Come variare o chiudere la partita Iva

Patrizia Del Pidio

16/01/2024

Non sempre è facile capire come variare o chiudere la partita Iva nel modo corretto. Ecco una semplice guida con le modalità da seguire.

Come variare o chiudere la partita Iva

Quando si è titolari di una Partita Iva può accadere di doverla chiudere o variare, ma come si fa? Potrebbe, infatti, essere necessario cambiare o aggiungere un codice ATECO alla propria attività. Oppure, se la partita Iva è inattiva, potrebbe sorgere la necessità di chiuderla. Sapere quale strada seguire e la giusta modalità di agire in questi casi potrebbe essere determinante.

Il numero di partita Iva riconosciuto all’apertura dell’attività non può essere cambiato in nessun caso, ma è possibile apportare modifiche all’attività svolta seguendo il giusto iter burocratico. Anche in caso si volesse chiudere la partita Iva, poi, la cosa migliore da fare è quella di seguire le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, per agire nel modo corretto, l’iter giusto è sempre bene conoscerlo.

Vediamo di seguito come e in che quali occasioni si può agire, e quali possono essere le conseguenze nel caso in cui non si rispettino le giuste tempistiche o non si apportino le modifiche necessarie.

Cambiare la partita Iva

Il numero identificativo della partita Iva di un libero professionista, un’azienda, o un artigiano, non può mai essere modificato. L’unico modo in cui qualcuno può decidere di avere un altro numero di partita Iva è chiudere quella che ha e aprirne una seconda.

Si possono però apportare delle modifiche alla partita Iva stessa, andando così a cambiare i dati inseriti. Nello specifico questa operazione avviene quando l’attività che si pratica in qualità di libero professionista cambia oppure a questa se ne aggiungono altre nel corso del tempo.

In questo caso sarà necessario andare a modificare il codice ATECO o aggiungerne uno o più di uno a quello che già si sta utilizzando, per poter essere in regola con il fisco e, tra le altre cose, poter fare la dichiarazione dei redditi correttamente.

In generale, se si dovessero andare ad apportare modifiche alla propria partita Iva, a uno degli elementi indicati nella dichiarazione di inizio attività, questi si dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate utilizzando gli stessi moduli necessari per l’apertura della partita Iva stessa, ovvero i AA9/11 e AA7/10.

Come variare o aggiungere codici ATECO

La procedura da seguire in questo caso è molto simile a quella che si utilizza per l’apertura della partita Iva. Infatti è necessario comunicare l’aggiunta o la variazione dei codici in questione proprio utilizzando il modulo AA9/11.

Il modulo è disponibile direttamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate e la procedura di comunicazione può essere eseguita in autonomia oppure con il supporto di terzi, come, per esempio, il proprio commercialista. Nel caso in cui, inoltre, fosse anche coinvolta la Camera di Commercio, allora oltre a utilizzare il modulo AA9/11, bisognerà anche procedere con l’avvio di una pratica telematica con il portale Starweb.

Tramite questo processo tutta la documentazione riguardante l’aggiunta o la modifica del codice ATECO viene inviata sia alla Camera di Commercio stessa, sia a tutti i diversi enti interessati, come Suap.

Nel caso in cui non si facessero le dovute modifiche o aggiunte al codice ATECO e alla propria partita Iva si rischiano delle sanzioni che partono da 516 euro, per arrivare fino a 2.064 euro.

Il codice Ateco può essere variato, come detto, utilizzando il modulo AA9/12 che deve essere compilato in ogni sua parte e fatto pervenire all’Agenzia delle Entrate in uno dei seguenti modi:

  • Telematicamente tramite software dedicato;
  • inviandolo tramite raccomandata;
  • inviandolo via Pec;
  • recandosi presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate territoriale.

Si ricorda che se si aggiunge un nuovo codice Ateco alla propria partita Iva è necessario farlo entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività.

Come chiudere la partita Iva

Nel caso in cui non si svolgesse più l’attività come libero professionista o, per qualche ragione, si desiderasse cambiare il proprio numero di partita Iva, bisogna procedere con la chiusura della stessa.

