Coronavirus, a ottobre fino a 1.500 ricoveri in terapia intensiva, parola del biologo Bucci

Martino Grassi

18 Ottobre 2020 - 18:32

L’Italia dovrà affrontare un inverno molto duro, e se il governo non prenderà delle misure drastiche adesso, alla fine di ottobre il numero dei ricoveri in terapia intensiva potrà raggiungere 1.500 pazienti, secondo il biologo Bucci.

Coronavirus, a ottobre fino a 1.500 ricoveri in terapia intensiva, parola del biologo Bucci

La situazione sanitaria dettata dal coronavirus è destinata a peggiorare in modo drastico se non si prenderanno dei provvedimenti nel minor tempo possibile spiego il biologo Enrico Bucci, professore di Biologia alla Temple University di Philadelphia, precisando che a fine ottobre si potrà arrivare ad avere fino a 1.500 ricoveri nelle terapie intensive dei nostri ospedali, già adesso messi a dura prova dall’incremento dei contagi.

A fine ottobre 1.500 ricoveri in terapia intensiva

Secondo il biologo Bucci la situazione nel nostro paese è peggiorata all’inizio del mese di ottobre, è proprio dal quel momento infatti che il numero di persone affette da coronavirus per le quali si è reso necessario il ricovero in ospedale o nel reparto di terapia intensiva ha ripreso a salire.

Bucci spiega a Repubblica che “ci ritroveremo a fine ottobre con 1.500 ricoverati nelle terapie intensive e 12mila pazienti Covid nei reparti ordinari”. L’allentamento delle misure di prevenzione attuato durante il periodo estivo, secondo il biologo, è stata un’opportunità per rimettere “in moto la circolazione del virus che era stata fermata con il lockdown di primavera”.

“Ci siamo rimessi su un binario pessimo e stiamo per affrontare un inverno molto duro. Spero che non si ricorra al lockdown”, continua l’esperto che ha seguito l’emergenza sanitaria del Coronavirus fin dal suo esordio lo scorso marzo, e che, adesso ha ricominciato a peggiorare in modo drastico dopo un breve periodo in cui sembrava averci dato una tregua. Anche le cifre riportate dal bollettino della protezione civile non sono incoraggianti: l’incremento rispetto a ieri è di 11.705 nuovi casi, con il numero totale degli attualmente positivi che schizza a 126.137 casi.

I motivi della seconda ondata

Secondo il biologo Bucci l’arrivo della seconda ondata che ha comportato un incremento dei contagi si deve in larga parta alla riapertura del paese e alla ripresa delle attività lavorative e all’affollamento sui mezzi di trasporto, una decisione che tuttavia si è resa necessaria per far ripartire l’economia dell’Italia. Il biologo conclude affermando che:

“Dobbiamo diminuire il numero di persone che usano simultaneamente i mezzi di trasporto. Non va ridotta la libertà di spostamento delle persone ma loro densità in uno stesso luogo. Dobbiamo esigere che le istituzioni mitighino al massimo i danni alla salute e all’economia, senza perdere tempo. Finora sono state manchevoli, facendosi trovare impreparate alla seconda ondata e scaricando la responsabilità soprattutto sulle spalle delle persone”.

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