I nuovi focolai di coronavirus sparsi in Italia mantengono una certa allerta nel Paese. Ma l’indice Rt è sotto controllo e la situazione nazionale non più critica: le novità
Coronavirus Italia: momento cruciale per l’epidemia nel nostro Paese. I dati giornalieri di contagi e decessi restano osservati speciali per capire se davvero la nazione sta uscendo definitivamente dal pericolo sanitario.
A destare nuove preoccupazioni sono i focolai di COVID-19 sparsi in diverse parti della penisola: il controllo epidemiologico sembra funzionare, ma il ritorno di piccole ondate di contagi mantiene l’allerta ancora a livelli importanti.
Intanto, però, dal ministero della Salute il quadro generale è rincuorante: le novità sul coronavirus in Italia.
Contagi Italia: la situazione nazionale è buona, ecco perché
Ad affermare che, in generale e a livello nazionale, la situazione rimane buona è stato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.
Nello specifico, dopo aver diramato i dati di venerdì 26 giugno, con 259 positivi, meno rispetto al giorno precedente, Rezza ha chiarito che:
“La situazione a livello del Paese continua ad essere buona e l’Rt sotto 1 su scala nazionale. Naturalmente persistono delle differenze nell’incidenza da regione a regione.”
Un andamento positivo, quindi, come già indicato anche dall’ISS nella sua valutazione settimanale, nella quale è emerso un quadro a bassa criticità. L’incidenza cumulativa del virus nel periodo tra l’8 e il 21 giugno ha registrato 5.98 casi per 100.000 abitanti: dato in diminuzione e quindi positivo.
Da ricordare, comunque, che in alcune regioni l’indice Rt è ancora sopra 1, come nel Lazio, Lombardia, Emilia Romagna.
In più, occorre tenere in considerazione tutti i fenomeni attualmente in corso in Italia. Per questo, Rezza ha voluto ribadire l’importanza della vigilanza:
“Sono presenti dei focolai anche di una certa rilevanza che indicano che il virus in determinati contesti è in grado di circolare anche rapidamente. Ciò induce a tenere comportamenti adeguati e a identificare e contenere prontamente i focolai come attualmente si sta facendo”
Tradotto, ancora non si può abbassare la guardia, sia nelle abitudini quotidiane che negli interventi tempestivi per arginare i contagi, isolarli e curarli.
Tutti i focolai in Italia
In questi giorni la cronaca italiana sulle vicende del coronavirus si è concentrata sui nuovi focolai. Sono diverse, infatti, le concentrazioni di contagi in alcuni territori della penisola, che hanno riportato l’attenzione sull’emergenza epidemia.
L’ultimo è quello scoppiato a Mondragone, con tanto di intervento delle forze dell’ordine per calmare la turbolenta reazione della popolazione interessata alla quarantena.
Ci sono, poi, il magazzino Bartolini di Bologna; la mini zona rossa di Palmi in Calabria, in vigore fino a venerdì 26 giugno; una Rsa di Genova e un cluster in Val d’Ossola in Piemonte e il San Raffaele Pisana di Roma.
Interventi e isolamenti sono avvenuti in modo tempestivo e hanno messo in evidenza l’importanza di effettuare tamponi. Il coronavirus in Italia, quindi, come in altre zone d’Europa, può ancora colpire.
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