In Cina nuova mossa della banca centrale: il segnale è che c’è crisi

Violetta Silvestri

22 Agosto 2022 - 08:15

La Banca polare cinese si è mossa di nuovo allentando i tassi ipotecari, nel tentativo di rilanciare l’economia. Il focus è sul settore immobiliare in crisi, strategico per la ripresa.

In Cina nuova mossa della banca centrale: il segnale è che c’è crisi

La Cina ha ridotto il tasso di prestito ipotecario per la seconda volta quest’anno, mentre la banca centrale del Paese cerca di limitare le ricadute di una crisi di liquidità nel settore immobiliare.

Si aggiungono, quindi, le misure di allentamento dopo l’intervento della scorsa settimana, con Pechino che rafforza gli interventi per rilanciare un’economia ostacolata da una ripresa dei casi di Covid e dallo scompiglio immobiliare.

La People’s Bank of China (PBOC) sta camminando su una corda tesa nei suoi sforzi per rilanciare la crescita. Offrire troppi stimoli potrebbe aumentare le pressioni inflazionistiche e rischiare la fuga di capitali, considerando che la Federal Reserve e le altre banche stanno alzando i tassi di interesse in modo aggressivo.

L’ultima mossa della Cina dimostra il momento critico del dragone. I dettagli.

La Cina taglia ancora i tassi per fermare la crisi

Il tasso primario del prestito a cinque anni è stato abbassato al 4,3% dal 4,45% di lunedì 22 agosto, superando la previsione degli economisti intervistati da Bloomberg ed eguagliando un taglio del tasso a maggio, che è stato il più grande mai registrato.

La riduzione del benchmark, che si basa sui tassi offerti da istituti di credito nazionali e pubblicati dalla People’s Bank of China, ridurrà gli oneri finanziari sui nuovi mutui a livello nazionale e darà una spinta al settore immobiliare carico di debiti del Paese, che rappresenta quasi un terzo della produzione economica annua.

L’LPR a un anno, anch’esso basato sui tassi sui prestiti interni cinesi e utilizzato principalmente per valutare i prestiti alle imprese, è stato ridotto al 3,65% dal 3,7%.

Le decisioni odierne arrivano dopo che la PBOC ha sorpreso i mercati la scorsa settimana, abbassando il tasso di prestito a medio termine (MLF) e un altro strumento di liquidità a breve termine, poiché una serie di dati recenti ha mostrato che l’economia stava perdendo slancio a causa del rallentamento della crescita globale e dell’aumento dei costi di finanziamento in molti Paesi sviluppati.

Le preoccupazioni per l’ampliamento delle divergenze politiche con le altre principali economie hanno trascinato lo yuan cinese, quasi ai minimi degli ultimi due anni.

Cosa aspettarsi sul mercato immobiliare cinese?

La scorsa settimana Country Garden, il più grande gruppo immobiliare del Paese per vendite, ha stimato che i profitti del primo semestre sono scesi fino al 70%, nell’ultimo segno che una crisi finanziaria un tempo limitata agli sviluppatori ad alto rischio come China Evergrande si è diffusa al resto del settore.

Gli analisti hanno affermato che è probabile che la banca centrale taglierà l’LPR quinquennale almeno un’altra volta quest’anno.

“Tutto sommato, l’impressione che otteniamo da tutti i recenti annunci della PBOC è che la politica sia stata allentata ma non drammaticamente”, ha affermato Sheana Yue, economista cinese presso Capital Economics. “Prevediamo altri due tagli di 10 punti base ai tassi ufficiali della PBOC per il resto dell’anno e continuiamo a prevedere un taglio del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per il prossimo trimestre.”

In relazione all’ultimo round di tagli, David Chao, global market strategist per l’Asia Pacifica (ex Giappone) di Invesco, ha affermato che la mossa manda un forte messaggio che i responsabili politici sono disposti a intraprendere azioni più energiche per stabilizzare il mercato in difficoltà.

Ha anche aggiunto che i tassi ipotecari più bassi non si sono finora tradotti in vendite immobiliari più elevate “a causa della mancanza di fiducia nei grandi sviluppatori e nel modello di prevendita”.

Chao ha dichiarato che non si aspetta che queste siano le ultime correzioni di politica monetaria provenienti dalle autorità cinesi, soprattutto quando “i governi centrali e locali hanno gli strumenti finanziari per fornire un eccesso di 3 trilioni di yuan per rilanciare il settore immobiliare.”

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