Con Giuliano Mandolesi, autorevole commercialista e firma di ItaliaOggi, abbiamo approfondito benefici e criticità del concordato preventivo.
A fine mese si avvicina una scadenza cruciale per aziende, autonomi e professionisti: la decisione se aderire o meno al nuovo strumento fiscale introdotto dal governo Meloni, il concordato preventivo. Questa misura ha sollevato numerosi dibattiti, con una bassa adesione finora riscontrata e un’opposizione evidente in alcune città come Milano, dove sono state persino organizzate campagne pubbliche contro l’adesione. La controversia è arrivata fino al Garante del Contribuente del Lazio, cui è stato presentato un esposto.
Ma cos’è il concordato preventivo, e perché suscita così tanta discussione? È davvero uno strumento conveniente per chi lavora nel settore imprenditoriale o libero-professionale? Può davvero rappresentare uno scudo efficace contro i controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza?
Ne abbiamo discusso con Giuliano Mandolesi, autorevole commercialista e firma di ItaliaOggi, con cui abbiamo approfondito benefici e criticità del concordato preventivo e la manovra di bilancio che il governo Meloni si appresta a varare.
Giuliano Mandolesi
Giuliano Mandolesi è un professionista attivo presso lo Studio Mandolesi di Roma, dove si occupa di consulenza in ambito fiscale ed economico. Dal 2012 collabora con le redazioni economiche del gruppo Mediaset, contribuendo alla realizzazione di servizi su temi fiscali per testate quali Tgcom24, Tg5, Tg4 e Studio Aperto.
Dal 2018 è anche collaboratore del quotidiano politico-economico ItaliaOggi, apportando la sua esperienza in materia fiscale e tributaria.
Nel 2022 ha assunto il ruolo di Vice Presidente della Commissione «Imposte dirette – Reddito d’impresa – OIC Adopter» presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC) di Roma, consolidando il suo impegno nella consulenza fiscale e nelle politiche economiche.
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