Che tipo di re sarà Carlo III? Vediamo come potrebbe cambiare il Regno Unito con le scelte del nuovo sovrano, dalle residenze alle priorità politiche come l’ambiente e il clima.
Carlo è il principe che più di tutti gli eredi al trono ha aspettato per diventare re. I protocolli reali sono pragmatici: gli impegni della corona non si fermano, e ora spetta al nuovo sovrano) occuparsene.
Re Carlo III non seguirà su tutto le impronte della madre, a partire -probabilmente- dalla residenza. Inoltre, nel Regno Unito il sovrano è di solito al di sopra della politica, cioè evita di esprimere le proprie opinioni. E invece Carlo non ha fatto mistero delle sue priorità, soprattutto sulle questioni ambientali e sociali.
Vediamo come cambia il Regno Unito ora che Carlo III è diventato re.
Le residenze di re Carlo III: dove andrà a vivere?
Sembra che re Carlo III abbia valutato di usare come residenza stabile il Castello di Windsor, e usare Buckingham Palace (per gli inglesi noto semplicemente come The Palace) come una sorta di grande centro eventi; ma pare che questa idea per ora sia tramontata. Windsor è la residenza di campagna ufficiale della famiglia reale, scelta di solito per le festività pasquali, per il Royal Ascot di giugno e per le celebrazioni dell’Ordine della Giarrettiera
Buckingham Palace si trova nella città di Westminster, a Londra. Al suo interno ci sono gli appartamenti reali: 775 stanze dove risiede la famiglia Reale e la Corte. Generalmente il re vive a Buckingham Palace durante la settimana, e in una delle altre residenze nel weekend.
Infatti, la regina Elisabetta II è morta in una delle residenze scozzesi della famiglia reale, Balmoral Castle ad Aberdeenshire, un’eredità di re Giorgio VI del Regno Unito, padre della regina.
La residenza scozzese ufficiale però è Holyrood Palace, a Edimburgo: un castello abitato solo per una settimana in estate, a luglio.
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Come cambia la Famiglia Reale con l’eredità degli scandali
Un’altra cosa che probabilmente cambierà è il numero di componenti della Famiglia Reale coinvolto nelle responsabilità ufficiali della monarchia. L’eredità arrivata a Carlo è pesante: tralasciando tutto quello che riguarda la regina consorte Camilla, gli ultimi scandali hanno riguardato il fratello Andrea e il figlio Harry.
Il principe Andrea, infatti, rilasciò un’intervista alla Bbc sulla sua amicizia con Jeffrey Epstein, condannato per reati sessuali e morto suicida in carcere. Virgina Giuffre aveva accusato il principe Andrea di aver abusato di lei quando era una ragazza di 17 anni. Secondo gli atti processuali è stato trovato un accordo: il principe le ha versato una somma (non è noto l’importo) a titolo di indennizzo.
C’è poi la questione di Harry e Meghan, scappati in California dopo l’addio alla famiglia Reale a tutti i suoi protocolli, e anche loro non più impiegati nelle attività della Corona.
Con ogni probabilità, la famiglia Reale verrà riplasmata e sarà molto più snella.
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Le priorità politiche di Carlo sono ambiente e clima. Sarà un re attivista?
Quando era principe Carlo non ha mai fatto mistero delle sue priorità in politica. Si tratta di temi chiave come il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente, tanto da lanciare l’iniziativa Terra Carta nel 2021. Il riferimento è alla Magna Carta Libertatum, la “costituzione” della monarchia britannica, che già nel 1215 garantiva alcuni diritti essenziali. Terra Carta è un documento di 17 pagine che prevede un piano d’azione immediato, scandito in 10 punti, per le imprese disposte a seguire una tabella di marcia per un futuro più sostenibile nel settore privato.
È poi prevista una «Natural Capital Investors Alliance», che conta di raccogliere entro due anni 10 miliardi di dollari per iniziative green. Chi aderisce al progetto dovrà stanziare fondi da investire nel «capitale naturale», riducendo le emissioni, stimolando la crescita economica sostenibile e ripristinando la biodiversità. Le industrie dovranno anche impegnarsi a difendere le tradizioni, la cultura, i prodotti e i posti di lavoro locali.
Probabilmente non potrà esporsi con la stessa forza di quando era «solo» principe, ma è plausibile pensare che Carlo continuerà a seguire questi temi con la dedizione e l’attenzione che l’hanno contraddistinto negli ultimi 50 anni di attivismo.
Cosa dovrà cambiare con Carlo al trono
Oltre alle sue priorità politiche e alle residenze, ci sono dei cambiamenti operativi ora che Elisabetta II non è più la regina del Regno Unito. Per esempio, bisognerà sostiuire le effigi sugli oggetti di uso comune come monete, banconote, passaporti e francobolli. I francobolli con l’immagine della regina Elisabetta continueranno a essere validi fino all’inizio dell’anno prossimo nonostante la morte della monarca: lo ha annunciato il servizio postale britannico.
Perché i passaporti? Perché su quelli del Regno Unito ci dovrà essere scritto His Majesty’s Passport Office.
Dovranno poi essere sostituite anche le cassette della posta, che sono delle colonnine rosse con una fessura, con impresso il sigillo reale. Quello di Elisabetta era una corona di Sant’Edoardo e un monogramma con le lettere “E” e “R”, che stanno per “Elizabeth” e “Regina”.
Cambierà anche l’inno nazionale: non si canterà più God Save the Queen, “Dio salvi la regina”, ma God Save the King, “Dio salvi il re”.
Inoltre, Carlo dovrà adottare la sua bandiera personale. Quella di sua madre, adottata nel 1960, aveva una “E” gialla circondata da una corona di rose su campo blu.
Carlo sarà più amato da re di quanto lo sia stato da principe?
Carlo non è stato un principe particolarmente amato. È stato oscurato da tutte le donne della sua vita: prima la madre, regina, in grado di attraversare scandali e guerre, divorzi dei figli e pandemia, con regale dignità. Infedele con Diana, prima moglie e madre dei suoi figli, non ha saputo reggere il confronto a livello mediatico: non è mai riuscito a spiegare le ragioni di quel «matrimonio un po’ affollato», come lo definì lady D nella celebre intervista alla Bbc. Il suo amore per Camilla l’ha fatto sembrare un debole, uno che non riesce a fare il proprio dovere di principe ed erede al trono.
Anche il suo impegno ambientalista l’ha fatto passare per matto negli anni Ottanta, ma c’è da dire che il tempo alla fine ha dato ragione a lui. Negli ultimi anni ha recuperato un po’ di punti mostrandosi nella veste di nonno, mentre gioca con i figli di William (che rimane il preferito dei sudditi di sua maestà). Non resta che aspettare per vedere che tipo di re sarà Carlo: lui di sicuro ha avuto tanto tempo per pensarci.
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