del SFuperbonus.
Ancora pochi giorni per poter fruire dello sconto in fattura o la cessione del credito con il Superbonus. Se non si comunica in fretta all’Agenzia delle Entrate la decisione, infatti, si rischia di perdere il beneficio legato al Superbonus.
Pur essendo in regola con tutto quanto richiesto per poter fruire della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi eseguiti nel 2023, infatti, se non si fa la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’opzione esercitata si rischia di perdere tutto. Ormai la scadenza è agli sgoccioli, visto che il termine ultimo per presentare la documentazione in questione è fissato al 4 aprile
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Vediamo i dettagli e perché la scadenza del 4 aprile è l’ultima a disposizione.
Addio alla remissione in bonis
Molti possono pensare di poter recuperare il diritto a cessione del credito e sconto in fattura entro il 15 ottobre 2024, grazie alla remissione in bonis pagando una sanzione di 250 euro. Questa possibilità, però, è stata cancellata e non sono ammessi, quindi, ritardi rispetto alla data ultima del 4 aprile: per chi non presenterà la documentazione per tempo non ci saranno altre possibilità per recuperare il beneficio.
Per chi non presenta la comunicazione entro la data stabilità l’unica via sarà quella di pagare la fattura e procedere, poi, a recuperare la spesa scontandola dall’Irpef nella dichiarazione dei redditi degli anni successivi.
A prevederlo è il nuovo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale arrivato a ridosso di Pasqua. Proprio la pubblicazione poco prima del fine settimana festivo rende tutto più difficile, visto che lascia a disposizione solo una manciata di giorni}
per regolarizzare la mancata o errata comunicazione di cessione del credito e sconto in fattura.
Cosa succede dopo il 4 aprile ai crediti da Superbonus?
Per coloro che non riescono a regolarizzare la comunicazione entro il 4 aprile l’unica strada è quella della detrazione della spesa in dichiarazione dei redditi. Al momento la detrazione può essere spalmata in quattro anni, cosa che a molto non consente di recuperare tutta la spesa a causa della poca capienza fiscale.
Il consiglio che si può dare in questi casi è quello di attendere settembre per la presentazione della dichiarazione dei redditi nella speranza che, nel frattempo, intervenga la possibilità di spalmare la detrazione in dieci anni (come avvenuto per le spese relative al 2022) per ridurre al minimo il rischio di incapienza fiscale.
Chi rischia di perdere cessione del credito e sconto in fattura?
Oltre a chi non riesce a regolarizzare la comunicazione entro il 4 aprile 2024, è a rischio di blocco della cessione del credito anche chi, pur avendo inviato la Cila entro il 16 febbraio 2023, non ha effettuato i pagamenti per gli interventi.
In questa situazione potrebbero trovarsi in parecchi visto che in molti casi ci si è appoggiati proprio allo sconto in fattura per eseguire gli interventi o al fatto di poter cedere i crediti edilizi
Da notare, in ogni caso, il dietrofront del Governo per il sismabonus: lo stop della cessione del credito e dello sconto in fattura, valido per tutti i bonus edilizi, non si applica nei confronti degli interventi su immobili danneggiati dal sisma di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria del 6 aprile 2009 e del 24 agosto 2016.
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