Chi rischia di non andare in pensione a 67 ma di dover attendere i 71?

Lorenzo Rubini

24 Ottobre 2022 - 18:30

In alcuni casi arrivare ai 67 anni con 20 anni di contributi versati non basta per poter accedere alla pensione di vecchiaia, che potrebbe slittare a 71 anni.

Chi rischia di non andare in pensione a 67 ma di dover attendere i 71?

La pensione di vecchiaia, tutti lo sappiamo, è fissata a 67 anni. Ma anche se molti lo ignorano ne esiste anche una a 71 anni. Si tratta della pensione di vecchiaia contributiva introdotta dalla legge Dini nell’ormai lontano 1995. Richiede un minimo di 5 anni di contributi e che tutti i contributi siano stati versati nel sistema contributivo.

Ma anche chi ha 20 anni di contributi versati può vedere slittare la propria pensione di vecchiaia a 71 anni in alcuni casi, vediamo perchè rispondendo alla domanda di un lettore di Money.it che ci chiede:

Buonasera
Ho 63 anni e 23 anni di lavoro. La mia pensione sarà completamente contributiva e potrò andare in pensione con le leggi attuali nel 2026.
Potrà essere utile fare purtroppo solo adesso una pensione integrativa per aumentare una pensione che sarà ahimè non molto alta? E per avere un minimo di aumento pensionistico quale accantonamento annuale si dovrebbe fare? Ne vale la pena?
Grazie

Pensione di vecchiaia con solo 5 anni di contributi, come funziona e requisiti

Quando la pensione di vecchiaia slitta a 71 anni

Fare una pensione integrativa che aumenti l’importo della pensione erogata dall’INPS non è mai una cattiva idea. Certamente facendo nel fondo versamenti per soli 4 anni, sicuramente l’integrazione non sarà altissima. E si tratterà di una integrazione «a parte dalla pensione» che le erogherà l’INPS.

Quello che invece dovrebbe preoccuparla maggiormente e se la pensione di vecchiaia le spetterà veramente nel 2026. Perché per le pensioni interamente contributive i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia richiesti sono 3:

  • aver compiuto i 67 anni di età;
  • aver versato almeno 20 anni di contributi;
  • che l’importo della pensione sia pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale INPS.

Nel 2022 l’importo dell’assegno sociale è di circa 468 euro mensile e, quindi, dovendo avere almeno una pensione che sia di una volta e mezza l’importo di questo assegno per poter accedere al trattamento, la sua pensione dovrebbe essere di almeno 702 euro mensili. Per avere diritto ad una pensione di circa 702 euro mensili se ha lavorato come dipendente versando contributi su una aliquota del 33%, per tutti i 23 anni di contributi deve avere avuto grossomodo uno stipendio medio di circa 1700 euro. Se così non è stato molto probabilmente rischia di non riuscire a soddisfare il requisito dell’importo richiesto e potrebbe veder slittare la sua pensione al compimento dei 71 anni.

Questo accadrebbe anche in presenza di una pensione integrativa, visto che quest’ultima non andrebbe ad alzare l’importo della pensione che l’INPS le andrebbe a liquidare. Le consiglierei, quindi, di farsi fare fin da subito una simulazione della pensione che le potrebbe spettare nel 2026 per poter comprendere se dovrà attendere per il pensionamento di vecchiaia oppure no.
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