Detrazione spese d’istruzione, universitarie e scolastiche nel 730, istruzioni per il 2024

Patrizia Del Pidio

30 Gennaio 2024 - 16:43

Portare in detrazione le spese sostenute per l’istruzione dei propri figli è importante per moltissime famiglie. Vediamo come inserire nel 730/2024 le spese universitarie e scolastiche nel quadro E.

Detrazione spese d’istruzione, universitarie e scolastiche nel 730, istruzioni per il 2024

Nel modello 730/2024 è possibile portare in detrazione spese d’istruzione, ovvero tutte quelle spese sostenute per la scuola e l’università dei figli per le quali spetta un abbattimento dell’Irpef. Su queste spese, infatti, la detrazione per i lavoratori dipendenti, comporta un rimborso dell’Irpef già versata in busta paga mentre per i lavoratori autonomi comporta una riduzione dell’imposta da versare. Vediamo come le spese scolastiche sostenute per tutta l’istruzioni dei propri figli, dall’asilo fino all’università, possono concorrere ad abbassare l’Irpef da versa, ricordando che per il 2024 il limite massimo che è possibile portare in detrazione per ogni studente a carico rimane invariato a 800 euro.

Anche per il 2024 permane l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per poter fruire della maggior parte delle detrazioni, il rimborso sull’Irpef delle spese sostenute, infatti, spett soltanto se queste ultime sono state pagate con un mezzo tracciabile come bonifico o carta di credito, assegno o bancomat (fanno eccezione alcune spese sanitarie).

La stagione della dichiarazione dei redditi ancora non è inziata ufficialemente, ma con l’inizio del nuovo anno sono molti i contribuenti che stanno già preparando documenti e ricevute di spesa per la compilazione del modello 730 precompilato. Vediamo quali sono le spese di istruzione che è possibile portare in detrazione, quali documenti di pagamento è necessario avere a disposizione e come deve essere compilato il quadro E per fruire della detrazione delle spese scolastiche.

Detrazione spese universitarie nel modello 730/2024: per quali corsi?

La stagione della dichiarazione dei redditi prenderà quando l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente il modello 730 precompilato.

Per questo motivo è bene rivedere regole e istruzioni su ciò che è possibile portare in detrazione: tra queste, ci sono anche le spese d’istruzione.

Partiamo dalle spese universitarie, che si riferiscono agli importi sostenuti per la frequenza di corsi accademici come:

  • corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali;
  • corsi di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria;
  • tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri.

Le spese si possono riferire anche a più anni, compresa l’iscrizione fuori corso. Inoltre, si possono portare in detrazione anche le spese sostenute per:

  • tasse di immatricolazione e iscrizione (è valida anche per gli studenti fuori corso);
  • soprattasse per esami di profitto e laurea;
  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla facoltà, poiché la prova di preselezione è propedeutica per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti.

Modello 730/2024: limiti e istruzioni detrazione spese universitarie

I limiti per la detrazione delle spese universitarie variano a seconda dell’area geografica dove si trova l’università e dell’area disciplinare cui appartiene il corso d’istruzione:

Area disciplinare corsi istruzioneNordCentroSud e isole
Medica € 3.900 € 3.100 € 2.900
Sanitaria € 3.900 € 2.900 € 2.700
Scientifico-Tecnologica € 3.700 € 2.900 € 2.600
Umanistico-sociale € 3.200 € 2.800 € 2.500

I righi da compilare nel modello 730 vanno da E8 a E10 della dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice 13. Queste indicazioni valgono per la detrazione delle spese sostenute per le università sia pubbliche che private.

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2023 e che sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 tuir” della Certificazione Unica.

Detrazione spese scolastiche nel modello 730/2024

Il tetto massimo detraibile per le spese scolastiche è 800 euro, aumentato dalla legge di Bilancio 2020.

È possibile detrarre le spese di istruzione sostenute per la frequenza di:

  • scuole dell’infanzia;
  • del primo ciclo di istruzione, ovvero la scuola elementare;
  • della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.

La detrazione spetta sia per le spese sostenute per i familiari a carico sia per il contribuente stesso.

Di seguito, l’elenco delle spese scolastiche detraibili:

  • tasse;
  • i contributi obbligatori;
  • l’importo sostenuto per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • il servizio di mensa scolastica;
  • servizio di pre e post scuola;
  • assicurazione della scuola;
  • corsi di teatro organizzati dalla scuola;
  • corsi di lingua organizzati dalla scuola;
  • assistenza al pasto;
  • le gite.

Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.

L’importo deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 12.

730/2024 e detrazioni spese istruzione: come pagare

Per la detrazione delle spese d’istruzione, così come per molte altre spese, dal 1° gennaio 2020 è diventato obbligatorio pagare con mezzi tracciabili.

Questo significa che se si vuole avere il rimborso Irpef del 19% delle spese d’istruzione (sia universitarie che scolastiche) indicate, bisogna aver pagato con bancomat e carte o, in alternativa, assegni o bonifici.

Detrazione spese universitarie e scolastiche: i documenti da conservare

Per poter provare che il pagamento è stato effettuato con metodi idonei e che legittimano la richiesta della detrazione, bisognerà inoltre aver cura di conservare i documenti che attestano l’utilizzo di strumenti tracciabili.

Il contribuente deve conservare tutte le ricevute relative a gite d’istruzione, mensa e altre spese. Per quanto riguarda le spese universitarie occorre conservare le fatture relative a:

  • tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
  • soprattasse per esami di profitto e laurea;
  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Per tutte le spese sostenute nel 2022 si consiglia di conservare sia la copia della fattura o dello scontrino, così come la copia del pagamento pos o altro giustificativo di spesa.

Rimborso tasse scolastiche non dovute

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul rimborso delle tasse scolastiche non dovute si trovano nella [consulenza giuridica numero 3 del 20 febbraio 2020.

Si tratta di un meccanismo automatizzato con cui l’Agenzia delle Entrate provvede ai rimborsi di tasse e imposte, sia dirette che indirette, versate e non dovute.

Una volta predisposti i dati occorrenti per i rimborsi, l’Agenzia delle Entrate provvede alla formazione di opportune liste, emesse in modo automatizzato e contenenti, per ciascun periodo e tipo d’imposta, in corrispondenza del singolo nominativo:

  • le generalità dell’avente diritto al rimborso;
  • il codice fiscale;
  • il numero di protocollo della dichiarazione o dell’istanza dalla quale scaturisce il rimborso e l’ammontare dell’imposta da rimborsare.

Il pagamento dei rimborsi avviene con accredito sul conto corrente bancario o postale comunicato dal beneficiario.

In caso di mancata comunicazione delle coordinate bancarie o postali, l’erogazione dei rimborsi alle persone fisiche avviene in contanti o con vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia.

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