L’unico modo per variare il numero della partita Iva, infatti, è proprio chiudendo la precedente e aprendone una nuova. Non esiste altra modalità. Il numero in questione si può considerare una specie di codice fiscale della partita Iva, ed è quindi immodificabile.

Nel momento in cui si decide di chiudere la partita Iva, comunque, anche questa comunicazione dovrà avvenire tramite l’invio del modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate, compilando la sezione specifica dedicata a questo processo.

Le partite Iva rimaste inattive per un tempo pari a tre anni, e che quindi non hanno svolto attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali per le tre annualità precedenti, vengono chiuse d’ufficio da parte dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente, in questo caso, riceverà una comunicazione che lo informerà dell’avvenimento.

Come inviare il modello AA9/12 per chiudere partita Iva

L’invio del modello AA9/12 può avvenire in tre modalità differenti, a discrezione del contribuente:

  • di persona, a un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate presente sul territorio nazionale;
  • tramite PEC specificando nell’oggetto “Variazione attività” o “Cessazione attività”. Il modello può essere sottoscritto con firma digitale; nel caso sia sottoscritto con firma autografa, è necessario allegare una copia del documento di identità del soggetto che firma il modello. La richiesta può essere trasmessa a una qualunque Direzione Provinciale. Le dichiarazioni, in questo caso, si considerano presentate nel giorno in cui risultano spedite. La ricevuta di attestazione della variazione o della cessazione della P.IVA verrà comunicata all’indirizzo PEC che è stato utilizzato per la trasmissione della richiesta;
  • utilizzando il software specifico messo a disposizione dall’Agenzia sul portale dedicato, disponibile sia per utenti windows, sia per quelli mac;
  • tramite raccomandata, allegando la copia di un documento d’identità del dichiarante in corso di validità, da inviare a un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Le dichiarazioni si considerano presentate nel giorno in cui risultano spedite;
  • infine, telematicamente senza doversi appoggiare al software, attraverso la piattaforma fisconline dell’Agenzia delle Entrate, disponibile sull’App store o altri servizi similari, sia per Android, sia per iOS. In questo caso sarà necessario essere in possesso di un’identità digitale (SPID) ed essere registrati sul portale in questione.

La presentazione può avvenire sia direttamente da parte dell’interessato, sia da terzi, a patto che abbiano ricevuto l’apposita delega.

Le tempistiche da rispettare

Tutte le comunicazioni, sia quelle riguardanti la variazione o l’aggiunta di un’attività, sia quelle relative alla chiusura della stessa, devono essere inviate all’Agenzia delle Entrate entro massimo 30 giorni dalla data di variazione o cessazione dell’attività, utilizzando una qualsiasi delle modalità disponibili.

Quanto costa chiudere una partita Iva?

Chiudere una partita Iva non ha un costo, si tratta di un’operazione del tutto gratuita. Solo se ci si avvale dell’ausilio di un consulente o un professionista per presentare la richiesta di chiusura, bisognerà mettere in conto il costo della consulenza.

Chiusura partita Iva, attenzione agli adempimenti contributivi

Chiunque abbia un’attività di lavoro autonomo con partita Iva è soggetto a obbligo contributivo. I contributi vanno versati alla cassa professionale o alla Gestione Separata Inps.

Una cosa importante da ricordare quando si decide di chiudere la partita Iva per i lavoratori iscritti a casse previdenziali autonome è che sussiste la necessità di comunicare alla Cassa la cessazione dell’attività e la chiusura della partita Iva. Questo permetterà di non dover continuare a versare neanche i contributi minimi richiesti agli iscritti.

Per chi, invece, è iscritto alla Gestione Separata Inps non vi sono adempimenti, visto che i versamenti in questo caso, sono legati a quelli fiscali. Quando si chiude la partita Iva, quindi, il quadro RR del modello Redditi non va più compilato. L’iscrizione alla Gestione Separata rimane aperta (infatti una volta aperta la posizione in questa gestione, non può mai essere chiusa, ma in mancanza di attività il versamento contributivo non è obbligatorio).

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