Arriva il Decreto Immigrazione di Salvini: soldi per i rimpatri e norme severe sulla cittadinanza

Alessandro Cipolla

6 Settembre 2018 - 09:12

Pronto il Decreto Immigrazione voluto da Matteo Salvini: 3,5 milioni spalmati in 3 anni per i rimpatri, stretta sulla concessione della cittadinanza.

Arriva il Decreto Immigrazione di Salvini: soldi per i rimpatri e norme severe sulla cittadinanza

Non si ferma Matteo Salvini ai numeri che hanno certificato una diminuzione degli sbarchi in Italia (-65% ad agosto 2018 rispetto allo stesso mese nel 2017), puntando il dito questa volta sui rimpatri e sulle norme che regolano la concessione della cittadinanza agli stranieri.

Sono questi infatti i due punti principali del Decreto Immigrazione, testo a cui il ministro dell’Interno ha lavorato in queste settimane e che dovrebbe essere discusso nel Consiglio dei Ministri di venerdì.

Il Decreto Immigrazione di Salvini

Senza dubbi il tema dell’immigrazione è stato il fulcro per quanto riguarda Matteo Salvini di questi primi 100 giorni di governo, una sorta di continuo della campagna elettorale che è stata principalmente fondata sulla questione sicurezza.

C’era grande curiosità quindi nel vedere quello che poteva essere il primo provvedimento ufficiale firmato dal nuovo inquilino del Viminale. L’attesa alla fine è giunta al termine visto che sta per arrivare in CdM il Decreto Immigrazione.

Si tratta nello specifico di un provvedimento che si snoda in 15 articoli, tutti riguardanti il tema dell’immigrazione. All’interno ci sono diverse mosse che da tempo venivano annunciate dal ministro dell’Interno.

Ecco che Salvini quindi ha deciso di rimpinguare il Fondo per i rimpatri, con 3,5 milioni che verranno spalmati nei prossimi 3 anni: 500.000 euro per il 2018, 1.500.000 euro per il 2019 e 1.500.000 euro per il 2020.

Stimando che i costi per ogni singolo rimpatrio possono variare dai 4.000 ai 10.000 euro, in base al paese di provenienza, il fondo potrà finanziare da qui fino al 2020 da un massimo di 875 a un minimo di 350 rimpatri.

Se consideriamo che al momento sono circa 500.000 gli stranieri irregolari nel nostro paese, anche al massimo delle sue potenzialità il Fondo comunque appare abbastanza insufficiente per gli scopi annunciati dal ministro.

Altro punto cardine del Decreto Immigrazione è quello relativo alla concessione della cittadinanza. Nel testo infatti sono previste norme più stringenti per gli stranieri che intendono fare domanda.

Non devono avere, a carico proprio o dei familiari conviventi, provvedimenti dell’autorità di pubblica sicurezza, giudiziari o di condanna, anche non definitiva, nonché concreti elementi di pericolosità sociale o di non irreprensibilità della condotta. Ai medesimi fini, gli stessi devono avere un reddito pari a quello previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, ai sensi dell’articolo 2, comma 15 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e devono assolvere regolarmente gli obblighi fiscali.

Altra novità è che la cittadinanza italiana potrà essere revocata, allo straniero o all’apolide, in caso di una condanna definitiva in appello per i reati di terrorismo e di eversione. Infine è presente anche un articolo che verte sulle modalità di cessazione del diritto alla protezione internazionale.

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