Cosa rischia il garante se il prestito non viene pagato?

Ilena D’Errico

15 Gennaio 2023 - 21:32

In caso di prestito non pagato, il garante rischia di dover rispondere delle conseguenze al posto del debitore. Ecco cosa prevede la legge.

Cosa rischia il garante se il prestito non viene pagato?

La figura del garante è determinante nella richiesta di un prestito ma naturalmente non si tratta di una mera responsabilità burocratica, perché questo compito comporta dei seri doveri, infatti quando un prestito non viene pagato il garante rischia delle conseguenze molto pesanti. Il garante, per definizione stessa, serve a intervenire al posto del debitore quando quest’ultimo è impossibilitato. In estrema sintesi, quindi, il garante va incontro ai medesimi rischi del debitore insolvente, compresi l’iscrizione al Crif e i pignoramenti.

Il contratto di fideiussione

Durante la richiesta di un prestito, se l’istituto di credito non considera sufficienti le garanzie del richiedente, per l’approvazione e necessaria la figura del garante. Quest’ultimo, quindi, deve dimostrare una base economico-finanziaria sufficientemente solida, proprio per intervenire se il debitore non paga le rate del prestito.

Per questa ragione, è preferibile che il garante si tenga informato circa i pagamenti e le scadenze, in modo da essere preparato nel caso in cui il suo intervento si renda necessario. Il garante, infatti, non può esimersi dagli obblighi presenti nel contratto, il quale è valido soltanto alla presenza di determinate condizioni:

  • La consensualità, in quanto il garante deve volontariamente accettare gli obblighi nei confronti dell’istituto di credito.
  • Si origina un rapporto bilaterale tra il garante e l’istituto di credito, infatti la legge contenuta nell’articolo 1996 del Codice civile sui titoli rappresentativi non menziona la figura del debitore.
  • La forma è libera.
  • Come conseguenza della bilateralità, la fideiussione, ossia la prestazione di garanzia, è valida anche se il debitore non ne è a conoscenza.

I rischi del garante a seconda del contratto

Per individuare chiaramente le conseguenze per il garante in caso di mancato pagamento del prestito bisogna distinguere fra le tre diverse tipologie di fideiussione, ossia:

  • La fideiussione solidale
  • La fideiussione con beneficio d’ordine o fideiussione semplice.
  • La fideiussione con beneficio della preventiva esecuzione.

La differenza fra queste due discipline riguarda la diversa priorità attribuita al garante e al debitore, in caso di mancato pagamento. In particolare, la fideiussione solidale prevede che l’azione di recupero crediti possa essere promossa indistintamente verso una delle due figure. Questo comporta che se il debitore non rispetta i pagamenti, il garante potrebbe avere delle conseguenze immediate.

Al contrario, le altre tipologie di fideiussione risultano decisamente vantaggiose per il garante. Con il beneficio della preventiva esecuzione, infatti, il patrimonio del garante può essere intaccato soltanto dopo l’avvio di una procedura di esecuzione nei confronti del debitore. Il beneficio d’ordine, invece, permette all’istituto di agire contro il garante dopo aver richiamato formalmente il debitore.

Quali sono i rischi per il garante e quando non è obbligato a pagare

Il primo passo da compiere è quindi quello di controllare le disposizioni contrattuali, ricordando che è possibile impugnare qualsiasi azione di recupero crediti che non le rispetti. Dunque, anche se in diversi momenti, entrambe le modalità comportano dei rischi effettivi per il garante, sostanzialmente equiparati a quelli gravanti del debitore.

Di conseguenza, in caso di prestito non pagato il garante rischia:

  • Il pignoramento dei beni, compresi immobili e conti correnti.
  • La convocazione in tribunale penale, ad esempio nell’ipotesi di insolvenza fraudolenta.
  • La segnalazione nei sistemi di informazione creditizia (come il Crif), con le relative conseguenze su futuri prestiti o finanziamenti.

Esistono allo stesso tempo dei casi in cui il garante è assolto dagli obblighi nei confronti dell’istituto creditizio, ossia quando:

  • Il titolare del finanziamento recide il contratto.
  • Il finanziamento viene modificato e il garante non viene informato a riguardo.
  • Non è stato tentato il recupero crediti dal debitore, in caso di fideiussione con beneficio.

Come può difendersi il garante

Per difendersi il garante ha essenzialmente due possibilità:

  • Esercitare un’azione di regresso in tribunale per ottenere il rimborso di quanto speso da parte del debitore, compresi gli interessi.
  • Avviare un’azione di surrogazione, con la quale il garante subentra al debitore acquisendone anche i diritti.
  • Stipulare un accordo con il debitore e i creditori per saldare il debito.

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