Decreto bollette, interventi su avvisi di accertamento e slittamento scadenze tregua fiscale

Patrizia Del Pidio

29 Marzo 2023 - 12:30

Il decreto bollette cambia anche il calendario della tregua fiscale, vediamo quali date cambiano e come.

Decreto bollette, interventi su avvisi di accertamento e slittamento scadenze tregua fiscale

Il nuovo decreto bollette approvato dal Consiglio dei Ministri non si occupa solo di bollette e salute ma va a toccare temi anche prettamente fiscali. Va a modificare, infatti, il calendario della tregua fiscale per quel che riguarda il ravvedimento speciale e le irregolarità e le infrazioni di obblighi e adempimenti commessi entro il 31 ottobre 2022.

Il decreto, quindi, concede più tempo per sanare le irregolarità con il Fisco e dedica un intero capitolo alle misure fiscali. Vediamo cosa cambia nel dettaglio.

Misure in materia di adempimenti fiscali

L’intero Capo III del decreto è dedicato alle misure fiscali. Con l’articolo primo si interviene sull’Adesione agevolata e la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento. L’articolo in questione agisce su:

  • avvisi di accertamento;
  • avvisi di rettifica;
  • avvisi di liquidazione;
  • atti di recupero.

Se non impugnati ma ancora impugnabili al 1° gennaio 2023 ma divenuti definitivi per mancata impugnazione tra il 2 gennaio e il 15 febbraio 2023, possono essere definiti con la riduzione delle sanzioni previste a un diciottesimo (ravvedimento speciale) entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso.

Allo stesso modo possono definire con il ravvedimento speciale, entro la scadenza della prima rata successiva, gli avvisi di accertamento e di rettifica e di liquidazione definiti in acquiescenza tra il 2 gennaio e il 15 febbraio 2023, per i quali è già in corso un pagamento rateale alla data di entrata in vigore del decreto.

Cambia il calendario delle scadenze della tregua fiscale

Con il nuovo calendario si punta a dare più tempo alle tre sanatorie che riguardano le liti.
Lo slittamento riguarderà, quindi, anche la scadenza per la definizione di:

  • controversie tributarie;
  • conciliazione agevolata;
  • rinuncia alle lite in Cassazione.

Per queste tre sanatorie c’è uno slittamento per presentazione della domanda sia per la richiesta che per il primo versamento dal 30 giugno al 30 settembre. Questo, ovviamente, porterà a una ridefinizione anche delle scadenze successive per chi decide di pagare in modo diverso dall’unica soluzione.

Cambia anche il ravvedimento speciale

Cambia anche la data ultima per accedere al ravvedimento speciale, inizialmente fissata al 31 marzo 2023. Anche se l’ufficialità dello slittamento arriverà solo con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, già si sa che si avranno alcuni mesi in più.

La data per il versamento della prima rata passa, quindi, dal 31 marzo al 30 settembre 2023. Questo, ovviamente fa slittare anche le successive rate secondo il seguente calendario:

  • prima rata 30 settembre 2023;
  • seconda rata 31 ottobre 2023;
  • terza rata 30 novembre 2023;
  • quarta rata 20 dicembre 2023;
  • quinta rata 31 marzo 2024;
  • sesta rata 30 giugno 2024;
  • settima rata 30 settembre 2024;
  • ottava rata 20 dicembre 2024.

    Nonostante la proroga per la prima rata, quindi, il termine ultimo per il versamento dell’intera somma no cambia.

Sanatoria errori formali

Per la sanatoria degli errori formali, invece, si avrà tempo fino al 31 ottobre per il versamento della prima o unica rata. Se si versano i 200 euro in un’unica soluzione, quindi, la scadenza è fissata al 31 ottobre 2023. Se si sceglie di rateizzare il versamento i primi 100 euro andranno versati il 31 ottobre 2023, mentre non cambia la scadenza della seconda rata, fissata sempre al 31 marzo 2024.

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