Non si arresta la diffusione del coronavirus in Spagna e a Madrid torna il lockdown. Ecco qual è la situazione.
Non si arresta la pandemia in Spagna e il governo è costretto ad introdurre nuovamente il lockdown e ulteriori misure restrittive nelle zone più colpite dal Virus. In tutta la penisola si sta assistendo ad un vertiginoso incremento delle nuove infezioni, facendo registrare dei numeri da record e conquistando la prima posizione nella classica europea per il maggior numero di casi con 625.651 persone risultate positive al coronavirus e più di 30.000 decessi dall’inizio della pandemia.
La situazione più critica si sta registrando proprio nella Capitale, dove la presidente della Comunità, Isabel Díaz Ayuso, ha annunciato delle ulteriori restrizioni per 37 aree sanitarie dalla regione.
Coronavirus Spagna, nuove restrizioni a Madrid
La presidente della Comunità, Isabel Díaz Ayuso ha deciso di introdurre delle ulteriori restrizioni nella Capitale spagnola al fine di limitare la crescente diffusione del coronavirus nella zona di Madrid, precisando che “il confinamento, un nuovo lockdown rigido, deve essere evitato a tutti i costi”.
Nello specifico la Ayuso ha deciso di chiudere i parchi e vietare gli assembramenti composti da più di 6 persone, proprio come ha fatto l’Inghilterra, specificando che le nuove restrizione avranno un impatto sul 13% della popolazione ed entreranno in vigore a partire dal prossimo 21 settembre per 14 giorni.
A Madrid quindi saranno introdotte delle limitazioni negli ingressi e nelle uscite di 37 aree sanitarie in cui risiedono il 13% dei cittadini della regione, che non potranno incontrarsi in gruppi maggiori di 6 persone. Anche nei locali pubblici la capienza è stata ridotta alla metà, mentre i parchi saranno chiusi.
Richiesto un incontro con Sanchez
La presidente della Comunità, Isabel Díaz Ayuso ha inoltre richiesto un incontro con il premier Pedro Sanchez, che avrà luogo il prossimo lunedì alla Real Casa de Correos, durante la quale verranno discussi i prossimi provvedimenti da attuare per cercare di limitare quanto più possibile la situazione epidemica in Spagna e a Madrid, ormai del tutto fuori controllo, con oltre 10.000 nuove infezioni ogni giorno.
I contagi infatti hanno incominciato a salire dalla riapertura delle scuole, e già oltre 550 classi in 120 scuole sono state chiuse nelle ultime due settimane. La Ayuso si è impegnata anche a svolgere più di un milione di test all’interno delle 37 zone rosse, insieme al ministro della Salute spagnolo Enrique Ruiz Escudero, poiché al momento sono ricoverate più di 2.000 persone, e sebbene la situazione negli ospedali sia sempre gestibile, una maggiore incidenza di casi potrebbe portare al collasso il sistema sanitario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA