Controlli sui lavori in casa: come cambiano col decreto anti-frode e la Legge di Bilancio 2022

Rosaria Imparato

24/12/2021

I controlli sui lavori in casa vengono regolati dal decreto Anti-frode. La Legge di Bilancio 2022 ne cambia, però, alcuni parametri: vediamo le novità.

Controlli sui lavori in casa: come cambiano col decreto anti-frode e la Legge di Bilancio 2022

Controlli sui bonus casa in ottica anti-frode: a stabilire regole più ferree sulla cessione del credito e lo sconto in fattura è stato il Dl 157/2021, in vigore dal 12 novembre. La Legge di Bilancio 2022, che contiene un importante “pacchetto” sulla proroga dei bonus casa con specifiche modifiche ad alcuni incentivi, interviene anche sul decreto 157/21.

In pratica, il cosiddetto decreto Anti-frode ha esteso l’obbligo di visto di conformità e asseverazione della congruità dei prezzi a tutti i bonus edilizi usati tramite cessione del credito e sconto in fattura, e anche al superbonus 110% quando sfruttato come detrazione in dichiarazione dei redditi.

A dare l’allarme è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, quando ha dichiarato che, a un anno di distanza dall’operatività della piattaforma per la cessione dei crediti fiscali, dopo un primo giro di controlli sono stati scoperte frodi per 800 milioni.

Il decreto ha l’obiettivo di fermare non solo le attività fraudolente, ma anche di evitare le nuove truffe, mettendo in campo un listino prezzi da rispettare. Il DL 157/2021 verrà presentato come emendamento alla Legge di Bilancio 2022, in discussione in queste ore. L’approvazione decisiva della manovra è attesa tra Natale e capodanno.

Controlli sui lavori in casa: come cambiano col decreto anti-frode. Novità sulla cessione del credito e sconto in fattura

Il decreto anti-frode interviene principalmente sul decreto Rilancio, il provvedimento che ha esteso la cessione del credito e lo sconto in fattura non solo al superbonus 110% ma anche (una volta convertito) agli altri bonus edilizi.

Ma andiamo con ordine. Il decreto innanzitutto amplia l’attività di accertamento e recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda i lavori edilizi.

Il Ministero dell’Economia ha lavorato a delle norme che incrocino i dati delle fatture con quelli dei flussi bancari degli operatori. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate può sospendere fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura inviate alla stessa Agenzia che presentano particolari profili di rischio, ai fini del relativo controllo preventivo.

Il focus del decreto sta proprio nei controlli preventivi, così che il Fisco possa contestare eventuali violazioni e utilizzi indebiti dei crediti.

In caso di profili di rischio elevati, l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere in modo preventivo l’efficacia delle comunicazioni di cessione del credito o sconto in fattura, mettendone in stand by l’efficacia. Cosa si intende per profilo di rischio? Il controllo preventivo scatta se non c’è coerenza e regolarità:

  • nei dati dichiarati nelle comunicazioni;
  • nei dati relativi ai crediti oggetto di cessione e ai soggetti che effettuano le operazioni a cui questi crediti sono correlati, in base alle informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso delle Entrate.

Una volta passati i trenta giorni, se i rischi di frode decadono, allora le comunicazioni riprendono il loro corso. In caso contrario, la comunicazione non si considera effettuata.

Controlli sulla casa: novità sul visto di conformità nel decreto anti-frode

Ci sono novità molto importanti anche sul visto di conformità. Col decreto anti-frode l’obbligo viene esteso anche quando il superbonus 110% viene usato in detrazione in dichiarazione dei redditi.

Solo due le eccezioni previste, cioè quando il contribuente presenta la dichiarazione:

  • in modo diretto;
  • tramite sostituto d’imposta.

Non solo: il visto di conformità diventa obbligatorio anche quando gli altri bonus edilizi (diversi dal 110%) vengono usufruiti tramite cessione del credito e sconto in fattura.

Proprio su questo punto interviene l’emendamento alla Legge di Bilancio 2022: l’obbligo viene ristretto solo per i lavori oltre i 10.000 euro. Questo significa che per gli interventi di “mini-edilizia”, per esempio la sostituzione della caldaia o il condizionatore, non sarà necessario produrre il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi.

Controlli fiscali sulla casa e sui prezzi dei lavori

Il nuovo decreto si pone come obiettivo anche quello di intervenire sugli eccessivi rincari che hanno colpito tutto il settore edilizio, sia sui lavori veri e propri che sulle materie prime.

A stabilire il listino prezzi contro questi rincari dovrebbe essere un decreto del Ministero della Transizione Ecologica, da emanare entro il 9 febbraio 2022: in questo modo le fatture non potranno essere gonfiate e dar vita a nuovi meccanismi fraudolenti.

L’intervento della Legge di Bilancio introduce una disposizione interpretativa al comma 13-bis dell’articolo 119 del decreto Rilancio, per cui i prezzari già previsti dal decreto Mise Requisiti del 6 agosto 2020 sono validi anche per l’asseverazione di congruità delle spese sostenute per gli interventi di:

  • sismabonus;
  • bonus facciate;
  • bonus ristrutturazione.

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