Disservizi ed errori mettono a rischio l’invio della dichiarazione precompilata entro il 31 luglio 2023. Vediamo cosa sta succedendo alla piattaforma.
Molti consulenti che, proprio in questi giorni, stanno tentando di portare a termine le dichiarazioni dei redditi dei loro clienti si sono trovati di fronte a un caos generato da numerosi errori presenti nei cassetti fiscali dei contribuenti. Proprio a ridosso di una scadenza molto importante come quella del 31 luglio, ovvero l’ultimo giorno utile per versare le imposte con una maggiorazione dello 0,40% per il saldo 2022 e primo acconto 2023.
Ma cosa sta accadendo? Disfunzioni della piattaforma telematica sulla quale procedere alla compilazione e all’invio della precompilata 2023, nel cassetto fiscale dei contribuenti si trovano decina di CU non pertinenti. Ovvero certificazioni uniche di soggetti sconosciuti con cui i contribuenti non hanno mai avuto rapporti di lavoro o professionale.
Redditi non propri nel cassetto fiscale
Certificazioni uniche non proprie prese in considerazione nel calcolo della dichiarazione dei redditi significa andare a pagare una tassazione su un reddito non veritiero e, probabilmente, più alto di quello percepito. I consulenti, a causa di questo disservizio, sono in affanno nel tentativo di portare a termine le compilazioni entro la data ultima del 31 luglio per non rischiare di far pagare ai propri clienti interessi maggiori per il versamento delle imposte dovute.
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Si tratta di un malfunzionamento che non ha un impatto solo dal punto di vista fiscale ma anche dal punto di vista della privacy. Le certificazioni errate presenti nel cassetto fiscale dei contribuenti, infatti, possono essere aperte permettendo l’acquisizione di informazioni di altri soggetti che dovrebbero essere tutelata dalla privacy.
Un problema temporaneo
Sogei, partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate nella gestione della piattaforma, garantisce che si tratta di un problema temporaneo che ha consentito la consultazione di dati di Cu non proprie.
Sogei chiarisce che
per un problema tecnico temporaneo, il servizio “Cassetto Fiscale” consentiva la potenziale consultazione dei dati delle certificazioni uniche relative all’anno di imposta 2022 - relative a 49 soggetti, principalmente soggetti stranieri, a causa di omocodia del codice fiscale. Il problema tecnico ha avuto in tutto una durata di 23 minuti, nell’intervallo orario compreso fra le 18:02 e le 18:25 e non ha interessato altri soggetti e dati. Sogei sta predisponendo al riguardo gli adempimenti previsti dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR).
Precompilata in crash
Anche se per l’Agenzia delle Entrate la dichiarazione precompilata dovrebbe essere per il cittadino lo strumento maggiormente efficace per la presentazione dei propri redditi in autonomia, le vicende che anche nel 2023 stanno sconvolgendo l’inoltro delle dichiarazioni stesse fanno capire come si sia ancora molto distanti dall’autonomia tanto auspicata. Ma soprattutto fanno comprendere come tutto il sistema dell’anagrafe tributaria necessiti di un livello di protezione più alto per mettere al riparo i dati sensibili e personali di migliaia di cittadini.
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