Concorsi pubblici, al via la riforma: dalla lingua straniera al portale Inpa, ecco cosa cambia

Luna Luciano

13 Aprile 2022 - 22:41

Approvato il nuovo decreto Pnrr: al via la riforma dei concorsi pubblici. Diverse le modifiche previste. Ecco quali sono le novità e come cambiano le prove.

Concorsi pubblici, al via la riforma: dalla lingua straniera al portale Inpa, ecco cosa cambia

Sarà necessaria la conoscenza di una lingua straniera per partecipare ai bandi dei concorsi pubblici. Ma non finisco qui le novità introdotte dal decreto legge per l’attuazione del Pnrr, approvato oggi in Consiglio dei ministri.

L’obiettivo del decreto è quello di velocizzare l’attuazione di alcuni obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, (Pnrr) che dovrebbero essere completati entro il prossimo 30 giugno. Sono 7 i capitoli del maxi-intervento: pubblica amministrazione, università, fisco, ambiente ed efficientamento energetico, transizione digitale, infrastrutture, turismo, giustizia.

Sono quindi ben quarantuno gli articoli previsti dal decreto, che includono i provvedimenti per combattere la lotta all’evasione fiscale, per migliorare il processo di digitalizzazione, per avviare la prevenzione dei rischi ambientali e climatici, oltre le riforme fondamentali come quella della Pubblica amministrazioni.

Nel campo dei concorsi pubblici sono numerose le norme introdotte, alcune tecniche, come l’obbligo all’iscrizione al portale Inpa, altre che comporteranno delle modifiche nelle prove dei concorsi. Se si ha desiderio di partecipare ai prossimi bandi per un concorso pubblico, potrebbe essere utile conoscere le nuove modifiche: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Riforma concorsi pubblici: obbligo d’iscrizione al portale Inpa

È andata quindi a regime la riforma dei concorsi pubblici e con essa le modalità di candidatura. D’ora in poi chi vorrà presentare la domanda per partecipare ai concorsi pubblici, a livello nazionale, regionale e locale, dovrà prima effettuare obbligatoriamente l’iscrizione al portale Inpa, attivo ormai diversi mesi fa. Il futuro candidato dovrà quindi prima accertarsi di essere iscritto alla piattaforma e di aver correttamente caricato il proprio curriculum vitae, la propria Pec e il numero di telefono.

Riforma concorsi pubblici e lingua straniera: come cambiano le prove

Tra le nuove competenze richieste a chi presenterà la domanda per partecipare ai prossimi concorsi pubblici è quella della conoscenza di una lingua straniera, ormai requisito fondamentale nel mondo del lavoro.

E con questo nuovo requisito, a cambiare saranno anche le prove del concorso, come previsto dalla riforma. Stando a quanto si può leggere nel testo del decreto, le prove degli esami dovranno includere almeno:

  • uno scritto
  • un orale, che dovrà valutare le competenze del candidato/a nella lingua straniera.

Saranno possibili anche prove pre-selettive. Al termine delle prove, dopo aver redatto le graduatorie e aver eseguite le dovute assunzioni, le amministrazioni avranno il compito di formare i nuovi dipendenti sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico. Inoltre la riforma prevede che i dipendenti pubblici seguano un regolamento per l’utilizzo dei social network.

Riforma concorsi pubblici: parità di genere

Uno degli obiettivi previsti dalla riforma dei concorsi pubblici è anche quella di raggiungere la parità di genere.

Sarà quindi rafforzata la presenza delle donne nella Pubblica amministrazione, grazie alle linee guida per la parità di genere da inserire nei bandi pubblici. Infatti la riforma prevede che nei regolamenti dei concorsi dovranno essere inserite norme che “attribuiscano vantaggi al genere meno rappresentato”; inoltre è previsto che a qualità di punteggio o qualifiche sia consentito a coloro che si trovano in una situazione di minoranza di genere - determinato dalla struttura patriarcale della società occidentale - di poter essere assunte.

Sempre per favorire la corretta attribuzione dei posti di lavoro, senza ricadere in discriminazioni di genere, il decreto Pnrr stabilisce che le imprese che avranno un “bollino” della parità di genere conseguiranno un punteggio più alto nei bandi di gara.

Concorsi pubblici Sud: previste le selezioni dirette

Sono stati indetti nei mesi precedenti ben due concorsi pubblici per il Sud, eppure questi si sono rivelati un vero “flop”: due selezioni non sono bastate per assumere tutti i tecnici per la gestione dei fondi di coesione messi a bando con il concorso Sud. Infatti dei 2800 posti messi a concorso ancora 1300 rimangono vacanti.
A questo punto sarà prevista una selezione diretta: i fondi saranno assegnati alle amministrazioni, che potranno quindi attivare le dovute collaborazioni con i tecnici di cui necessitano

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