Cosa succede in Iran? Ecco perché ora potrebbe infiammarsi tutto il Medio Oriente

Alessandro Cipolla

2 Gennaio 2018 - 16:51

Continua la rivolta in Iran: sale il numero di morti e feriti negli scontri che ormai interessano tutto il paese, ma a rischio c’è di nuovo la stabilità di tutto il Medio Oriente.

Cosa succede in Iran? Ecco perché ora potrebbe infiammarsi tutto il Medio Oriente

Cosa sta succedendo in Iran? Alla luce dei violenti scontri che ormai stanno caratterizzando tutte le principali città del paese, questa è la domanda che sorge spontanea. Oltre al presente, è importante però capire anche cosa potrà riservare il futuro.

Tra l’Isis, la vicenda di Gerusalemme e la guerra tra Arabia Saudita e Yemen, il momento di confusione che si sta vivendo in Iran potrebbe portare a una forte instabilità per tutto il Medio Oriente, coinvolgendo anche le due superpotenze Stati Uniti e Russia.

Iran nel caos

Non si placano i violenti scontri in Iran. Nelle ultime ore si è verificata una vera e propria escalation di violenze in tutte le città del paese, con anche il bollettino dei morti e dei feriti che è tristemente lievitato.

L’anno infatti è iniziato con nove persone, tra cui anche un bambino di undici anni, che hanno perso la vita. Il bilancio totale quindi di questa settimana di violenze in Iran parla di 20 morti e di circa 500 persone arrestate.

Tutto è iniziato il 28 dicembre nella parte settentrionale, ovvero quella più colpita dalla crisi economica che sta attanagliando Teheran. La bancarotta di alcuni istituti finanziari, con relativa perdita delle somme investite da parte di molti risparmiatori, aveva creato un clima di forte tensione.

Il crescere della disoccupazione, della corruzione e anche del prezzo del petrolio, un paradosso per l’Iran, hanno poi contribuito a far nascere manifestazioni di protesta che ormai dilagano in tutto il paese.

Tra gli arrestati, la quasi totalità sono giovanissimi sotto i trent’anni, segno di come sono soprattutto i ragazzi a essere insofferenti a questa situazione che sta vivendo il paese. L’abolizione poi dei sussidi che riguardavano circa 20 milioni di iraniani è stata la scintilla definitiva che ha gettato Teheran nel caos.

Il presidente Hassan Rouhani da tempo sta invocando la calma auspicando un ritorno alla normalità. Gli Stati Uniti invece soffiano sul fuoco della ribellione, con lo scenario così che da nazionale potrebbe presto diventare molto più grande.

I rischi per il Medio Oriente

Quello che ha fatto imbestialire gli iraniani è che, in politica internazionale, Teheran continui a fare la voce grossa impegnandosi anche militarmente mentre la sua popolazione invece sta vivendo un periodo di forte crisi.

Naturalmente non siamo ai livelli della Corea del Nord, dove Kim Jong-un spende cifre impressionantii per diventare una potenza nucleare con il popolo ridotto alla fame, ma la situazione è simile.

Scoppiate le proteste, subito Donald Trump si è schierato dalla parte dei manifestanti. I suoi rapporti con Rouhani sono pessimi, soprattutto dopo lo scambio di accuse durante l’esordio del tycoon all’Assemblea dell’Onu.

Nel complesso scacchiere del Medio Oriente, l’Iran come grande alleato della Russia svolge un ruolo chiave. Il sostegno, anche economico, ad Assad in Siria, ai ribelli Huti nello Yemen oltre che agli Hezbollah in Libano e ai gruppi più duri in Palestina, pone Teheran in grande conflitto con Washington.

Se queste proteste in Iran poi dovessero sfociare in un tentativo di destituire il presidente Rouhani, ci sarebbe il rischio che l’Iran possa diventare una nuova Siria. Un’ipotesi questa che potrebbe poi coinvolgere anche altre nazioni.

Ecco perché la crisi che sta vivendo l’Iran è molto pericolosa. I suoi sviluppi infatti potrebbero anche inscenare una escalation militare dove Russia e Stati Uniti difficilmente rimarrebbero a guardare. A quel punto, tutto il mondo potrebbe piombare nel caos.

Argomenti

# Iran

Iscriviti a Money.it