Come leggere l’attestazione ISEE: il significato di ogni singola voce

Simone Micocci

29/09/2021

Hai appena ricevuto l’attestazione ISEE e non ci stai capendo nulla? Ecco una guida che potrebbe aiutarti.

Come leggere l’attestazione ISEE: il significato di ogni singola voce

Saper leggere l’ISEE è desiderio di molti, ma vista la moltitudine di voci indicate nell’attestazione non è semplice capire a cosa queste fanno riferimento e qual è il loro significato.

Tuttavia, se si vuole capire quali sono gli aspetti che incidono sul proprio ISEE, e anche eventualmente per accertare se sono stati commessi errori in fase di elaborazione, saperlo leggere è fondamentale.

Ricordiamo che per ISEE si intende l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate. Si tratta di quello strumento con il quale viene misurato il livello economico complessivo del nucleo familiare, il quale viene calcolato ponderando una serie di variabili, come ad esempio il numero dei componenti del nucleo familiare, o eventualmente la presenza di disabili. Ovviamente nell’ISEE si considerano anche redditi e patrimoni, che - ricordiamo - riferiscono a due anni prima dal rilascio dell’attestazione.

Detto questo, possiamo vedere qual è il significato di ogni singola voce indicata nell’attestazione ISEE, così da essere maggiormente informati sulla propria situazione.

Come leggere ISEE: il significato di ogni singola voce

In coda all’articolo alleghiamo un’attestazione ISEE così come viene rilasciata, dove è indicato il riepilogo di ogni singola voce presa in considerazione per il calcolo dell’indicatore.

Intanto partiamo da un primo e fondamentale punto. L’ISEE risulta dal calcolo di due componenti, quali:

  • ISE: indicatore situazione economica;
  • SE: scala di equivalenza.

Cos’è l’ISE

Partiamo dalla prima voce, ossia l’ISE. Questo, come potete vedere dall’attestazione in allegato, dipende dal calcolo dell’ISR - ossia l’indicatore della situazione reddituale (dove vengono presi in considerazione i redditi riferiti ai due anni prima) - e dell’ISP, ossia l’indicatore della situazione patrimoniale (considerata sempre ai due anni prima). È nell’ISP, dunque, che confluiscono gli importi di saldi e giacenze medie dei conti correnti, come pure le rendite degli immobili di proprietà.

In che modo queste due voci incidono l’una sull’altra? La formula utilizzata per il calcolo dell’Indicatore della situazione economica (ISE) è la seguente:

ISR+20% ISP

Nel dettaglio, a loro volta:

  • ISR: è la somma tra reddito complessivo (RC), i proventi agrari (PAG), il rendimento del patrimonio mobiliare (RPM) e le detrazioni del canone annuo di locazione (DC);
  • ISP, per questo indicatore si applica la seguente formula: PI + (PM – 15.493,71), dove il PI è il patrimonio immobiliare mentre il PM è quello mobiliare.

Ricapitolando, l’ISE è considerato come la somma di tutti i redditi, riferiti a ognuno dei componenti del nucleo familiare (indicati nel primo riquadro), ai quali si aggiunge il 20% del patrimonio - sia immobiliare che immobiliare - degli stessi.

Cos’è la SE

Nel secondo riquadro, quello riferito al calcolo, vengono dunque indicate tutte le tre voci appena menzionate: ISR, ISP e infine l’ISE.

Arrivati all’ISE, dunque, dobbiamo trovare la SE (la scala di equivalenza), indicata alla fine della seconda tabella come “valore della scala di equivalenza”. Questo valore varia in base al numero dei componenti del nucleo, ossia:

  • persona sola: indicatore pari a 1;
  • due componenti: 1,57;
  • tre componenti: 2,04;
  • quattro componenti: 2.46;
  • cinque componenti: 2,85.

Superando i cinque componenti, invece, si aggiunge uno 0,35 per ogni altra persona. Ai suddetti valori si applicano anche delle maggiorazioni, quali:

  • 0,20 se nel nucleo familiare ci sono tre figli minorenni;
  • 0,35 se nel nucleo ci sono quattro figli minorenni;
  • 0,50 in caso di cinque figli.

Inoltre, si aggiunge uno 0,20 per i nuclei familiari con figli minorenni, elevato a 0,30 in presenza di almeno un figlio di età inferiore ai tre anni compiuti ma a patto che entrambi i genitori (o comunque l’unico indicato nella DSU) abbiano svolto attività di lavoro o d’impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati. La stessa maggiorazione si applica anche per i nuclei mono genitoriali, dove questo non lavora e dove ci sono figli minorenni.

Calcolo dell’ISEE

Una volta arrivati a queste voci, è molto semplice passare all’ISEE: questo, infatti, si calcola dividendo l’ISE per la SE, come potete vedere nel caso esempio postato di seguito.

Esempio di attestazione ISEE Esempio di attestazione ISEE Ecco un esempio di attestazione ISEE, dove potete vedere tutte le singole voci appena menzionate e il processo che ha portato al calcolo dell'indicatore.

Argomenti

# ISEE

Iscriviti a Money.it