Come opporsi al fascicolo sanitario elettronico (e perché farlo)

Maria Paola Pizzonia

28 Giugno 2024 - 20:30

Il Fascicolo Sanitario Elettronico rivoluzionerà il mondo dell’assistenza sanitaria. Vediamo le scadenze e il funzionamento ma anche come ottenere o rifiutare questo servizio.

Come opporsi al fascicolo sanitario elettronico (e perché farlo)

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è una raccolta digitale dei dati e documenti sanitari di una persona, generati da eventi clinici passati e presenti. Questo strumento è progettato per raccogliere tutte le informazioni sanitarie rilevanti di una persona. Queste informazioni sono accessibili sia dagli assistiti che dai professionisti sanitari autorizzati.

L’idea del FSE è quella di migliorare la continuità e la qualità dell’assistenza sanitaria. Tuttavia, alcune persone hanno presentato delle critiche. Vediamo insieme cos’è il FSE, come si attiva, cosa ciò comporta e quali sono i le conseguenze. Il Fascicolo Sanitario Elettronico non è obbligatorio: leggi l’articolo per sapere come fare se non vuoi attivarlo.

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico e come funziona

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) raccoglie e organizza la storia clinica di una persona. L’innovazione è data dal fatto che è in formato elettronico. È il Pnrr a descrivere come fare per arrivare in fondo a questa innovazione digitale secondo cui, banalmente, al momento di una visita non ci sarà bisogno di portarsi dietro lastre e fogli con i referti ma il cellulare o un device.

Vuoi sapere come funziona? Leggi qui:

  • Anzitutto è necessario procedere alla creazione del fascicolo: quando una persona accede a un servizio sanitario (visite mediche, ricoveri, esami diagnostici, ecc.), i dati e i documenti generati vengono automaticamente inseriti nel suo FSE. Questo processo avviene con il consenso dell’assistito.
  • Gli assistiti possono accedere al proprio FSE tramite un portale online, utilizzando credenziali di accesso sicure. Qui possono visualizzare e scaricare referti, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso, prescrizioni mediche, vaccini e molto altro.
  • Il fascicolo non viene consultato solo dal soggetto ma può essere visualizzato anche dai medici. I professionisti sanitari autorizzati possono accedere al FSE dei loro pazienti per ottenere una visione completa e aggiornata della loro storia clinica. Questo facilita la diagnosi e il trattamento, specialmente in situazioni di emergenza o nel caso il paziente non sia in grado di comunicare col personale medico.
  • Il FSE viene inoltre continuamente aggiornato con nuovi dati sanitari ogni volta che l’assistito riceve assistenza medica. Questo garantisce che le informazioni siano sempre attuali e complete.
  • Il FSE è interoperabile a livello nazionale, il che significa che i dati possono essere consultati in tutta Italia da strutture sanitarie e medici, indipendentemente dalla regione in cui sono stati generati.

Elogi e critiche sul FSE

Il Fascicolo Sanitario Elettronico ha ricevuto molti consensi, ma qualcuno è ancora scettico. Ci sono molti lati positivi:

  • Permette agli assistiti di avere la propria storia clinica sempre disponibile, riducendo la necessità di trasportare documenti cartacei e minimizzando il rischio di perdita di informazioni cruciali;
  • I medici possono accedere rapidamente ai dati sanitari, riducendo i tempi di attesa e migliorando la qualità delle cure, specialmente in situazioni di emergenza;
  • Facilita la condivisione delle informazioni tra diversi professionisti sanitari, garantendo una cura più coordinata e personalizzata. Ciò significa che evita esami o trattamenti ripetuti inutilmente, poiché i medici possono vedere tutte le prestazioni già effettuate​.

Ci sono tuttavia anche preoccupazioni riguardo la sicurezza dei dati e la possibilità di accessi non autorizzati:

  • Anche se sono in atto misure di protezione, il rischio di violazioni della privacy esiste. Alcuni cittadini inoltre potrebbero non voler condividere tutti i propri dati sanitari per motivi personali o di privacy. È prevista la possibilità di opporsi all’inserimento automatico di dati precedenti al 19 maggio 2020, ma non tutti sono a conoscenza di questa opzione;
  • Bisogna anche valutare che il sistema sanitario nazionale presenta diverse applicazioni nelle capillarità regionali e locali: l’implementazione del FSE può variare significativamente tra le regioni italiane, creando disomogeneità nell’accesso e nell’uso dello strumento.

La disomogeneità regionale è un problema?

A livello regionale, l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è già iniziata, ma non in tutt’Italia allo stesso modo. Regioni come Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana sono state tra le prime ad adottarlo. Secondo i dati del Ministero della Salute e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, tra gennaio e marzo scorsi, il 18% dei cittadini italiani ha utilizzato il FSE.

