L’episodio sarebbe avvenuto 23 anni fa nei camerini di un grande magazzino di lusso secondo Jean Carroll. Chi è e perché l’ha raccontato adesso?
Chi è Jean Carroll? Una domanda che circola di bocca in bocca nelle ultime ore, anche se solo su sponda europea, visto che oltreoceano la donna è ben nota.
Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia di una nuova accusa di stupro ai danni di Donald Trump, ed è proprio Jean Carroll a puntare il dito contro il Presidente USA, che l’avrebbe molestata e poi violentata 23 anni fa in un camerino del noto grande magazzino di lusso Bergdorf and Goodman, sulla Fifth Avenue.
Il racconto è solo un’anticipazione di quanto riportato nel libro della donna, in uscita a breve e presentato sul celebre settimanale di cultura New York Magazine. Qui Carroll - che ha datato l’accaduto tra la fine del 1995 e l’inizio del 1996 - ha scritto che il tycoon la attirò con una scusa nella zona camerini del negozio e lì la stuprò.
Malgrado la violenza - spiega - decise di non denunciare, principalmente per paura di essere privata della sua carriera di giornalista e di venire derubata della sfera privata.
Vediamo allora chi è Jean Carroll e cosa avrebbe legato la giornalista a Donald Trump, che ha negato con forza la circostanza.
Chi è Jean Carroll?
Jean Carroll è ben nota sullo scenario mediatico e culturale statunitense, che la considera tuttora una delle voci più autorevoli del Paese sul fronte giornalistico e opinionistico.
È soprattutto per questo che le sue accuse di violenza - che non sono le prime arrivate ai danni di Trump - stanno facendo tanto scalpore.
Classe 1943, è nata a Detroit da una famiglia ebraica, e durante l’adolescenza e nel corso degli studi universitari ha vinto diversi concorsi di bellezza.
Entrata nell’universo giornalistico, ha fin da subito avviato collaborazioni con testate prestigiose, del calibro di Esquire, Rolling Stone, Outside e Playboy. Dal 1993 Carroll ha cominciato ad occuparsi della posta del cuore della rivista Elle, nella celeberrima rubrica “Ask E. Jean”, “Chiedi a Jean”.
Il format si è poi trasformato in uno show televisivo e un sito web, con l’obiettivo di portare avanti tematiche sentimentali appartenenti al quotidiano degli americani, che hanno la possibilità di porre domande personali e ottenere risposte.
Ha scritto 5 libri, i quali ricalcano tutti il suo stile e l’approccio alla sfera sentimentale. Nell’ultimo di questi, What Do We Need Men For?: A Modest Proposal, in uscita il 2 luglio per la St. Martin’s Press, Carroll racconta l’episodio della violenza sessuale subìta dall’attuale Presidente USA Donald Trump.
Nello specifico passaggio descrive un incontro risalente a un periodo databile tra 1995 e 1996. Il tycoon la incontrò nel noto magazzino di lusso Bergdorf and Goodman e cercò i suoi consigli per fare un regalo a una donna.
Lei lo aiutò, scelsero un capo d’abbigliamento intimo e Trump chiese alla Carrol di provarlo. Lei prese la cosa come una battuta e si avviò verso i camerini, dove fu raggiunta da Trump che la aggredì, la spogliò e cominciò a violentarla.
Dopo circa tre minuti - si legge nel libro - riuscì a divincolarsi e si allontanò in fretta. In seguito raccontò l’episodio a diversi conoscenti, che le consigliarono di denunciare la cosa, ma lei non lo fece per paura di essere privata della sua carriera:
“Per paura di ricevere minacce di morte, di essere portata via da casa, di essere licenziata, di essere infangata”.
Donald Trump ha negato con forza l’accaduto: nella serata di ieri una nota della Casa Bianca ha comunicato che il tycoon non ha mai incontrato Jean Carroll, che sta solo diffondendo “false accuse” con l’intento di “spingere le vendite del suo libro”.
Dietro la mossa, ha argomentato Trump, potrebbe esserci un’azione del partito democratico volta a screditarlo.
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