Concorsi pubblici, nuovi bandi in uscita: ma le procedure saranno differenti rispetto al passato, ecco cosa cambia.
Concorsi pubblici, via alla modernizzazione. La crisi da COVID-19 ha imposto una riforma di uno dei comparti più immutabili e abitudinari dell’amministrazione, quello dei concorsi pubblici.
Va detto che un progetto di semplificazione delle procedure era già nei pensieri del Governo, ma di certo quanto successo sul fronte COVID, che ha imposto il rispetto di nuove norme per limitare i contagi, ha velocizzato il tutto.
A tal proposito per i nuovi bandi in arrivo nei prossimi mesi, si pensi ad esempio a quelli per l’INPS o per l’Agenzia delle Entrate, è atteso un cambio delle regole, a partire dall’invio della domanda di partecipazione.
“C’è la consapevolezza non solo mia, ma di tutto il governo, che la Pubblica amministrazione dovrà essere il traino per il rilancio del Paese”, ha dichiarato il Ministro della Funzione pubblica Fabiana Dadone, la quale ha annunciato l’uscita di nuovi bandi di concorso così da dare un’opportunità di lavoro anche alle eccellenze provenienti dal Sud Italia (dove le difficoltà del mercato del lavoro privato sono più tangibili).
Come anticipato, però, per i bandi in uscita sono previste nuove regole: vediamo quali, così da farci un’idea su come saranno i concorsi pubblici in uscita nei prossimi mesi.
Concorsi pubblici: come inviare la domanda di partecipazione
Partiamo da uno degli aspetti più importanti dei concorsi pubblici: l’invio della domanda di partecipazione. Fino ad oggi, eccetto alcuni casi, bastava la mail personale per iscriversi al concorso inviando la domanda di partecipazione (tramite la procedura telematica); nei prossimi mesi non sarà più così, in quanto verrà data più importanza all’identità digitale.
Per inviare la domanda di partecipazione infatti sarà necessario lo SPID (che presto sostituirà anche il PIN per l’accesso all’area personale INPS); in alternativa, spiegano da FormezPA, si potrà presentare domanda anche con il solo indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Concorsi pubblici: come cambiano le prove
Per quanto riguarda i requisiti dovrebbe assumere sempre più valore la laurea.
Novità anche per le prove, sia scritte che orali. Partiamo dalle prime: si punterà ad eliminare la carta e per questo motivo gli scritti si terranno su tablet. Una novità che agevolerà anche la correzione, in quanto questa verrà effettuata automaticamente al termine delle prove.
Altra novità nelle prove scritte è quella che riguarda la struttura delle domande: al fianco dei quesiti attitudinali e di quelli sulle tematiche indicate nel bando, dovrebbero esserci anche le cosiddette domande situazionali. Si tratta di quesiti con i quali si cercherà di individuare le soft skills di un candidato, ovvero quelle competenze trasversali che potrebbero essere utili nel lavoro che si andrà a ricoprire presso la Pubblica Amministrazione.
Le nuove tecnologie saranno poi utili anche nell’orale, il quale si potrà sostenere in videoconferenza.
Nuovi bandi: sempre più corsi-concorsi
La novità sulle soft skills conferma che le amministrazioni pubbliche hanno necessità di capire bene chi assumono.
A tal proposito, sono sempre di più quelle amministrazioni che decidono di formare il nuovo personale sul campo bandendo una sorta di corso-concorso: in tal caso, l’assunzione non solo sarebbe vincolata al superamento del concorso, ma anche al buon esito di un corso successivo - che solitamente ha una durata che va dai 10 ai 12 mesi - durante il quale l’amministrazione andrà a verificare che i candidati vincitori abbiano davvero le capacità per assolvere ai compiti che saranno loro assegnati.
Concorsi pubblici: attesa per la piattaforma nazionale
Allo stesso tempo si sta lavorando per una piattaforma nazionale capace di racchiudere tutti gli ultimi bandi di concorso, così da far sì che chi è interessato sia aggiornato in tempo reale su tutte le opportunità di lavoro in programma presso la Pubblica Amministrazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti