La Cina non è più la migliore economia in Asia

Violetta Silvestri

21/09/2022

Secondo le nuove stime della Banca di sviluppo dell’Asia, la Cina crescerà meno del resto della regione in via di sviluppo. Non accadeva da 30 anni e questo mostra la fragilità d i Pechino.

La Cina non è più la migliore economia in Asia

Per la prima volta in oltre 30 anni, il resto dell’Asia in via di sviluppo crescerà più velocemente della Cina, ha affermato l’istituto di credito con sede a Manila nel suo ultimo rapporto sulle prospettive del continente.

La Banca asiatica di sviluppo (ADB) prevede che i Paesi asiatici in via di sviluppo (quali Filippine, l’Indonesia, la Malesia, Singapore, la Tailandia, il Vietnam, la Corea del Sud, Taiwan, il Bangladesh, il Pakistan, l’Iran), esclusa la Cina, cresceranno del 5,3% nel 2022 e il dragone del 3,3% nello stesso anno.

Entrambe le stime sono segnali di declassamento: a luglio, ad esempio, l’ente ha ridotto le sue previsioni di crescita per la Cina dal 5% al ​​4%. L’ADB lo ha attribuito ai blocchi dovuti alla politica zero-Covid della nazione, ai problemi nel settore immobiliare e al rallentamento dell’attività economica alla luce della domanda esterna più debole.

Pechino continua a mostrare segni di difficoltà, ma è tutta la regione che risentirà dei venti contrari che soffiano sull’economia globale. Le stime dell’ADB aggiornate.

La Cina fanalino di coda in Asia: le stime

La regione dell’Asia in via di sviluppo sta mostrando segni di continua ripresa grazie al rilancio del turismo, anche se i venti contrari globali stanno rallentando la crescita complessiva, ha affermato l’ADB.

L’ADB ora prevede che le economie asiatiche emergenti cresceranno del 4,3% nel 2022 e del 4,9% nel 2023, una prospettiva al ribasso rispetto alle stime riviste di luglio rispettivamente del 4,6% e del 5,2%.

Per il 2023 la crescita economica della Cina è prevista al 4,5% rispetto al 4,8% di aprile a causa del “deterioramento della domanda esterna che continua a frenare gli investimenti nel settore manifatturiero.”

Gli ultimi aggiornamenti dell’Asian Development Outlook hanno anche previsto che il ritmo dell’aumento dei prezzi accelererà ulteriormente al 4,5% nel 2022 e al 4% nel 2023, una revisione al rialzo delle previsioni di luglio rispettivamente del 4,2% e del 3,5%, citando l’aggiunta di pressioni inflazionistiche dal settore alimentare e dai costi energetici.

“Le banche centrali regionali stanno aumentando i tassi ufficiali poiché l’inflazione è ora aumentata al di sopra dei livelli pre-pandemia”, ha affermato. “Ciò sta contribuendo a condizioni finanziarie più restrittive in un contesto di prospettive di crescita in calo e una stretta monetaria accelerata da parte della Fed”.

Nel rapporto si legge che diversi rischi al ribasso incombono. “Una forte decelerazione della crescita globale, un inasprimento della politica monetaria più forte del previsto nelle economie avanzate, l’escalation dell’invasione russa dell’Ucraina, una decelerazione più profonda del previsto nella Repubblica popolare cinese (RPC) e gli sviluppi negativi della pandemia potrebbero intaccare sviluppare la crescita dell’Asia.​”

La Cina, gigante economico della regione e del mondo, è vista in declino e questo preoccupa per le prospettove globali.

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# Asia

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