Cosa sarebbe successo se Trump fosse stato ucciso? Una guerra civile

Alessandro Cipolla

16 Luglio 2024 - 10:38

Per una questione di centimetri Donald Trump non è stato ucciso dal suo attentatore Thomas Matthew Crooks: se fosse morto negli Stati Uniti ci sarebbe stato il rischio di una guerra civile.

Cosa sarebbe successo se Trump fosse stato ucciso? Una guerra civile

Cosa sarebbe successo se Donald Trump fosse stato ucciso durante l’attentato che ha subito a Butler? Oltreoceano sono certi: sarebbe scoppiata una sorta di guerra civile, con il precedente dell’assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori che sarebbe un’ulteriore prova che andrebbe ad avvalorare questa tesi.

Come si è potuto ben vedere dal video dell’attentato a Donald Trump, solo per una questione di centimetri - se non millimetri - uno dei cinque colpi esplosi dal giovane Thomas Matthew Crooks non ha ferito a morte l’ex presidente che adesso già è riapparso in pubblico con l’orecchio destro visibilmente incerottato.

Butler però non è Dallas e Thomas Matthew Crooks non ha avuto la stessa mira di Lee Harvey Oswald, con Donald Trump - sopravvissuto anche ai colpi di un fucile semiautomatico - che ora si appresta a vincere a mani basse le elezioni presidenziali che negli Usa si terranno a inizio novembre.

In rete subito sono iniziate a circolare delle immagini in cui si ritrae niente di meno che Gesù alle spalle del tycoon, come se fosse stato un intervento divino a deviare il proiettile che fortunatamente ha solo ferito di striscio al volto l’ex presidente.

Memori di quanto accaduto a Capitol Hill, diversi analisti d’Oltreoceano hanno cercato di ipotizzare cosa sarebbe potuto accadere negli Stati Uniti se Donald Trump fosse stato ucciso: senza troppi giri di parole in tutto il Paese sarebbe scoppiato un caos che avrebbe potuto portare anche a una guerra civile.

Una guerra civile se Trump fosse morto?

Gli Stati Uniti stanno vivendo un momento molto delicato: in piena campagna elettorale per le elezioni Usa 2024 e con i concreti rischi di una guerra mondiale che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

Inoltre gli States sono in piena decadenza: ancora forti dal punto di vista militare, ma in grande difficoltà economica di fronte ai rampanti Brics che, anche per una questione numerica visto che Cina e India insieme fanno 2,5 miliardi di persone, a breve inevitabilmente andranno a soffiare le redini dell’ordine mondiale dalle mani di Washington.

In questo scenario immaginiamo che Donald Trump fosse rimasto ucciso a seguito dell’attentato subito a Butler. Dal punto di visto politico il Gop lo avrebbe sostituito nella corsa per le presidenziali probabilmente con Nikki Haley oppure con Ron DeSantis, rimettendo così in gioco Joe Biden per una possibile rielezione.

I problemi maggiori però sarebbero stati quelli relativi all’ordine pubblico. Thomas Matthew Crooks era un ragazzo descritto come un “nerd” bullizzato a scuola e con idee politiche confuse: registrato come elettore dei Repubblicani, di recente però aveva donato 15 dollari a un gruppo dei Democratici.

Difficile capire se dietro il folle gesto di questo ragazzo di vent’anni ci sia stato chissà quale disegno eversivo, con la teoria del gesto isolato che appare il più probabile. Innegabili invece sono le responsabilità del Secret Service: nonostante le ingenti misure di sicurezza, Crooks si è potuto appostare su un tetto a 150 metri da Trump e fare fuoco nonostante alcuni presenti avessero notato il ragazzo.

I seguaci di Donald Trump se la sarebbero presa più con il Secret Service - e quindi con il governo - che con l’autore dell’insano gesto che poi è stato subito ucciso dalla sicurezza. Ecco che allora sarebbe stata immaginabile una rivolta dei trumpiani, anche ben peggiore rispetto a quella di Capitol Hill.

Una sorta di guerra civile che avrebbe gettato gli Stati Uniti nel caos in un momento molto delicato dal punto di vista geopolitico: Russia e Cina ne avrebbero potuto approfittare per assestare qualche duro colpo - anche militare - agli Usa, considerando anche che l’Europa è incapace di agire se la Casa Bianca non le dice cosa deve fare.

Donald Trump però è vivo e a gennaio 2025 tornerà a essere il presidente degli Stati Uniti: se è sua intenzione porre subito fine alla guerra in Ucraina, al tempo stesso il tycoon intende essere inflessibile nei confronti della Cina e dell’Iran, con le tensioni che dal Vecchio Continente potrebbero spostarsi in Asia.

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# Guerra

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