Biden ha un nuovo piano per far vincere la guerra all’Ucraina. Quattro i punti cardine tra i quali fornire armi all’Ucraina e l’aumento delle sanzioni a Mosca. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Non basta più fornire armi all’Ucraina, Biden ha un nuovo piano per far vincere la guerra all’Ucraina. Con il protrarsi e intensificarsi dello scontro, il presidente degli Stati Uniti ha cercato di individuare un modo per far volgere il conflitto a favore del paese di Zelensky. Quattro sono i punti individuati dal presidente americano: armi, sanzioni, isolamento della Russia e potenziamento della Nato.
Sono queste le 4 direttrici sulla quale si sta muovendo l’America, non tralasciando le mosse della Cina, il maggior competitor economico e geopolitico degli Stati Uniti negli ultimi anni.
Il nuovo piano giunge dopo le foto degli orrori di ciò che è accaduto a Bucha: gli Stati Uniti assumono quindi una posizione di intransigenza. Si teme infatti che si possa ripetere la strage di Bucha in altre cittadine dell’Ucraina, durante la ritirata delle truppe russe. Ecco qual è il piano di Biden e l’avvertimento alla Cina.
Così Biden vuole far vincere la guerra all’Ucraina
Sono 4 i punti cardini attorno ai quali ruota il nuovo piano di Biden per far vincere la guerra all’Ucraina. Con l’intensificarsi della guerra e delle brutalità commesse dagli eserciti - come il massacro di Bucha - il presidente degli Stati Uniti ha cercato di trovare un piano per poter far volgere a favore dell’Ucraina il conflitto. I 4 punti previsti dal piano di Biden sono i seguenti:
- invio di armi in Ucraina
- sanzioni alla Russia;
- isolare ed estromettere Mosca dai consessi internazionali;
- potenziare il fianco orientale della Nato.
Come il Regno Unito, anche la Casa Bianca è pronta non solo a inviare i propri armamenti all’Ucraina, ma a facilitare il trasferimento delle armi. Questo vuol dire che saranno i paesi della Nato al confine con l’Ucraina a inviare le armi americane in loro dotazione, Washington poi provvederà a consegnare nuove armi al Paese rimasto sprovvisto.
Secondo il Pentagono la guerra purtroppo non terminerà in poco tempo, ed è per questo che gli Usa, come la Nato, devono trovare una soluzione, sia per l’equipaggiamento armi che per le sanzioni. L’amministrazione americana - come sottolineato da La Stampa - ha confermato che l’obiettivo principale è quello d i ridurre la Russia a uno “Stato paria”, sia sul piano economico che politico. Le sanzioni imposte a Mosca - secondo le stime americane - dovrebbero far contrarre del 15% il Pil della Russia, inoltre il Paese sarà sospeso fino a tutto il 2023 della Russia dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu.
Ucraina, finora cosa hanno fatto gli Stati Uniti?
Il conflitto russo-ucraino sta subendo una forte accelerazione e lo prova anche il nuovo piano di Biden per far vincere la guerra all’Ucraina. Finora gli Stati Uniti hanno sostenuto economicamente l’Ucraina.
Dal giorno dell’invasione russa - 24 febbraio 2022 - gli Stati Uniti ha stanziato ben 1,7 miliardi di dollari, condividendo con il Paese elementi dell’intelligence sul Donbass, così da facilitare le operazioni sul campo. Oltre all’impegno economico, gli Usa hanno sostenuto militarmente l’Ucraina, come con il recente invio di droni kamikaze “Swithblade”. Lo scambio tra i due Paesi è sempre più fitto, tant’è che l’Ucraina ha inviato alcuni sui militari negli States per imparare a gestire questi nuovi droni, capaci di perforare i mezzi corazzati.
Gli unici aspetti su cui il presidente americano si dimostra irremovibile sono invece sempre gli stessi:
- no alla no-fly zone
- no all’impegno diretto dei soldati americani.
Eppure, non bisogna scordare che gli Usa hanno diminuito e accorciato la distanza tra i “proprio doveri” e le proprie risorse.
Sanzioni alla Russia, gli Usa mettono in guardia la Cina
Nonostante la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti continuano a guardare al maggior concorrente economico e geopolitico per l’America. Così con le sanzioni alla Russia gli Stati Uniti vogliono mettere in guarda la Cina.
Le sanzioni che dovrebbero far contrarre il Pil russo del 15% sono quindi un avvertimento a Pechino. Non solo. Il fatto che all’ultimo vertice Nato abbiano partecipato ben 4 Paesi dell’area asiatica è un messaggio forte e chiaro. Con la partecipazione di Australia, Sud Corea, Nuova Zelanda e Giappone gli Usa avvertono la Cina: le democrazie sono determinate a difendere l’ordine liberale. Sono state queste le parole di Blinken, inoltre lo stesso Biden, durante un colloquio con il leader cinese Xi Jinping, ha utilizzato più volte ribadito la “compattezza” dell’Occidente sulle sanzioni a Mosca.
Un monito, dunque, per il futuro: le stesse sanzioni potrebbero essere imposte dalla Cina, nel caso in cui sostenga economicamente o con mezzi militari la Russia di Putin o peggio nel caso in cui dovesse intraprendere un attacco a Taiwan, di cui si vocifera da tempo.
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