Credit Suisse continua la strada della ristrutturazione e annuncia il riacquisto di debito: cosa significa e qual è la situazione di uno dei più grandi gruppi bancari d’Europa?
Credit Suisse riacquisterà fino a 3 miliardi di franchi svizzeri (3 miliardi di dollari) di debito: questa l’ultima dichiarazione della banca, che ha voluto dare dimostrazione di forza e rassicurare gli investitori dopo una settimana turbolenta.
Dopo una serie di scandali e fallimenti nella gestione del rischio, il prestatore si sta imbarcando in una massiccia revisione strategica sotto la guida di un nuovo CEO e fornirà un aggiornamento sui progressi insieme ai suoi guadagni trimestrali il 27 ottobre prossimo.
Le azioni di Credit Suisse sono in rialzo stamane a 4,36 CHF con un +3,39% alle ore 10.30, dopo che hanno chiuso a 4,22 franchi svizzeri nella seduta di sieri. Sono comunque in calo di oltre il 50% da inizio anno.
Cosa significa il riacquisto di debito di Credit Suisse
L’ultima mossa dell’istituto elvetico è stata annunciata il 7 ottobre: la banca ha palesato un’offerta pubblica di acquisto in contanti relativa a otto titoli di debito senior denominati in euro o sterline, per un valore fino a 1 miliardo di euro (980 milioni di dollari), insieme a 12 titoli denominati in dollari USA per un valore fino a 2 miliardi di dollari. Le offerte sui titoli di debito scadranno rispettivamente il 3 e il 10 novembre.
La decisione riduce l’onere del debito della banca svizzera ed è un tentativo di rafforzare la fiducia dopo il forte calo del prezzo delle azioni e delle obbligazioni. Voci non ufficiali secondo cui il suo futuro era in dubbio sono circolate sui social media negli ultimi giorni, in una crescente preoccupazione che sarebbe stato necessario raccogliere miliardi di franchi in nuovi capitali.
La banca ha lavorato, in effetti, su possibili vendite di attività e attività nel tentativo di tornare alla redditività. Ha anche detto che sta cercando di vendere il suo famoso Savoy Hotel nel cuore del distretto finanziario svizzero, un’operazione che secondo i media locali potrebbe valere circa 400 milioni di franchi.
Credit Suisse, una delle più grandi banche in Europa, ha dovuto raccogliere capitali, fermare i riacquisti di azioni, tagliare i dividendi e rinnovare la gestione dopo aver perso oltre $5 miliardi a causa del crollo della società di investimento Archegos nel marzo 2021, quando ha dovuto sospendere anche i fondi legati al finanziere fallito Greensill.
La banca ha dichiarato: “Queste offerte sono coerenti con il nostro approccio proattivo alla gestione della nostra composizione complessiva delle passività e all’ottimizzazione degli interessi passivi”, aggiungendo che gli hanno consentito di “sfruttare le condizioni di mercato per riacquistare il debito a prezzi interessanti”.
Da sottolineare, che all’inizio di questa settimana, con un passaggio insolito, la Banca nazionale svizzera, che sovrintende alla stabilità finanziaria delle banche di importanza sistemica in Svizzera, ha affermato che stava monitorando la situazione di Credit Suisse.
leggi anche
Colpire Credit Suisse per salvare il casinò: l’agnello del price-to-book sale sull’altare
Banche e gruppi bancari sono considerati strategici e il loro fallimento arreca danni significativi all’economia e al sistema finanziario della nazione.
L’agenzia di rating Moody’s Investors Service prevede che le perdite per Credit Suisse aumenteranno a $3 miliardi entro la fine dell’anno, portando potenzialmente il suo capitale principale al di sotto del livello chiave del 13%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA