La Cina delude ancora con i dati economici: cosa succede?

Violetta Silvestri

01/08/2022

Si accendono i riflettori sulle prospettive economiche della Cina, dopo il rilascio di dati importanti come l’indice manifatturiero Caixin, che ha deluso le attese. Il dragone frena nella ripresa.

La Cina delude ancora con i dati economici: cosa succede?

La maggior parte delle azioni asiatiche tenta di guadagnare, resistendo ai rischi della Cina e al calo dei futures azionari statunitensi, dopo il promemoria dei funzionari della Federal Reserve che i tassi di interesse devono salire per reprimere l’inflazione elevata.

Sotto la lente c’è soprattutto la valutazione del dragone e della sua reale forza di recupero, dalla quale molto dell’economia internazionale dipende. La misura ufficiale cinese dell’attività delle fabbriche si è contratta a luglio poiché le nuove fiammate dei contagi hanno pesato sulla domanda e anche il Caixin PMI ha mancato le previsioni

I recenti sviluppi hanno sottolineato le sfide economiche che la Cina deve affrontare, tra cui la contrazione delle vendite di immobili e dell’attività industriale, che ha evidenziato il costo della preferenza di Pechino per le restrizioni alla mobilità per affrontare il Covid. Lo scenario preoccupante può alimentare la speculazione sulla necessità di ulteriori stimoli.

La Cina rallenta ancora: quale scenario per la potenza?

L’attività industriale cinese si è inaspettatamente contratta a luglio, mentre le vendite immobiliari hanno continuato a ridursi, evidenziando la fragilità della ripresa dell’economia in mezzo a sporadici focolai di Covid e aggiungendosi alle richieste di maggiori stimoli politici per alimentare la crescita.

Nello specifico, l’indice ufficiale dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è sceso a 49 da 50,2 di giugno, al di sotto della soglia di 50 che indica una contrazione dell’attività. Inoltre, i dati dei primi 100 sviluppatori immobiliari cinesi hanno mostrato che il mercato immobiliare ha continuato a crollare il mese scorso.

Il PMI manifatturiero Caixin, basato su un’indagine tra imprese principalmente più piccole e di proprietà privata, ha mostrato un indebolimento del sentiment. L’indice è sceso a 50,4 il mese scorso dai 51,7 di giugno, mancando la stima mediana di 51,5 ma rimanendo al di sopra della linea di divisione dei 50

“Il rallentamento è stato guidato dalla produzione e dai nuovi ordini, segnalando interruzioni dell’offerta e una ripresa instabile della domanda interna”, ha affermato Liu Peiqian, capo economista cinese presso NatWest Group Plc. “Le misure legate al Covid continuano a frenare lo slancio della ripresa e sono necessarie più politiche di allentamento per stabilizzare la domanda interna nei prossimi mesi.”

La crescita del Pil nel secondo trimestre è stata la più lenta dall’inizio dell’epidemia di Wuhan e gli economisti prevedono che l’espansione per l’intero anno potrebbe raggiungere solo il 4% o meno quest’anno. Con il mercato immobiliare che continua a pesare sulle prospettive di crescita, gli economisti affermano che la necessità di ulteriori stimoli politici rimane forte.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi da China Real Estate Information Corp, le vendite dei primi 100 sviluppatori cinesi sono diminuite del 39,7% rispetto all’anno precedente, da un calo del 43% nel mese precedente.

La scorsa settimana i massimi responsabili delle decisioni del Partito Comunista hanno segnalato un indebolimento dell’obiettivo di crescita del governo di circa il 5,5%, sebbene non abbiano annunciato nuove politiche di stimolo per rilanciare la ripresa.

Gli economisti di Citigroup, tra cui Yu Xiangrong, hanno scritto in una nota che il mercato immobiliare e la politica fiscale sono le due principali sedi di stimolo nei prossimi mesi.

Il governo ha anche accelerato la spesa per le infrastrutture per contribuire a stimolare la crescita nella seconda metà dell’anno. Il pianificatore economico statale cinese ha affermato che l’accelerazione della costruzione di grandi progetti infrastrutturali può fornire un importante supporto per stabilizzare l’economia. Il terzo trimestre sarà una finestra critica per la stabilizzazione e ripresa economica nella potenza asiatica.

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