Contributo contro il caro bollette 2023, istruzioni su scadenze e versamenti

Patrizia Del Pidio

24/02/2023

Pubblicate dall’Agenzia delle Entrate le istruzioni con scadenze e modalità di versamento per il contributo contro il caro bollette.

Contributo contro il caro bollette 2023, istruzioni su scadenze e versamenti

Con la circolare numero 4 del 23 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate fornisce le prime istruzioni riguardo il nuovo contributo contro il caro bollette introdotto dalla Legge di Bilancio 2023.

La Manovra, infatti, apporta delle modifiche al contributo già esistente che era stato introdotto in precedenze dall’articolo 37 deldecreto Ucraina (d.l. n. 21/2022) che interessa alcune tipologie di aziende, come quelle che si occupano di importazione di estrazione di gas naturale o produzione di energia.

Alla base di questa scelta c’ è il contrasto del caro bollette con lo scopo di aiutare sia famiglie e privati, sia le aziende, che si trovano a dover affrontare spese maggiori e impreviste. Vediamo di seguito quindi tutte le istruzioni per fare il versamento, chi ne è interessato nello specifico, le scadenze da ricordare, e quali sono i codici tributo da utilizzare.

Chi deve versare il contributo contro il caro bollette

I soggetti interessati dal contributo contro il caro bollette sono coloro che esercitano nel territorio dello Stato italiano con lo scopo di vendita dei beni, le seguenti attività:

  • produzione di energia elettrica o di gas metano;
  • estrazione di gas naturale;
  • rivendita di energia elettrica, gas metano e gas naturale;
  • produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi.

Inoltre, il prelievo solidaristico straordinario deve anche essere pagato da quei soggetti che si occupano di importare a titolo definitivo energia elettrica, gas naturale o gas metano, prodotti petroliferi, per la vendita successiva, oppure che introducono, sempre nel territorio dello Stato italiano, i suddetti beni provenienti da altri Stati dell’Unione europea.

Sono tenute al versamento le imprese che nel periodo d’imposta precedente al 1° gennaio 2023 hanno conseguito ricavi pari ad almeno il 75% dei ricavi complessivi annui.

Chi è escluso dal versamento

Escluse dal pagamento:

  • le imprese che organizzano e gestiscono le piattaforme per lo scambio di energia elettrica e gas;
  • le micro imprese e imprese piccole che esercitano “Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione” (Codice Ateco 47.30.00) che hanno meno di 50 dipendenti e che hanno un fatturato annuo che non superi i 10 milioni di euro.

Altri casi di esclusione

Non è detto che a dover versare il contributo siano per forza di cose tutti coloro che rientrano nella lista precedente. Infatti può anche accadere che, pur rientrando nei criteri precedenti, si sia esentati.

Come calcolare l’importo dovuto?

Per prima cosa si deve ricavare la base imponibile applicando una aliquota del 50% sugli extra profitti. La base imponibile si determina considerando il reddito per le annualità che vanno dal 2018 al 2021. Per queste annualità fare una media dei redditi e calcolare il 10% e quindi, per ottenere la media maggiorata del 10% sommare la media delle annualità con la percentuale ottenuta.

La media maggiorata del 10%, poi, va sottratta dal reddito relativo all’anno di imposta 2022.. Se il risultato restituisce una somma che è di almeno il 75% si deve versare il contributo, altrimenti no.

Ma a quanto ammonta il contributo da versare? L’importo non può essere superiore a una quota del 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio precedente a quello in corso il 1 gennaio 2022.

Le scadenze da ricordare

Il versamento deve avvenire in due date distinte, e sarà importante per gli interessati rispettare queste scadenze così da evitare di dover andare a pagare eventuali sanzioni o interessi.

La scadenza della prima rata è molto vicina, infatti il versamento andrà effettuato entro il 30 giugno 2023, anche se nel testo integrale della circolare sono specificate alcune eccezioni.

Circolare 4 23 febbraio 2023
Contributo caro bollette 2023

Come fare il versamento e i codici tributo

Il versamento deve essere fatto utilizzando il modello F24, ma per i codici tributi è necessario attendere un successivo provvedimento.

Nel momento in cui si va a compilare il modello F24 bisogna indicare nella sezione “erario” il codice tributo corrispondente, solo per le somme indicate nella colonna “importi a debito versati”. Bisognerà anche andare a inserire la data corretta, ovvero l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, nella sezione denominata “anno di riferimento”, utilizzando tutte e quattro le cifre, ovvero utilizzando il formato “AAAA”.

Come dichiarare e l’eventuale rimborso

Coloro che sono tenuti al versamento devono poi dichiararlo anche nella dichiarazione Iva da presentare nel 2024. I soggetti che fanno parte di un gruppo Iva necessitano che questo adempimento venga svolto da un rappresentante.

Nel caso in cui si ricadesse in una situazione del genere, ogni obbligato dovrà quindi andare a trasmettere al rappresentate i dati da inserire nella dichiarazione e tutte le informazioni utilizzate per il calcolo del contributo stesso. Il tutto sempre entro il termine di presentazione.

Nel caso in cui si trovasse di fronte a eccedenze di versamento del contributo, e quindi si avesse diritto a un rimborso, queste possono essere recuperate tramite la dichiarazione Iva. Le eccedenze quindi verranno erogate attraverso le modalità stabilite con il Dm del 22 novembre 2019 del ministero dell’Economia, ovvero:

  • bonifico su conto bancario;
  • bonifico su conto postale;
  • per le persone fisiche che non hanno fornito questi dati la restituzione avverrà attraverso titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste italiane Spa.

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