La percentuale di utilizzo varia se la si osserva al livello territoriale: il 64% degli abitanti della Provincia di Trento, il 40% degli emiliani, il 34% dei friulani, e circa il 20% dei veneti, lombardi, campani e toscani. In totale, per 20 milioni di cittadini è stato pubblicato almeno un documento. Tuttavia, alcune regioni, come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Umbria, sono ancora indietro nell’implementazione. Il 40% degli assistiti ha dato il consenso all’utilizzo dei loro dati per singole prestazioni, con variazioni significative tra regioni, dai numeri elevati dell’Emilia-Romagna a quelli molto bassi di altre regioni.

Purtroppo il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è stato implementato in modo diverso tra le varie regioni, creando disparità significative nell’accesso e nell’uso di questo strumento. Questa disomogeneità si manifesta in vari aspetti:

  • Non tutte le regioni raccolgono i dati sanitari con la stessa precisione: alcune raccolgono un’ampia gamma di dati sanitari, mentre altre includono solo il «nucleo minimo» di informazioni. Questo può limitare l’utilità del FSE per i cittadini in determinate aree, che potrebbero non avere accesso a un quadro completo della loro storia sanitaria;
  • Le piattaforme utilizzate per accedere al FSE possono variare notevolmente in termini di interfaccia utente e funzionalità: alcune regioni offrono portali user-friendly con funzionalità avanzate, mentre altre potrebbero avere sistemi meno intuitivi e meno completi​;
  • La formazione del personale sanitario e il supporto tecnico per l’uso del FSE possono differire significativamente. In alcune regioni, il personale è ben addestrato e pronto, mentre in altre potrebbe mancare una formazione adeguata, limitando l’efficacia e l’adozione dello strumento;
  • Le risorse finanziarie destinate all’implementazione e al mantenimento del FSE non sono uniformemente distribuite. Alcune regioni hanno accesso a maggiori finanziamenti, che permettono un’implementazione più completa e avanzata, mentre altre devono fare i conti con risorse limitate.

Quando scade FSe?

L’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico presenta varie tappe, vediamole insieme:

  • Entro dicembre: tutti i documenti prodotti dalle strutture sanitarie devono essere digitali e automaticamente integrati nel FSE. Saranno aggiunte funzionalità per pagare i ticket, prenotare visite ed esami, scegliere il medico di famiglia e consultare i referti, considerando che alcune regioni già offrono questi servizi;
  • Entro il 30 giugno: I cittadini che non vogliono includere nel FSE i dati sanitari precedenti al 2020 devono esprimere di non voler far parte del sistema sul sito del sistema Tessera Sanitaria. I dati successivi al 2020 saranno inseriti automaticamente;
  • Anno prossimo: L’85% dei medici di medicina generale dovrà contribuire al FSE con i «patient summary», che includono informazioni sulle terapie in corso e familiarità per certi problemi di salute;
  • Entro il 2026: Il FSE dovrà essere attivo in tutte le regioni italiane.

Ma ricordiamo che il Fascicolo Sanitario Elettronico non è obbligatorio, come già scritto. Vediamo ora come fare nel caso non si volesse ottenere questo servizio.

Come opposi al FSE?

Se, come cittadino, volessi opporti all’attivazione automatica del tuo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), puoi farlo seguendo alcuni passaggi specifici. Ecco come procedere:

  • Informarsi sui tuoi diritti: È importante sapere che ogni cittadino ha il diritto di opporsi all’attivazione del FSE. La normativa italiana prevede questa possibilità per tutelare la privacy e la volontà degli individui;
  • Richiedere il modulo apposito: È possibile ottenere il modulo di opposizione direttamente presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento o scaricarlo dal sito web della propria regione o dell’ASL. Alcune regioni potrebbero fornire questo modulo anche online;
  • Compilare il modulo correttamente: Il modulo deve essere compilato con le informazioni richieste, che generalmente includono dati personali, codice fiscale e la specifica richiesta di opposizione all’attivazione del FSE;
  • Presentare il modulo alla ASL: Una volta compilato, il modulo deve essere consegnato all’ASL di competenza. Questo può essere fatto di persona agli sportelli, tramite posta raccomandata o, in alcune regioni, tramite invio elettronico via email o PEC (Posta Elettronica Certificata). Dopo aver presentato il modulo, l’ASL dovrebbe fornire una conferma dell’avvenuta ricezione e del trattamento della richiesta. È consigliabile conservare una copia della conferma per eventuali future necessità;
  • Monitorare la Situazione: Anche dopo l’opposizione, è buona prassi monitorare il proprio stato presso il sistema sanitario regionale per assicurarsi che l’FSE non venga attivato per errore.

Iscriviti a Money.it