Enrico Letta ha proposto di introdurre una dote da 10mila euro per i 18enni da finanziare attraverso la tassa di successione: è un’idea sostenibile economicamente? Ecco quanto costa.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha rilanciato la proposta della dote per i 18enni, da finanziare attraverso la tassa di successione. L’iniziativa verrà presentata nel dettaglio presto, in piena campagna elettorale, ma Letta ha già richiamato la proposta che aveva avanzato più di un anno fa.
La sua idea è quella di fornire una dote da 10mila per i giovani che compiono 18 anni. E per finanziare questa dote si dovrebbe introdurre una nuova tassa di successione. La somma destinata ai neo-18enni servirebbe per le spese di istruzione e formazione, per aprire attività di lavoro o per l’abitazione: l’obiettivo è quello di rendere i giovani quanto più indipendenti dalla famiglia.
La proposta di Letta è stata molto critica dal centrodestra ma anche da alcuni esponenti di centro. Perplessità vengono sollevate sull’idea di tassare chi ha patrimoni più alti. Ma quanto costerebbe davvero la dote ai 18enni e basterebbe tassare solamente chi è più ricco per metterla realmente in campo? Vediamolo insieme.
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La tassa di successione in Europa
In Italia la tassa su eredità e donazioni è effettivamente più bassa rispetto agli altri Paesi europei: in Francia arriva fino al 45%, nel Regno Unito al 40%, in Spagna al 34% e in Germania al 30%. Secondo uno studio dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano questa tassa nel 2018 ha fruttato 14,3 miliardi alla Francia, 6,8 miliardi alla Germania e 5,9 miliardi al Regno Unito.
In Italia invece il conto è stato solamente di 820 milioni di euro, sempre nel 2018. Parliamo dello 0,05% del Pil, contro per esempio lo 0,61% della Francia. Attualmente in Italia la tassa di successione impone un’aliquota - unica - al 4%.
La tassa di successione in Italia
In Italia è prevista una franchigia per la tassa di successione: sulle eredità e le donazioni fino a un milione di euro i parenti (figli, nipoti e genitori) non pagano nulla. Per i patrimoni superiori l’aliquota è invece del 4%, ma solamente per la parte oltre il milione.
Il confronto con gli altri Paesi è eloquente: in Spagna su 1 milione si paga un’imposta da 335mila euro, in Francia da 270mila, nel Regno Unito da 245mila e in Germania da 115mila. In Italia è semplicemente zero.
La proposta del Pd sulla tassa di successione
Letta non sembra voglia toccare la franchigia attuale, il che vorrebbe dire che non ci sarebbe alcuna imposta per patrimoni al di sotto del milione di euro. In realtà, spiega il segretario del Pd, la proposta riguarderebbe solo l’1% degli italiani, ovvero chi ha eredità e donazioni superiori a 5 milioni di euro.
In questo caso l’aliquota, secondo Letta, dovrebbe salire al 20% (comunque al di sotto degli altri Paesi europei). Secondo le stime di Credit Suisse riportate dal Corriere della Sera, in Italia nel 2020 viveva il 3% dei milionari del mondo, per un totale di 1,48 milioni. Se, come dice il Pd, la proposta riguardasse solo l’1% della popolazione parleremmo di circa 500mila persone (quindi meno).
Il Pd punta a raccogliere dalla tassa sulla successione circa 3 miliardi l’anno. Su un’eredità di 5 milioni l’aliquota al 20% porterebbe circa un milione di introiti a persona. Se anche solo l’1% dei 500mila ricchi ereditieri dovesse pagare l’imposta ogni anno, allora avremmo 5mila persone che verserebbero 1 milione l’anno, per un totale di 5 miliardi.
La dote per i 18enni è davvero sostenibile?
L’obiettivo di Letta è dare 10mila euro a chi compie 18 anni, ma sulla base dell’Isee: secondo il Pd la dote andrebbe alla metà dei 18enni. Nel 2021 i neo-maggiorenni sono stati 560mila, quindi la metà sarebbero 280mila. Che vorrebbe dire un costo, moltiplicando per 10mila euro, di 2,8 miliardi di euro.
Anche guardando ai prossimi anni, sulla base dei nuovi nati negli anni successivi, la cifra non cambierebbe molto. Anzi dal 2008 i nati sono diminuiti per arrivare a meno di 500mila nel 2015. Quindi negli anni successivi al 2023-2024 per finanziare la dote ai 18enni servirebbero meno di 2,7 miliardi.
Una cifra inferiore a quella che si potrebbe ricavare dalla tassa di successione. D’altronde nessun Paese incassa meno di 5 miliardi dalla tassa di successione (eccetto l’Italia, ovviamente) e di soldi per la dote ai 18enni ne servirebbero meno. Inoltre la proposta di Letta - con un’aliquota non particolarmente alta - basterebbe e avanzerebbe per fornire i 10mila euro alla metà dei neo-18enni italiani, come proposto dal segretario del Pd.
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