SVB fallisce e la Fed convoca una riunione di emergenza per prevenire una crisi bancaria e un’ondata di dissesti. Ma siamo davvero davanti a una nuova crisi finanziaria in stile Lehman Brothers?
La Silicon Valley Bank fallisce e la Federal Reserve convoca una riunione di emergenza per prevenire una crisi bancaria e un’ondata di dissesti tra le startup. Si tratta del maggiore fallimento di una banca con sede negli Stati Uniti da quando Washington Mutual è crollata al culmine della crisi finanziaria nel 2008.
Ma siamo davvero di fronte ad una nuova Lehman Brothers?
Crisi banche Usa: il piano della Fed per evitare il peggio
-Aggiornamento delle 19:30
La Federal Reserve ha convocato una riunione di emergenza alle 17:30 (ora italiana) di oggi, lunedì 13 marzo, a porte chiuse, per esaminare e determinare i tassi di anticipo e di sconto che le Federal Reserve Banks dovranno applicare: il primo rappresenta la percentuale del valore del collaterale, cioè la garanzia che una banca è disposta a estendere come prestito. Il tasso di sconto invece si riferisce al tasso di interesse applicato alle banche commerciali e ad altre istituzioni finanziarie per i prestiti a breve termine concessi dalla Federal Reserve.
Il governo degli Stati Uniti ha annunciato un piano per prevenire una crisi bancaria o finanziaria simile a quella di Lehman Brothers causata dal fallimento della Silicon Valley Bank. La Fed ha creato il Bank Term Funding Program per fornire liquidità alle banche in difficoltà e permettere loro di utilizzare i propri titoli come garanzia, in modo da riassorbire de facto le perdite. Il presidente Biden ha anche rassicurato gli investitori e i mercati che non ci saranno perdite per i contribuenti a causa del fallimento della Silicon Valley Bank o della Signature Bank, entrambe chiuse dalle autorità di regolamentazione per contenere i danni.
A evidenziare l’importanza della banca come «importante driver di lungo termine dell’economia» è Bill Ackman, che in un tweet del 10 marzo ha sottolineato come molte startup tech dipendano dai prestiti e dai depositi di contanti presso SVB. Ciò ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibilità di un «bailout del governo» per risolvere la situazione, evocando la crisi finanziaria globale del 2008.
Per il momento, tuttavia, il Tesoro, la Fdic (l’agenzia federale che assicura i depositi) e la Fed hanno assicurato che tutti i depositi dei clienti di SVB saranno disponibili da lunedì, compresi quelli sopra il limite dei 250.000 dollari già assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp. Come ha fatto notare SVB, il 93% dei depositi non è infatti coperto da garanzia.
Inoltre, la banca centrale ha messo a disposizione una nuova finestra di liquidità per proteggere l’economia americana e rafforzare la fiducia nel sistema bancario. Il Tesoro ha però precisato che il piano non implica alcun salvataggio. Il governo e la Fed mirano a disinnescare i timori di un effetto contagio dal fallimento della banca e a tutelare le startup tecnologiche e non solo che avevano depositi alla Silicon Valley Bank e che ora rischiano di non poter pagare degli stipendi ai dipendenti.
Alla luce dei recenti fatti, alcuni osservatori, tra cui gli economisti di Goldman Sachs, si sono spinti a speculare che la banca centrale Usa, nella riunione di politica monetaria in programma il 21 e 22 marzo, potrebbe rivedere l’intenzione di una stretta più aggressiva dei tassi per prevenire una nuova tempesta sui mercati. Secondo Goldman c’è una notevole incertezza riguardo alle decisioni della Fed dopo la prossima riunione di marzo.
Osservando il contratto future sui Fed Funds di giugno 2023 si può infatti notare il balzo a 95,15 punti base, il che implica un tasso terminale al 4,85% entro questa estate, dai 94,5 punti base di giovedì scorso, con un tasso del 5,5%.
Siamo davanti a una crisi in stile Lehman Brothers?
I mercati azionari mondiali si sono svegliati sotto una pioggia di vendite, alimentando i timori che quello di SVB non sia un caso isolato.
Molti economisti temono l’effetto «doom loop», ossia un circolo vizioso tra l’andamento dei titoli di Stato e le banche, nel quale all’aumentare del rendimento dei titoli di Stato diminuisce il valore di mercato delle banche che più detengono titoli nei loro bilanci.
Come hanno osservato alcuni strategist di fondi, "la situazione di SVB ricorda che molte istituzioni siedono su ingenti perdite non realizzate legate alle loro partecipazioni nel mercato del reddito fisso”.
Secondo il cancelliere dello Scacchiere britannico Jeremy Hunt, le imprese del settore tecnologico sono a rischio. Analogamente, il ministro indiano della tecnologia sta valutando le possibili conseguenze del fallimento di SVB sulle startup in India. La piattaforma ecommerce Etsy ha annunciato un ritardo dei pagamenti ai propri rivenditori in tutto il mondo.
Altri economisti ritengono che «questa volta è diverso». Tra questi, Corrado Passera, il fondatore di Illimity Bank ritiene che in Europa il controllo delle banche centrali sull’equilibrio finanziario delle banche è molto più accurato.
Le banche con attivi superiori a 10 miliardi di euro (come Intesa, Unicredit, Banco Bpm, ecc.) sono soggette alle regole di Basilea 3, che valutano la liquidità, i requisiti patrimoniali e la concentrazione dei rischi. Ciò implica che tali banche non sarebbero in grado di ripetere ciò che ha fatto la Silicon Valley Bank, ovvero raccogliere depositi a breve termine per investirli in asset a lungo termine per una cifra di 200 miliardi di dollari. In altre parole, i controlli in Europa sono molto più accurati, il che potrebbe evitare casi come quello di SVB.
Kenneth Rogoff, presidente dell’Istituto di economia internazionale di Harvard, osservando il panico diffuso tra i banchieri e gli imprenditori di Wall Street non esclude nuovi fallimenti, specie per quelle banche più esposte al settore hi-tech e delle startup, che hanno sempre bisogno di liquidità, ma per il momento ritiene che il danno sia circoscritto al settore tecnologico.
In sintesi, la crisi della Silicon Valley Bank sta provocano non poca preoccupazione per l’intero sistema bancario e finanziario globale, poiché ha evidenziato le vulnerabilità delle banche specializzate nelle startup tech e dell’industria crypto. Tuttavia, il governo americano ha reagito prontamente con un piano per proteggere i depositi dei clienti e rafforzare la liquidità dell’economia. Anche se non è stato previsto un salvataggio, questo intervento sembra progettato per prevenire una crisi bancaria e proteggere le startup tecnologiche. Alla luce di ciò, gli esperti stanno discutendo la possibilità che la Fed possa rivedere la propria politica monetaria per prevenire una nuova tempesta sui mercati ed evitare un rischio sistemico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA