L’economia mondiale potrebbe andare peggio di quanto previsto. Le analisi sulle prospettive globali di breve e lungo periodo.
La crisi per l’economia mondiale potrebbe essere peggiore di quanto previsto, almeno nel breve periodo.
Diverse istituzioni e analisti sostengono che la valutazione del Fondo Monetario Internazionale di una recessione globale per il 2020 del 4,4% sia ottimista.
Come dichiarato dal governatore della Banca Centrale delle Filippine Benjamin Diokno, infatti, gli ultimi eventi vanno verso uno scenario di peggioramento piuttosto che di ripresa, quantomeno nel quarto trimestre di quest’anno e nel primo del 2021.
Anche per Alejandra Grindal di Ned Davis Research, società americana di consulenza per investimenti finanziari, “prima della calma arriverà la tempesta” di cui non è ancora nota la portata.
Crisi economica: potrebbe andare peggio del previsto
Analisi in controtendenza con quanto osservato nelle ultime ore, con i mercati in rialzo grazie a un ritrovato ottimismo sul vaccino anti-Covid, soprattutto dopo l’avvio della distribuzione nel Regno Unito.
Prima che il vaccino abbia un effetto significativo sull’arresto del contagio, infatti, è previsto un aumento del numero dei positivi al coronavirus in tutto il mondo.
La cosiddetta terza ondata, come sostiene Diokno, si starebbe già verificando in alcuni Paesi asiatici come Giappone e Corea del Sud, e presto potrebbe svilupparsi anche in Europa e negli Stati Uniti.
Il primo trimestre del 2021 il periodo più duro
La risalita potrebbe quindi appesantire l’economia a causa delle misure restrittive da adottare nelle varie nazioni, con dure conseguenze sulle attività produttive ed economiche.
In un’ottica di più ampio respiro, però, quindi dal secondo trimestre del 2021 in poi, la diffusione dei vaccini potrebbe portare a una crescita migliore di quanto inizialmente pronosticato.
Anche per Alejandra Grindal diventa fondamentale superare i primi tre mesi del prossimo anno, dopo i quali si potrebbe assistere ad un boom economico causato dallo scatenarsi della domanda repressa e la spesa dei risparmi accumulati in questi mesi.
Al momento solo la Cina ha registrato un aumento del proprio Prodotto Interno Lordo e delle esportazioni, anche perché il sistema produttivo si basa principalmente sui prodotti che non sui servizi, con quest’ultimi duramente penalizzati in periodo di lockdown.
Per la dirigente di Ned Davis Research, Europa, Regno Unito e Giappone rimangono comunque a rischio di una doppia recessione molto forte.
Ripresa economica grazie a Biden?
Infine, un ruolo importante per la crescita globale potrebbe essere giocato dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, anche se con il presidente eletto non è scongiurata la guerra commerciale USA-Cina, con tutte le ripercussioni possibili.
Ciononostante, una comunicazione più pacata e istituzionale, come ci si aspetta da Biden, potrebbe garantire una certa tranquillità ai mercati finanziari, favorendo almeno un’espansione di questi scambi internazionali.
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