A cosa stare attenti quando ci si affida a presunti esperti di Borsa, trading, criptovalute e investimenti: consigli utili per evitare truffe e segnalare frodi.
Truffe e frodi sono un fenomeno ben consolidato dell’ecosistema di Internet, ma in certi casi le somme economiche in ballo sono più consistenti di altre: è questo il caso degli utenti che si affidano a guru online per le proprie attività di trading e investimento in Borsa.
Chiunque di noi si sarà imbattuto almeno una volta nei cosiddetti «influencer finanziari» (Fin-influencer) che irrompono negli spazi pubblicitari di Youtube prima del caricamento di un video o nelle storie sponsorizzata di Tik Tok, Facebook e Instagram. Ebbene, non in tutti i casi è così semplice e immediato riconoscere qualcuno che sta cercando di proporci affari poco trasparenti o, addirittura, in totale perdita. Ci sono infatti anche tanti altri personaggi della rete che, con le loro storie di successo accattivanti e ben documentate, riescono effettivamente a vendere corsi e a intascare somme senza corrispondere ai loro acquirenti alcun tipo di beneficio concreto o addirittura consigliando investimenti svantaggiosi con drastiche ricadute sui portafogli dei malcapitati.
Esistono insomma dei casi limite dove è ben più complesso riconoscere chi sta commettendo atti illeciti. Per verificare l’effettiva credibilità di coloro che si spacciano per consulenti online è fondamentale sapere cosa fare ovvero conoscere alcuni metodi d’indagine semplici ma efficaci per salvaguardare i propri risparmi.
Come difendersi dalle truffe finanziarie online
Per mettersi al riparo dai rischi delle truffe finanziarie che circolano sulla rete è fondamentale partire dall’informazione. Conoscere chi abbiamo davanti è il primo modo di diffidare dalle proposte più rischiose. La prima cosa da fare è insomma porsi sempre domande e cercare anche le giuste risposte.
Non dobbiamo mai dimenticare che al giorno d’oggi basta poco per documentarsi anche sulle persone che incontriamo e il loro background professionale. Il punto di partenza in questo caso è Linkedin. Cercando il profilo del proprio «guru» si potrà già risalire ad un eventuale curriculum o, in alternativa, ad un sito personale. In quest’ultimo caso bisogna valutare l’effettiva credibilità della sua offerta a partire dalle recensioni di altri utenti: un’idea è quella di contattarli per verificare che si tratti di feedback reali e non commenti di apprezzamento inventati a regola d’arte.
Il secondo step è la regola della doppia F che sta per «Fonte e Fatti». Nell’attività di ricerca preliminare che dobbiamo condurre prima di affidarci a un trader o a un esperto di borsa c’è di sicuro quello di rintracciare le fonti delle sue affermazioni e dei dati che ci presenta. Chiediamoci sempre: queste che sto ascoltando sono opinioni personali o le statiche che citate sono basate su numeri forniti da enti affidabili quali Il Sole 24 Ore, Il Financial Times o Bloomberg?
A tal proposito possiamo già distinguere le analisi fattuali dalle previsioni vendute come certezze; questi ultimi sono del tutto inaffidabili, nessuno ha la certezza matematica che un pronostico si avvererà.
I tempi dei report sono infatti altrettanto importanti. Controlliamo la data dei contenuti che stiamo visualizzando e, se si tirano in ballo andamenti di mercato, il criterio temporale è il primo indicatore di autenticità. Detto in parole povere: se gli studi citati come riferimento sono vecchi rischiano solo di farci perdere soldi.
Non di meno dobbiamo far attenzione al possibile conflitto di interesse verificando la trasparenza delle promozioni che vengono avanzate. L’obbligo di trasparenza impone al consulente di dire da chi viene pagato per fornire qualsiasi indicazione ai suoi clienti.
Non di meno ci sono dei vincoli legali da rispettare: il consulente finanziario deve essere iscritto all’albo. Quando qualcuno si definisce consulente finanziario insomma è possibile verificate il suo numero di iscrizione all’Albo unico dei consulenti finanziari tramite il sito www.organismocf.it. Se così non fosse è importante avanzare una segnalazione allo stesso organismo che gestisce l’Albo (Ocf) o alla Consob.
Come segnalare una frode finanziaria online
Se la prevenzione non è però stata sufficiente e avete subito una frode è fondamentale non mollare la presa colti dalla disperazione dei propri investimenti andati in fumo; è cruciale consegnare alla giustizia il truffatore.
Chi ha subito le conseguenze di pratiche scorrette in ambito di trading online deve rivolgersi all’authority Agcm e può farlo anche a tramite da segnalazioni su pubblicità ingannevoli. Questi alert sono molto semplici da inviare, vi guidiamo passo passo. Per prima cosa è necessario andare sul sito dell’authority (www.agcm.it) e ricercare la voce “Servizi”. In questa sezione è poi necessario individuare la sottocategoria “Segnala online”. Da qui basterà inviare una mail via Pec o, in mancanza, è sufficiente compilare l’apposito modulo presente sul sito a cui vi verrà dato accesso dopo una registrazione delle proprie generalità.
Le vittime possono inoltre scaricare il modulo di segnalazione e inviarlo all’indirizzo Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma. Da quel momento l’iter della presa in carico della pratica è il seguente: l’authority ha 180 giorni per aprire l’istruttoria e avvertire il consumatore. Qualora non riceviate risposta vorrà dire che la richiesta è stata archiviata o è stato deciso il non luogo a procedere. La solerzia dimostrata in molteplici occasioni dall’Agcm tuttavia testimonia grande interesse nel mobilitarsi e rintracciare la fonte di questi illeciti.
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