Come vincere 20 mila dollari con Chat Gpt subito: parte la “caccia al tesoro”

Alessandro Nuzzo

13 Aprile 2023 - 17:19

OpenAI ha lanciato un programma che invita gli utenti a segnalare bug e vulnerabilità in cambio di una lauta ricompensa. Ecco come partecipare.

Come vincere 20 mila dollari con Chat Gpt subito: parte la “caccia al tesoro”

Nell’ultimo periodo si è parlato molto di Chat Gpt, dei benefici ma anche dei rischi che questa tecnologia basata sull’intelligenza artificiale può avere. Rischi soprattutto per la privacy che hanno portato il Garante a limitarne l’uso nel nostro paese. Infatti sono alcune settimane che chi vuole collegarsi a Chat Gpt dall’Italia si trova impossibilitato a farlo. Questo almeno fino a quando OpenAi, la società che gestisce la tecnologia, non si adegua alle richieste volute dal Garante.

E proprio per creare una tecnologia sempre più perfetta esente da rischi ed errori, l’azienda americana ha ideato un programma dove chi segnalerà eventuali criticità verrà ricompensato con un premio in denaro. Il programma si chiama OpenAI Bug Bounty ed è stato presentato ieri in partership con Bugcrowd, una delle principali piattaforme di bug bounty al mondo. Vediamo come funziona e come fare per partecipare.

OpenAI Bug Bounty, il programma che premia fino a 20mila dollari

OpenAi è nata con lo scopo di creare sistemi di intelligenza artificiale che diano beneficio a tutti. Chat Gpt è il progetto madre della società. Si tratta di una tecnologia conversazionale basata su un modello di linguaggio che utilizza il deep learning per produrre testi simili a quelli umani e gestire diverse attività come la risposta a domande e la traduzione automatica. In pratica sembrerà di parlare con una vera persona interrogandola su diversi quesiti o chiedendo di produrre dei testi per conto nostro. Una tecnologia che ha facilitato il compito di tantissime persone ma anche creato altri rischi, come quelli per la privacy.

Tuttavia trattandosi di una tecnologia complessa può succedere di scoprire difetti e vulnerabilità. Per questo motivo e per rendere Chat Gpt una macchina sempre più perfetta ecco che OpenAi ha deciso di chiedere aiuto agli utenti nell’individuare eventuali problemi. Per stimolare tutti a farlo ha ideato un programma dove chi segnala problemi viene ricompensato. I premi in denaro variano in base alla gravità e all’impatto delle segnalazioni. Si va da 200 dollari per risultati di bassa gravità fino a 20.000 dollari per falle eccezionali.

Tutti gli utenti possono fare test e sono tenuti a segnalare tempestivamente le criticità riscontrate. Per inviare le segnalazioni si dovrà cliccare sul sito di Bugcrowd. Ad oggi sono già oltre 1.300 le persone che hanno aderito al programma. Le vulnerabilità segnalate e premiate sono state già 23. Una è stata ricompensata con 6.500 dollari, un’altra con 2.000 e poi a scendere cifre più basse. Con questo programma Open Ai punta a rendere la sua intelligenza artificiale sempre più affidabile e sicura.

Chat Gpt potrebbe tornare a maggio in Italia: le richieste del Garante

Lo scorso 31 marzo Chat Gpt è stato bloccato in Italia dal Garante della privacy per problemi riscontrati in materia di trasparenza e sicurezza. Il Garante ha inviato alla società OpenAi una serie di punti da rispettare chiedendo di adempiere entro il 30 aprile. A quel punto «venendo meno le ragioni di urgenza, l’Autorità sospenderà il provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani preso nei confronti della società statunitense e ChatGPT potrà tornare accessibile dall’Italia» - si legge nella nota.

Per prima cosa OpenAi dovrà disporre sul proprio sito e rendere accessibile un’informativa trasparente in cui siano illustrate modalità e logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di Chat Gpt e i diritti attribuiti agli utenti e agli interessati non utenti.

Il chatbot dovrà essere poi riservato ai maggiorenni e gli utenti dovranno dichiarare la loro età o saranno esclusi dall’utilizzo. OpenAI dovrà anche chiarire la base giuridica per l’utilizzo dei dati degli utenti, dovrà permettere ai cittadini la rettifica dei dati personali che li riguardano nei testi generati dall’intelligenza artificiale. Ed infine dovrà promuovere una campagna di informazione su radio, televisione, giornali e web «per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi».

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