Ecco cosa succede a chi smette di pagare il condominio, dalla diffida al decreto ingiuntivo, fino al pignoramento.
Cosa succede se non pago il condominio?
Partiamo da un presupposto fondamentale: pagare le spese condominiali è un obbligo.
Nel caso vi sia un condomino moroso, l’amministratore di condominio deve agire per la riscossione delle somme, anche in maniera forzata con l’intervento del giudice. In alcuni casi, inoltre, può accadere che alcuni servizi condominiali vengano preclusi ai condomini morosi in attesa del pagamento. Ma sono previste sanzioni?
Spese di condominio, quali sono e chi paga
Le spese condominiali sono necessarie per il mantenimento, la conservazione e la manutenzione degli spazi comuni, di cui beneficiano tutti i condomini, proprietari o semplici inquilini.
Queste spese vengono ripartite in base agli immobili di cui ogni condomino è proprietario e si dividono in:
- spese ordinarie, cioè interventi di lieve entità, necessari alla manutenzione delle parti in comune;
- spese straordinarie, cioè gli interventi più costosi e una tantum, per esempio la riparazione dell’ascensore che ha riportato un danno.
Tutti i condomini sono tenuti a contribuire alle spese. Gli inquilini invece devono pagare solamente le spese di ordinaria amministrazione, le altre restano a carico del proprietario dell’immobile.
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Che succede se non pago il condominio?
Come abbiamo visto, pagare le spese di condominio è obbligatorio. Per questo l’amministratore può procedere con la riscossione forzata delle spese condominiali in forza dell’articolo 1129 del Codice civile:
“…l’amministratore è tenuto alla riscossione forzata delle somme dovute dagli obbligati entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso.”
Prima di passare alle misure forti, l’amministratore deve inviare una lettera di sollecito.
Per arrivare alla riscossione delle somme, l’amministratore deve rivolgersi al giudice - anche senza prima consultare l’assemblea condominiale - e chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del condomino moroso.
Se il pagamento non avviene entro il termine concesso dal giudice, si provvederà al pignoramento dei beni e alla successiva vendita all’asta.
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Pignoramento: cosa significa e quando si attua
In sintesi, se non paghi le spese condominiali possono verificarsi diverse conseguenze, tra cui:
- interessi di mora: il regolamento condominiale può prevedere l’applicazione di interessi di mora sui pagamenti non effettuati entro i termini stabiliti. Questo significa che il debito aumenterà con il tempo;
- diffida di pagamento: l’amministratore del condominio può inviarti una diffida formale, chiedendo il saldo delle spese arretrate entro un certo periodo di tempo;
- decreto ingiuntivo: se non rispondi alla diffida, l’amministratore può rivolgersi al tribunale e ottenere un decreto ingiuntivo, che è un’ordinanza giudiziaria che ti impone di pagare il debito. Questo può essere messo anche senza che tu venga sentito in giudizio;
- pignoramento: se non paghi nemmeno dopo il decreto ingiuntivo, l’amministratore può procedere al pignoramento dei tuoi beni o del tuo stipendio o pensione per recuperare l’importo dovuto. In alcuni casi, il giudice potrebbe autorizzare il pignoramento della tua casa;
- perdita del diritto di voto: fino a quando non regolarizzi i pagamenti, potresti perdere il diritto di voto nelle assemblee condominiali su questioni che riguardano la gestione ordinaria del condominio;
- esclusione dai servizi: in casi estremi, il condominio potrebbe decidere di limitare l’accesso a determinati servizi comuni non essenziali, come il riscaldamento centralizzato o l’uso di alcune parti comuni.
Gli altri condomini devono pagare per il moroso?
I condomini non sono tenuti a pagare le somme mancanti, ma le cose cambiano se l’amministratore decide di procedere con il pignoramento dei beni. Infatti, se dalla vendita dei beni mobili del condomino debitore non si raggiunge la somma necessaria a saldare il debito, gli altri sono tenuti a pagare.
A tal fine, l’amministratore può creare un fondo cassa apposito per coprire le spese di eventuali condomini morosi; la sua creazione è rimessa al voto unanime dell’assemblea condominiale.
Possono essere sospesi i servizi condominiali?
Se il condomino non paga, l’amministratore può sospendere il godimento di alcuni servizi, il ritardo però deve essere di almeno 6 mesi.
Quali servizi possono essere sospesi? Si tratta di quelli c.d. “a godimento separato” vale a dire il parcheggio, la palestra o la piscina condominiale e così via. Invece la giurisprudenza è divisa circa la possibilità di sospendere l’erogazione del riscaldamento e dell’acqua, in quanto ritenuti servizi essenziali.
Quando è possibile non pagare le spese condominiali?
Vi sono delle circostanze che permettono di non pagare le spese condominiali, o perlomeno di fare un tentativo.
Se l’amministratore avanza la richiesta di spese straordinarie per le quali non si è d’accordo (ad esempio il rifacimento del campo da tennis condominiale), i condomini possono impugnare la delibera entro 30 giorni dalla data di emanazione. Se questo termine trascorre inutilmente allora non sarà possibile evitare il pagamento.
In caso di impugnazione nei termini, invece, si aprirà una mediazione tra il condomino e l’amministrazione, se questa non porta ad alcun risultato si dovranno percorrere le vie legali.
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