Il Piemonte ha annunciato che testerà le linee guida per la ripartenza elaborate dal Politecnico di Torino. Obiettivo? Porsi come modello nazionale.
Il Piemonte testerà le linee guida per la ripartenza dopo il lockdown. In alcune aziende e realtà del territorio già nei prossimi giorni.
L’ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio, intervenuto nel dibattito sulla Fase 2. La sofferenza economica per il blocco imposto su tutto il Paese appare sempre più difficile da sostenere, in particolare nel Nord Italia, più gravemente colpito dal coronavirus.
Infatti, c’è grande fermento tra i leader regionali, che spingono affinché il governo allenti le misure restrittive al più presto. Fatta salva la necessità di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, si teme che prolungare ancora per molto il blocco produttivo possa generare effetti negativi pericolosi quasi quanto il rischio sanitario stesso.
Coronavirus: il Piemonte testerà le linee guida per la ripartenza
“Abbiamo bisogno di ripartire e di farlo in sicurezza. Questo significa che dovremo imparare a convivere col coronavirus e con le misure necessarie a contenerlo”.
Sono queste le parole del presidente del Piemonte Cirio, che si è detto pronto a testare le linee guida per la ripartenza.
Le misure post lockdown a cui fa riferimento sono quelle elaborate dal Politecnico di Torino in uno studio congiunto condotto da un team di ottanta esperti provenienti dal mondo universitario, della sanità, della magistratura, delle imprese e dei sindacati.
Le linee guida emerse sono state inserite nel cosiddetto piano “Imprese aperte” elaborato per il Piemonte, ma che ha come obiettivo di porsi come modello nazionale.
Tra le altre cose, sono prese in esame soluzioni per i trasporti pubblici, per le forniture di dispositivi di protezione e per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Testeremo queste possibilità nei prossimi giorni con alcune aziende e realtà del nostro territorio e metteremo questa esperienza a disposizione del Paese”
ha dichiarato Cirio.
Anche il Piemonte verso l’obbligo di mascherina
Il presidente ha sottolineato più volte il lavoro che la Regione sta portando avanti da settimane in collaborazione con il sistema produttivo e i rappresentanti degli enti locali per avviare una progressiva ripresa verso la “nuova normalità” .
Intanto, anche il Piemonte, dopo la Lombardia, va verso l’obbligatorietà delle mascherine per la ripartenza. La Regione ha acquistato una fornitura da 5 milioni di unità, tutte lavabili, destinate ai cittadini piemontesi.
“Prima di renderle obbligatorie era fondamentale poterle garantire a tutti, ancor più in vista della fase di ripartenza”
ha spiegato ancora Alberto Cirio commentando il piano di distribuzione dei dispositivi, che avverrà nelle prossime settimane. Le modalità di consegna sono al vaglio con la collaborazione di Poste Italiane e delle associazioni che rappresentano gli enti locali.
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