Cosa succede in caso di disastro nucleare a Zaporizhzhia?

Luna Luciano

8 Giugno 2023 - 09:24

Il crollo della diga di Kakhovka potrebbe costituire un pericolo per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ecco quali sono i rischi e cosa potrebbe accadere in caso di disastro nucleare.

Cosa succede in caso di disastro nucleare a Zaporizhzhia?

Crolla la diga di Kakhovka e l’Ucraina trema per il rischio di inondazioni e per un possibile disastro nucleare, a causa della vicinanza con la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

La diga, stando a quanto dichiarato dal comando meridionale delle forze ucraine, sarebbe stata fatta saltare in aria dall’esercito russo e Andriy Yermak, il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky accusa Mosca di “ecocidio”.

Il Cremlino respinge, però, ogni accusa e incolpa l’esercito ucraino dell’accaduto: la diga sarebbe crollata a causa dei bombardamenti ucraini. Se per il momento non è possibile stabilire a chi sia da imputare tale incidente, si teme per le possibili conseguenze.

Infatti, mentre Kiev e Mosca continuano ad accusarsi a vicenda, il rischio di inondazioni minaccia non solo gli abitanti della regione di Kherson ma anche la sicurezza della vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia, tanto da temere un possibile disastro nucleare. ma perché la diga è così importante e cosa accadrebbe in tal caso? Ecco tutto quello che c’è da sapere riguardo.

Perché il crollo della diga di Kakhovka potrebbe causare un disastro nucleare?

Ancora una volta la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è messa a repentaglio a causa dei continui bombardamenti nella regione del Kherson. Questa volta l’artiglieria ha colpito duramente la diga di Kakhovka.

Costruita nel 1956 come parte della centrale idroelettrica fluviale sul fiume Dnepr a Nova Kakhovka, in Ucraina. La diga è la sesta e ultima della cascata del Dnepr. Alta 30 metri e larga centinaia di metri, la diga attraversa l’enorme fiume Dnipro, trattenendo un serbatoio di 18 chilometri cubi di acqua, pari a quello del Great Salt Lake nello Utah, negli Stati Uniti.

Il crollo della diga potrebbe causare un’inondazione negli insediamenti sottostanti, mettendo in pericolo ben 16mila persone, ma non solo. Anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia è a rischio. L’acqua del bacino rifornisce la penisola di Crimea a sud e fornisce acqua di raffreddamento alla centrale nucleare, la più grande d’Europa.

Al momento l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha dichiarato su Twitter che sta monitorando da vicino la situazione, ma che per adesso non vi è “alcun rischio immediato per la sicurezza nucleare dell’impianto”. Come spiegato però da Energoatom i livelli dell’acqua del bacino idrico “in rapida diminuzione” costituiscono una “minaccia aggiuntiva” per la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Cosa succede in caso di disastro nucleare a Zaporizhzhia?

Se al momento il crollo della diga non comporta un “rischio immediato” per la sicurezza dell’impianto di Zaporizhzhia il mancato rifornimento di acqua in futuro potrebbe rappresentare una minaccia per la centrale nucleare.

L’acqua del bacino idrico di Kakhovka fornisce sia energia per i condensatori e acqua per l’impianto di raffreddamento della centrale. Al momento la vasca di raffreddamento della stazione è piena con un livello dell’acqua pari a 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione.

In ogni caso la possibilità che l’impianto di raffreddamento smetta di funzionare, a causa del mancato rifornimento, costituisce una minaccia per la sicurezza, causando un disastro nucleare, come quello della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, in seguito a un disastro naturale.

Nel 2011 un terremoto causò uno tsunami che a sua volta ha disattivato i motori diesel che dovevano raffreddare la centrale. I rischi sono molteplici e come spiega Greenreport, l’impatto di una possibile fusione dipenderà da dove verrà rilasciata esattamente la radioattività, nell’aria o nell’acqua

  • Rilascio di radioattività nell’acqua. A seguito del crollo c’è il rischio che l’acqua contaminata penetri nel bacino idrico di Kakhovka, facendosi strada nel Dnepr e giungendo a valle. Qui si trova il canale della Crimea settentrionale, riaperto dopo l’inizio dell’operazione militare speciale, e che viene utilizzato per l’agricoltura. In quel caso le autorità dovranno sigillare immediatamente il canale impedendo la contaminazione dei campi. Inoltre, il Dnepr sfocia nel Mar Nero con il rischio che questo possa causare danni alla flora e fauna marina e che giunga sulle coste di altri paesi a causa delle correnti marine, inquinando altre coste.
  • Fusione nucleare a Zaporizhzhia e rilascio di nube radioattiva nell’aria. Come ricorda il presidente Zelensky nel caso in cui la centrale dovesse esplodere si rischia un disastro nucleare6 volte peggio di Chernobyl”. In quel caso, come spiega Sergey Mukhametov dell’università statale di Mosca, “tutti i Paesi intorno all’Ucraina potrebbero essere interessati”. A seconda dei venti la nube potrebbe raggiungere gli Urali o l’Europa. In ogni caso la nube radioattiva si depositerà sul terreno, contaminando il suolo e quindi filtrando nell’acqua sotterranea con il rischio che l’area di contaminazione possa estendersi nel tempo.

In caso di disastro nucleare le autorità locali dovrebbero quindi ricorrere tempestivamente alle pratiche utilizzate per gestire l’incidente di Chernobyl e a seconda del livello, dovrebbero imporre una nuova zona di esclusione, distruggendo tutto nell’area.

Al momento gli scenari presentati rimangono solo delle ipotesi, l’Aiea continua a monitorare la situazione e al momento non sono stati segnalati rischi imminenti, ma è bene che le autorità locali rimangano in allerta.

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