ANF arretrati: l’Inps informa che è possibile conguagliare gli Assegni al Nucleo Familiare arretrati in UniEmens entro i 3.000 euro. Ecco tutte le novità.
ANF arretrati: con il messaggio n. 4283 pubblicato il 31 ottobre 2017 l’Inps ha comunicato che sarà possibile, per i datori di lavoro, effettuare il conguaglio in UniEmens delle somme rimborsate, fino al tetto massimo di 3.000 euro.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha inoltre chiarito che le richieste di arretrati spettanti per importi superiori potranno essere effettuate utilizzando esclusivamente flussi di regolarizzazione.
Il messaggio dell’Inps oltre ad indicare come effettuare il conguaglio delle somme degli ANF arretrati, chiarisce come viene erogato l’Assegno al Nucleo Familiare.
Vediamo di seguito in dettaglio le istruzioni fornite dall’Inps sugli ANF.
ANF: che cosa sono e a chi spettano. I chiarimenti dell’Inps
L’Inps con il messaggio n. 4283 pubblicato il 31 ottobre 2017 ha comunicato che i datori di lavoro interessati al conguaglio di importi di ANF arretrati, a partire dalle denunce con periodo di competenza Novembre 2017, potranno richiedere per ogni singolo dipendente gli importi spettanti entro un tetto massimo di 3.000 euro.
Per farlo questi ultimi dovranno valorizzre nel flusso UniEmens, all’interno dell’elemento
L’Inps ricorda nel messaggio sottolinea inoltre che le richieste di arretrati spettanti per importi ulteriori e non conguagliabili secondo le nuove disposizioni, potranno essere effettuate utilizzando esclusivamente flussi di regolarizzazione con l’indicazione del codice causale “L036” e il totale dell’importo.
ANF: che cos’è? I chiarimenti dell’Inps
Nella prima parte del messaggio n. 4283 del 31 ottobre 2017 l’Inps ricorda che l’Assegno al Nucleo Familiare è un sostegno economico erogato dall’Istituto di Previdenza Sociale per le famiglie dei lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente e dei lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi.
L’importo dell’assegno è calcolato in relazione alla composizione del nucleo familiare ed ai redditi da lavoro dipendente dichiarati e viene corrisposto dal datore di lavoro al lavoratore dipendente che ha presentato all’azienda l’apposito modello di richiesta con cui è resa una dichiarazione di responsabilità.
L’assegno decorre dal mese di luglio dell’anno di richiesta fino a giugno dell’anno successivo.
L’Inps infine chiarisce che se la domanda viene presentata per uno o per più periodi pregressi, gli arretrati spettanti vengono corrisposti entro cinque anni, secondo il termine di prescrizione quinquennale.
Per ulteriori informazioni i lettori possono consultare il messaggio dell’Inps n. 4283 del 31 ottobre 2017.
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