Debito pubblico risale: un fardello da €40.000 su ogni cittadino

C. G.

17/06/2019

Il debito pubblico italiano è aumentato di altri 15 miliardi di euro nel solo mese di aprile. Tutti i dati

Debito pubblico risale: un fardello da €40.000 su ogni cittadino

Il debito pubblico è aumentato ancora.

A rivelarlo l’ultima indagine della Banca d’Italia che ha messo in luce lo stato dei conti nostrani con riferimento al mese di aprile.

Dopo gli incrementi di inizio 2019, il debito pubblico è balzato di altri 14,9 miliardi di euro rispetto a marzo e si è così attestato su quota €2.373,3 miliardi. Il conto per cittadini e famiglie italiane è sempre più salato.

Debito pubblico Italia: perché sale ancora?

Stando al report “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” pubblicato da Via Nazionale, a pesare sul nuovo aumento della misura sono stati sia i 2,8 miliardi di fabbisogno mensile, sia gli altri 11,6 miliardi di disponibilità liquide del Tesoro.

Altri 400 milioni di debito pubblico sono stati determinati da:

  • scarti e premi all’emissione e al rimborso;
  • rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione;
  • oscillazioni del mercato valutario.

Più nello specifico, ad aumentare è stato soprattutto il debito delle amministrazioni locali (+13,9 miliardi), mentre più contenuta è stata la salita sul fronte locale (+900 milioni). Le entrate tributarie contabilizzate sono cresciute dell’1,3% su base annua a 30,4 miliardi.

Il debito pesa 40 mila euro su ogni cittadino

Stando all’odierna indagine di Bankitalia, e sulla base dei censimenti effettuati dall’Istat, è stato possibile osservare che il debito pubblico pesa circa 39.238 euro su ogni cittadino (compresi i neonati).

Su ogni famiglia, invece, grava un fardello di 93.488 euro, come ha fatto notare anche Carlo Rienzi, presidente del Codacons:

“Il debito pubblico sembra sempre più lontano dall’iniziare la tanto attesa discesa, e i numeri odierni di Bankitalia dimostrano il danno economico subito da tutti i cittadini, costretti a finanziare gli interessi sul debito “monstre” attraverso le tasse.”

L’Italia ora dovrà decidere se rimettersi in riga o meno: se non mostrerà impegno nella riduzione del debito pubblico la procedura d’infrazione avviata dall’Europa diverrà effettiva.

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