Mercati in profondo rosso, impauriti dall’ondata violenta di Covid in Cina e dalle previsioni di recessione che incombono sulle principali economie. Gli investitori tremano: cosa succede?
Mercati asiatici affondano dopo una seduta in ribasso anche a Wall Street: gli ultimi giorni del 2022 si stanno rivelando assai cupi per gli investitori.
I timori più forti vengono dalla Cina e dall’ondata di contagi inaspettata, che ora spaventa tutto il mondo. Gli investitori sono turbati e dubitano delle possibilità di una rapida ripresa per la seconda economia mondiale dopo l’allentamento dei severi limiti anti-Covid.
Inoltre, le preoccupazioni che gli sforzi delle banche centrali per domare l’inflazione possano portare a un rallentamento economico si aggiungono al clima di incertezza generale.
I mercati soffrono: che succede nelle Borse mondiali?
Cina: è allarme Covid, mercati in tilt
In Asia i principali indici chiudono tutti in rosso, in una seduta di perdite anche pesanti: lo Shenzhen ha evidenziato un ribasso di 0,07% e lo Shnaghai di 0,44%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong sta scivolando dell’1,04%. Anche il Nikkei ha scambiato sotto la parità, con chiusura a -0,94%.
Il sistema sanitario cinese è stato sottoposto a forti stress da quando Pechino ha iniziato a smantellare il suo regime zero-Covid all’inizio del mese.
Lunedì 26 dicembre, la Cina ha annunciato che avrebbe posto fine ai requisiti di quarantena per i viaggiatori in entrata l’8 gennaio, mentre diversi Paesi, tra cui Stati Uniti e Giappone, hanno reso obbligatori i test Covid per i viaggiatori provenienti dal dragone.
Mercoledì 28 dicembre, circa la metà dei passeggeri su due voli dalla Cina all’aeroporto principale di Milano, Malpensa, è risultata positiva.
Gli analisti di Nomura hanno affermato in una nota che potrebbero esserci ondate significative di contagi in tutta la Cina, diffondendosi dalle aree urbane a quelle rurali, durante la corsa ai viaggi a livello nazionale per il capodanno lunare che cade il 22 gennaio.
Intanto, Hong Kong ha rimosso i limiti agli assembramenti e ai test per i viaggiatori in un ulteriore allentamento delle sue ultime importanti regole Covid, offrendo una spinta all’economia globale. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni per la pressione che potrebbe rappresentare questa strategia sull’inflazione, spingendo i responsabili politici statunitensi a mantenere impostazioni monetarie restrittive.
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A Wall Street, il clima non è così ottimista.
Un’ampia svendita durante la sessione notturna ha mantenuto accesi i timori di recessione, pesando sul sentiment degli investitori in una settimana, mese e anno in calo.
La prospettiva di un’ulteriore interruzione delle fragili catene di approvvigionamento a causa della pandemia, mentre le banche centrali lottano per portare l’inflazione sotto controllo ha smorzato il sentiment nell’ultima settimana di negoziazione del 2022 dopo un anno disastroso per i mercati finanziari.
Secondo Reuters, l’indice di fiducia degli investitori di State Street, che analizza i modelli di acquisto e vendita degli investitori istituzionali, è sceso a 75,9 a dicembre, il minimo dall’inizio della pandemia tre anni fa.
Marvin Loh, macrostrategist senior presso State Street Global Markets, ha affermato che la propensione al rischio dei trdaer ha continuato a indebolirsi questo mese, con il calo più pronunciato in Nord America a causa delle crescenti preoccupazioni di recessione.
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