Dopo l’ultimo test missilistico della Corea del Nord che ha allarmato il Giappone, aumenta la tensione in Oriente. La Pyongyang desta preoccupazioni per armi nucleari e nuove alleanze.
L’ultimo test missilistico della Corea del Nord ha allarmato il Giappone e ha destato forti preoccupazioni in Occidente. A preoccupare non è solo il gesto di aver direzionato il missile verso il nord del Giappone, facendo scattare l’allarme nella penisola di Hokkaido, ma anche la natura della stessa arma impiegata.
Infatti, stando ai militari sudcoreani, il test effettuato martedì 10 aprile ha riguardato un missile balistico con motore a combustibile solido. Elemento questo che testimonierebbe il progredire della Corea del Nord nel campo dell’industria e tecnologia bellica.
Il missile “a medio o più lungo raggio” sarebbe stato sparato dall’area di Pyongyang alle 7.23 (00.23 ore italiane) verso l’alto, per poi percorrere circa mille km prima di cadere nel Mar del Giappone - per fortuna in acque non territoriali.
Gli esperti temono che questi test siano parte di un progetto il cui obiettivo è di raggiungere alcune tappe fondamentali dello sviluppo del settore bellico. A preoccupare poi sono le alleanze che la Corea del Nord starebbe legando con altri Paesi. È quanto mai necessario spiegare qual è la nuova minaccia nucleare, quali sono le alleanze pericolose e i possibili rischi e conseguenze.
Corea del Nord, nuove minacce nucleari: cosa sappiamo dell’ultimo test
La Corea del Nord esce da un anno record di attività e di armi nucleari, con più di 70 missili lanciati nel 2022 in modo da affermare il proprio ruolo di potenza nucleare e gli ultimi test missilistici sembrano confermare tale progetto.
Test che hanno visto l’impiego dei missili Hwasong-17: un ordigno a combustibile liquido che finora ha rappresentato la punta di diamante dell’arsenale nucleare nordcoreano. Si stima, infatti, che abbia una portata di 15mila chilometri: un’arma balistica intercontinentale, capace di raggiungere gli Stati Uniti.
Eppure sembra che un nuovo missile sia pronto a ricoprire il ruolo centrale dell’arsenale nucleare: un missile con vettore a combustibile solido. Se infatti la miscela liquida è molto delicata e deve essere caricata immediatamente prima del lancio, finendo per limitare le capacità belliche dei missili, una combustibile solido consente il dispiegamento improvviso dei missili, rendendolo più difficile da intercettare.
Secondo Kim Dong-yub, docente dell’università di Seul che si occupa a tempo pieno di analizzare gli sviluppi strategici della Corea del Nord, è convinto che l’ultimo test abbia riguardato un’arma a lunga portata, intercontinentale o intermedia. Dong-yub poi non esclude l’ipotesi spaziale, di fatto un vettore per mettere in orbita satelliti, altro punto chiave del piano di crescita tecnologica voluto dal dittatore Kim Jong-un.
Corea del Nord più minacciosa con il nucleare: il ruolo delle nuove alleanze
Ma a preoccupare sono anche le alleanze che la Corea del Nord ha stretto - o starebbe stringendo - negli ultimi anni.
Infatti, la rapidità dei progressi tecnologici, con la marina di Pyongyang che ha provato il lancio di un missile cruise dai sottomarini, ha fatto ipotizzare alle intelligence occidentali che la Corea del Nord stia ricevendo aiuto da uno dei Paesi che già possiedono la tecnologia per costruire missili a combustibile solido: la Russia.
Numerose sono state le segnalazioni da parte dell’intelligence statunitense negli ultimi mesi di munizioni e cannoni nordcoreani in mano alla Russia, la quale, quindi, starebbe utilizzando le armi nordcoreane nella guerra in Ucraina. Eppure questa rimane ancora un’ipotesi, benché le prove ci sarebbero. Infine da non escludere l’ipotesi di un’alleanza con l’Iran, la quale potrebbe mettere a disposizione le stesse competenze belliche.
Corea del Nord, nuova minaccia nucleare: quali sono i rischi
Se è vero che i test missilistici della Corea del Nord si inseriscono all’interno di una campagna politico-mediatica per imporsi come potenza nucleare sul piano geopolitico, dall’altra non bisogna sottovalutare l’ultimo test. Se Pyongyang fosse riuscita a mettere a punto un missile intercontinentale (Icbm) in grado di mimetizzarsi sul territorio, basterebbe completare la realizzazione di una testata nucleare miniaturizzata per sovvertire i rapporti di forza con la Corea del Sud, con il Giappone e con gli Stati Uniti.
L’ultima esplosione nucleare è stata realizzata nel 2017 nel poligono sotterraneo di Punggye e si stima che la bomba avesse una potenza compresa tra 100-370 chilotoni, ossia almeno dieci volte superiore a quella che ha distrutto Hiroshima: testate comunque troppo grandi da poter essere inserite all’interno di un missile.
Intanto le ultime immagine del 27 marzo che ritraggono il presidente nordcoreano Kim Jong-Un mentre ispeziona un bunker con una fila di piccoli ordigni nucleari, sembrano sconfessare anche quest’ultima convinzione. In ogni caso è chiaro che la direzione della Corea del Nord sia quella di erigersi come prima potenza nucleare mondiale minacciando il ruolo e la sicurezza degli Stati Uniti.
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