Coronavirus e recessione globale: un’eventualità ormai data per scontata. L’allarme di Morgan Stanley
A causa del coronavirus, la recessione quest’anno sarà mondiale.
A dirlo numerosi osservatori di mercato che hanno progressivamente peggiorato le proprie previsioni sull’economia del globo man mano che l’epidemia si è tramutata in vera e propria pandemia.
L’ultimo campanello d’allarme sull’ipotesi di recessione mondiale causata da coronavirus è stato suonato dagli analisti di Morgan Stanley, i quali sono sembrati quasi rassegnati di fronte a tale supposizione.
Coronavirus e recessione mondiale: quale probabilità?
La recessione mondiale da coronavirus è ormai entrata a far parte dello scenario base di Morgan Stanley.
Le ultime previsioni degli esperti sono state messe nero su bianco in una nota inviata qualche giorno fa ai propri clienti. Nel testo, gli economisti guidati da Chetan Ahya si sono detti convinti che il PIL del globo avanzerà soltanto dello 0,9% quest’anno.
Un dato sicuramente peggiore rispetto a quello del 2001 e abbastanza basso da poter dichiarare recessione mondiale. Eppure, hanno continuato gli esperti, esso sarà comunque migliore rispetto a quel pessimo 0,5% rilevato durante la crisi del 2009.
“Se da un lato le risposte politiche garantiranno protezione dai rischi al ribasso, i danni sottostanti e derivanti dal COVIS-19 e le condizioni di finanziamento più strette determineranno uno shock dell’economia mondiale”.
L’impatto per la Cina sarà limitato al primo trimestre del 2020, mentre per il resto del globo le conseguenze si faranno sentire nel secondo. L’Eurozona sarà l’area più colpita tra quelle sviluppate.
Le cose, hanno continuato da Morgan Stanley, peggioreranno se gli effetti della pandemia dureranno più del previsto. In questo caso, la recessione mondiale da coronavirus risulterà ancor più marcata.
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