Per abbassare l’Isee uscire dal nucleo familiare potrebbe essere una strada, ma nel 2024 cambiano le regole per i figli maggiorenni. Vediamo le novità.
Come uscire dall’Isee familiare nel 2024? Per molti nuclei familiare abbassare il valore dell’Isee è una necessità quando c’è il bisogno materiale di accedere a prestazioni agevolate o bonus statali. Sono moltissime le agevolazioni e i bonus concessi in base all’ISEE. Necessario, quindi, avere un ISEE basso per poterne beneficiare e molto spesso i giovani che ambiscono a una indipendenza economica non riescono a chiedere aiuti proprio perché fanno parte del nucleo familiare dei genitori (ad esempio ottenere il mutuo con garanzia dello Stato per l’acquisto della prima casa per i giovani)
L’Isee è una certificazione che fotografa il livello economico del nucleo familiare tenendo conto di entrate, patrimoni mobiliari e immobiliari di ogni componente. Si tratta, quindi, di uno strumento essenziale per chi versa in una situazione di disagio economico.
Alle volte, però, chi ha bisogno di fruire delle agevolazioni in questione, si trova all’interno di un nucleo familiare che non glielo permette per via dei redditi troppo elevati. Potrebbe essere il caso, ad esempio, dello studente universitario fuori sede che rientra nell’Isee dei genitori e non può godere dei benefici previsti per il diritto allo studio. O ancora dei figli disoccupati conviventi con i genitori che non riescono ad accedere a dei benefici che gli permetterebbero l’indipendenza (come ad esempio il mutuo under 36 che è riconosciuto solo in presenza di determinati valori Isee). In questi casi uscire dall’Isee familiare significa poter accedere a una serie di detrazioni, bonus e agevolazioni, ma come si fa a uscire legalmente dal nucleo familiare per abbassare il proprio Isee?
Quando uscire dall’Isee familiare è una necessità
Più è basso è l’Isee e più diritti si avranno. Più si riesce ad avere un Isee basso e maggiori possibilità di agevolazioni si hanno a disposizione perché l’indicatore non riguarda solo la situazione reddituale del singolo ma dell’intero nucleo familiare. Uscire dall’Isee familiare, quindi, è un modo per abbassare il proprio Isee e avere accesso a una più corposa serie di bonus.
Nel momento in cui si compare nell’Isee di famiglia, è chiaro che è abbastanza probabile rimanere esclusi da tante prestazioni assistenziali visto che saranno considerati anche i redditi di mamma, papà e di eventuali altri familiari che rientrano nel nucleo familiare.
Inoltre, è bene ricordare che il modello Isee ordinario si riferisce alla situazione di redditi e patrimoni del nucleo familiare relativa a due anni prima, quindi l’Isee 2024 fotografa la condizione economica del 2022. L’Isee corrente, invece, è riferita a redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi.
Specificando da subito che dichiarare il falso nell’Isee costituisce un reato, vediamo in quali casi ci si può staccare dall’Isee dei genitori e come fare.
Uscire dall’Isee familiare: con o senza residenza?
Uscire dal nucleo familiare dei genitori e dal loro Isee rappresenta per i giovani un’opportunità che offre diversi vantaggi, come ad esempio richiedere sostegni economici allo Stato. I più comuni sono
- ricevere il gratuito patrocinio;
- fare domanda per i bonus destinati ai soggetti con Isee basso;
- partecipare ai bandi indetti dal Comune (per esempio per le case popolari);
- avere diritto a sconti sulle tasse universitarie;
- sconti sulle bollette delle utenze domestiche grazie al bonus sociale;
- accedere al bonus psicologo.
La soluzione più semplice per uscire dall’ISEE dei propri genitori, però, è rappresentata proprio dal cambio di residenza. Il cambio di residenza, tra l’altro, deve essere vero e il giovane deve trasferirsi fisicamente presso un’altra abitazione. Nel 2024, però non basta un cambio di residenza per non essere più nel nucleo familiare dei genitori, perchè la normativa è tornata a essere quella che esisteva prima dell’entrata in vigore del Reddito di cittadinanza (in quel caso era permesso ai giovani con almeno 26 anni compiuti e con diversa residenza rispetto ai genitori, di costituire un Isee proprio, anche senza avere l’indipendenza economica).
Dal 1° gennaio 2024, invece, i figli che risultano fiscalmente a carico dei genitori (con reddito inferiore ai 2841 euro) sono attratti nell’Isee del nucleo familiare di origine anche se hanno residenza diversa: anche un figlio di 50 anni che non è autosufficiente economicamente, quindi, rientra nell’Isee dei genitori se non è sposato e non ha figli.
