Criptovalute: condono fiscale e nuove regole in arrivo

Claudia Cervi

10/06/2022

Criptovalute: condono fiscale per gli anni d’imposta precedenti e nuove regole in arrivo con la proposta di legge in materia di valute virtuali. Cosa prevede il disegno di legge.

Criptovalute: condono fiscale e nuove regole in arrivo

Il trattamento fiscale delle operazioni in Bitcoin o in criptovalute presenta ancora molti lati oscuri. Ma la presentazione al Senato del disegno di legge n.2572 potrebbe presto far luce su un quadro legislativo incerto e lacunoso, colmando il vuoto normativo.

Criptovalute: le novità del disegno di legge

La proposta legislativa contenente «Disposizioni fiscali in materia di valute virtuali e disciplina degli obblighi antiriciclaggio» si affianca alle interpretazioni dell’Amministrazione finanziaria e alle misure adottate a gennaio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha introdotto l’iscrizione degli operatori del settore nel registro OAM.

Il disegno di legge depositato in Senato porta la firma della senatrice Elena Botto (Gruppo Misto) e si compone di soli due articoli:

  • l’articolo 1 prevede il riconoscimento fiscale delle valute virtuali e regola i differenti aspetti in materia di antiriciclaggio;
  • l’articolo 2 introduce alcune novità nell’ottica di definizione della disciplina fiscale.

Le proposte più interessanti del disegno di legge

La definizione del momento impositivo ai fini fiscali è tra le proposte più interessanti del disegno di legge. Secondo la normativa proposta, sono imponibili ai fini Irpef solo le plusvalenze derivanti da operazioni che comportano il pagamento o la conversione in euro o in valute estere, effettuate su valute virtuali di ogni genere.

Il legislatore intende dunque escludere qualsiasi forma di imposta sulle conversioni da criptovaluta a criptovaluta, prendendo di fatto le distanze dall’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate che considera «cessioni a titolo oneroso» anche il semplice prelievo.

La plusvalenza diventa così imponibile solo nel momento in cui il contribuente converte le criptovalute in valute tradizionali, manifestandosi solo in quel momento un valore certo di ricchezza.

L’articolo 2 del disegno di legge riprende le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, con riferimento all’assoggettamento della plusvalenza a tassazione al superamento della soglia dei 51.645,69 euro di controvalore in valute virtuali detenute nei wallet, stabilendo che il calcolo sia fatto al valore di costo.

La novità riguarda infatti la possibilità di rideterminare le valute virtuali al valore di costo, alla stregua del modello già utilizzato per la rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni non quotate. In tal caso sarà necessaria una perizia asseverata del commercialista per cristallizzare il valore delle criptovalute. Su questo calcolo verrà poi versata un’imposta sostitutiva del 26%.

Condono fiscale per omesso monitoraggio

La proposta prevede infine la possibilità di un condono fiscale per i contribuenti che hanno omesso il monitoraggio fiscale nei periodi di imposta precedenti, a condizione che nella dichiarazione dei redditi 2022 abbiano segnalato le valute virtuali detenute nei wallet nel quadro RW, con il valore rideterminato in via forfettaria.
Le sanzioni applicate in questo caso saranno ridotte, in una forbice tra l’8% e il 10%, concedendo al contribuente l’attenuante della mancanza di una regolamentazione certa.

Il disegno contiene poi una proposta di modifica alla disciplina sul monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero (dl 167/1990), imponendo l’obbligo di compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi solo se il controvalore massimo delle valute virtuali sia superiore a 15.000 euro.

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