I figli maggiorenni con diversa residenza, quindi, possono uscire dal nucleo familiare se:
- sono economicamente indipendenti;
- sono economicamente non indipendenti, ma sono sposati o hanno figli.
Va notato che è possibile uscire dall’Isee senza cambiare residenza, ma per capire come fare dobbiamo spiegare due concetti: quello di nucleo familiare e quello di familiari fiscalmente a carico.
Quindi, il figlio che va a studiare in un’altra città ma non lavora (o non arriva a un determinato reddito), continua a essere fiscalmente a carico del proprio genitore.
Per essere fiscalmente a carico, un familiare deve soddisfare due diverse condizioni: il legame di parentela e il reddito.
Possono essere fiscalmente a carico:
- il coniuge: il matrimonio deve essere legalmente riconosciuto. Inoltre, non si può considerare a carico il coniuge effettivamente separato;
- i figli;
- altri familiari o affini - genitori, fratelli e sorelle, nuore o suoceri - ma solo se conviventi o riceventi un assegno alimentare “non risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.
Come uscire dall’Isee dei genitori: il nucleo familiare
Un modo per uscire dal nucleo familiare dei genitori è quello di sposarsi: se ad esempio, il marito vive con i suoi genitori e la moglie da sola i due dovranno eleggere uno dei due immobili come residenza del nucleo familiare che hanno formato e scegliendo quello della moglie anche senza cambiare residenza il marito uscirebbe dal nucleo familiare e dall’ISEE dei genitori con cui convive.
Il nucleo familiare è costituito dall’insieme di persone che vivono insieme o che sono a carico di una sola persona, anche se non vivono sotto lo stesso tetto. I componenti del nucleo familiare sono quindi legati tra loro da un vincolo, che può essere:
- di matrimonio (o convivenza);
- di parentela;
- di tutela.
Marito e moglie, però, fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare, anche se non convivono.
Il requisito del reddito per uscire dall’Isee di famiglia
Per quanto riguarda il reddito, sono familiari a carico coloro che nel periodo d’imposta di riferimento hanno conseguito un reddito non superiore ai 2.840,51 euro (compresi gli oneri deducibili). Per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito è invece pari a 4mila euro.
Quindi, un familiare sarà considerato fiscalmente a carico se il suo reddito:
- è inferiore a 2.840,51 euro annui e ha più di 24 anni;
- è inferiore a 4mila euro annui e non ha ancora compiuto 24 anni.
Chi è fuori dal nucleo familiare?
Tirando le somme, è già fuori dal nucleo familiare chi:
- non vive più con la propria famiglia e ha cambiato residenza e:
- ha meno di 24 anni ma produce un reddito superiore a 4mila euro all’anno;
- produce un reddito superiore a 2.840,51 euro e ha più di 24 anni.
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Come uscire dall’Isee familiare senza cambiare residenza
Come abbiamo detto, il modo più semplice di uscire dall’Isee familiare è quello di cambiare residenza per chi ha un reddito proprio che gli permette di uscire dal carico familiare. Per farlo, però, è necessario avere una casa in cui prendere la nuova residenza e non sempre la cosa è possibile senza sobbarcarsi anche la spesa di un affitto.
Risulta possibile uscire dall’Isee familiare anche senza cambiare la residenza, ma per farlo bisogna ristrutturare l’immobile in cui il nucleo vive e creare due unità immobiliari distinte. Per uscire dall’Isee senza cambiare residenza, quindi, è necessario creare nell’immobile una seconda abitazione indipendente che abbia un accesso distinto e i necessari impianti.
Solo in questo caso è possibile mantenere la stessa residenza e uscire dall’Isee del proprio nucleo familiare, ma in questo caso (visto che i lavori per creare una seconda unità immobiliare non sono propriamente a buon mercato) è bene fare i conti tra costi e benefici.
La cosa non è facilissima poiché tecnicamente deve essere possibile visto che il
frazionamento non può essere soltanto virtuale. Per farlo è necessario, però, avviare una pratica presso il Comune e di devono ottenere le relative autorizzazioni. In questo modo i genitori vivrebbero in un immobile e il figlio nell’altro, senza cambiare la residenza.
Ovviamente i costi della realizzazione non sono irrisori, visto che bisognerà sostenere l’onere dei cambiamenti edilizi, della duplicazione degli impianti e della creazione di un secondo accesso, un secondo bagno e una seconda cucina. Molto più semplice e meno costoso è sicuramente trovare un immobile minimale in affitto per trasferire la propria residenza.
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